La LM in Mediazione interculturale e interreligiosa si propone di formare laureati altamente qualificati La LM64 in Mediazione interculturale e interreligiosa forma laureati con conoscenze e competenze relative alle più importanti aree religiose mondiali, funzionali alla progettazione e alla realizzazione di strategie di mediazione tra gli appartenenti a tradizioni religiose e identitarie diverse. Le strategie di mediazione devono essere strategie di inclusione, che si dispiegano grazie all'educazione alla complessità, attraverso il ricorso alle conoscenze di tipo storico come elementi capaci di depotenziare le pratiche di esclusione e di marginalizzazione effettuate attraverso l'uso di pregiudizi e di fake news non meno che attraverso l'uso del silenzio. Aspetti qualificanti del corso sono infine Laboratori e Tirocini realizzati in collaborazione stretta con le Parti Interessate, in modo da fornire allo studente del CdS le necessarie tecniche della mediazione (Laboratori) e da inserirlo in un contesto d'azione sperimentale, all'interno del quale dovrà agire sulla base delle conoscenze e delle competenze acquisite durante il cursus studiorum (Tirocini).
Conoscenza e capacità di comprensione
Il laureato in Mediazione Interculturale e Interreligiosa dovrà possedere una solida conoscenza delle teorie e della storia degli studi religiosi; dei problemi metodologici relativi allo studio dei fenomeni religiosi riservando una particolare attenzione alla loro dimensione inter e multidisciplinare. Avrà un'adeguata conoscenza dello sviluppo storico delle principali tradizioni religiose e una conoscenza approfondita di un complesso specifico di tradizioni, attraverso lo studio delle loro fonti (scritte e iconografiche), delle loro prassi rituali nella loro fenomenologia storica.
La conoscenza e la capacità di comprensione sono sviluppate attraverso gli strumenti didattici tradizionali: lezioni frontali, anche a carattere seminariale, e lo studio personale sui testi e sulla bibliografia scientifica necessari per preparare le prove di esame e il lavoro finale di tesi. La verifica del raggiungimento dell'obiettivo formativo è effettuata attraverso le valutazioni intermedie (negli insegnamenti che le prevedono), le prove di esame (orale e/o scritto) e la valutazione dell'elaborato finale di tesi da parte della commissione di Laurea.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il laureato in Mediazione Interculturale e Interreligiosa svilupperà la capacità di applicare le conoscenze di contenuto acquisite e di metodo comprese a situazioni concrete, allo scopo di interpretare correttamente i fenomeni religiosi in prospettiva diacronica e in prospettiva sincronica, mettendoli in relazione con il loro contesto storico, sociale e culturale. Questa capacità permetterà anche di formulare e di realizzare progetti e azioni allo scopo di ottenere una migliore conoscenza e un'integrazione reciproca fra individui e gruppi sociali provenienti da tradizioni religiose e culturali differenti e per gestire le tensioni che sorgono nella società contemporanea, contraddistinta dal pluralismo religioso, dai movimenti laicisti e dell'area della non credenza.
La capacità di applicare conoscenza e comprensione viene sviluppata attraverso il ricorso agli strumenti didattici sperimentali, quali la discussione dei casi di studio in quegli insegnamenti per i quali è prevista la didattica seminariale, i laboratori (project work) o il tirocinio. Il raggiungimento dell'obiettivo formativo è verificato e dimostrato dal superamento delle prove di esame (orale e /o scritto) e dall'ottenimento dell'idoneità per il lavoro effettuato nel laboratorio (project work). Il raggiungimento dell'obiettivo nelle attività di tirocinio è verificato sulla base della relazione del tutor previsto. Infine, viene verificato attraverso la valutazione dell'elaborato finale di tesi da parte della commissione di Laurea.
Autonomia di giudizio
Il Corso di Studi Magistrale in Mediazione Interculturale e Interreligiosa è stato progettato affinché gli studenti diventino capaci di integrare tra loro e sinergicamente conoscenze diverse e sappiano gestire la complessità. L'autonomia di giudizio è sviluppata per mezzo delle attività che richiedono allo studente una partecipazione e uno sforzo interpretativo personale e in particolare sia la redazione di un elaborato autonomo durante i corsi che lo prevedono (sotto forma di saggio scritto o di project work nel caso dei laboratori) o per la prova finale, sia la partecipazione alle lezioni di carattere seminariale, nei corsi che le prevedranno, poiché richiedono l'esercizio del confronto con gli altri (docente e colleghi) e l'esercizio della dialettica.
Così il laureato in Mediazione Interculturale e Interreligiosa avrà sviluppato la capacità di esaminare in modo critico e pertinente fonti e documenti, comportamenti e discorsi che esprimono un punto di vista religioso, o che sono relativi a fatti religiosi, avendo imparato a metterli in relazione al loro contesto storico e sociale e sapendone individuare le matrici culturali e le loro implicazioni.
L'autonomia di giudizio sarà verificata a ogni livello delle prove di valutazione dell'apprendimento cui gli studenti saranno soggetti (prove di esame, laboratori (project work), tirocinio e prova finale).
Abilità comunicative
Il Corso di Studi Magistrale in Mediazione Interculturale e Interreligiosa è stato progettato affinché gli studenti diventino capaci di esprimersi e di comunicare in maniera chiara e appropriata le conclusioni a cui sono pervenuti, esplicitandone la ratio e le articolazioni conoscitive in maniera adeguata ai loro destinatari, utilizzando il lessico specialistico o quello correttamente divulgativo a seconda del contesto in cui si trovino. Le abilità comunicative interpersonali saranno sviluppate anche grazie alla partecipazione alle lezioni di carattere seminariale, nei corsi che le prevedranno, e ai lavori laboratoriali.
Il laureato in Mediazione Interculturale e Interreligiosa possiederà quindi un sicuro controllo del lessico disciplinare e sarà capace di esprimere le proprie conoscenze scegliendolo accuratamente; saprà dunque ricorrere sia alla terminologia tecnica, sia a quella divulgativa. Sarà in grado di usare almeno un'altra lingua europea oltre all'italiano.
Queste abilità saranno verificate dalla certificazione B2 per la lingua europea oltre all'italiano richiesta in ingresso e in itinere saranno verificate in ognuna delle prove di valutazione dell'apprendimento cui gli studenti saranno soggetti (prove di esame, laboratori (project work), tirocinio, prova finale).
Capacità di apprendimento
Il Corso di Studi Magistrale in Mediazione Interculturale e Interreligiosa è stato progettato affinché gli studenti imparino a imparare, ovvero sviluppino quelle capacità di apprendimento necessarie per studiare in modo auto-diretto e fortemente autonomo. In particolare, dovrà sviluppare queste capacità nelle attività seminariali, laboratoriali e di tirocinio, quando dovrà dar prova di spirito di iniziativa e di spirito critico, perfezionando autonomamente le proprie conoscenze per rispondere adeguatamente alle sollecitazioni indotte dal doversi misurare con casi e tecniche concrete.
Il laureato in Mediazione Interculturale e Interreligiosa possiederà dunque le metodologie e le conoscenze necessarie per proseguire in modo autonomo l'attività di analisi e di ricerca e per condurre la revisione critica degli interventi necessaria allo sviluppo continuo della professionalità personale.
Queste abilità saranno verificate nelle prove di valutazione dell'apprendimento cui gli studenti saranno soggetti (prove intermedie, prove di esame, laboratori tirocinio, con particolare enfasi nelle prove finali dei laboratori (project work), e del tirocinio e, infine, durante la prova finale di redazione e discussione di tesi, valutata dall'apposita commissione di Laurea.
Profili professionali di riferimento:
Profilo 1 - Esperto formatore di insegnanti in scuole pubbliche o private e agenzie formative
Profilo 2 - Esperto in progettazione e gestione di attività formative interculturali e interreligiose
Requisiti di accesso ai corsi di studio
Per accedere al Corso di Studio Magistrale è necessaria una buona conoscenza di base nelle discipline storiche, storico letterarie e storico filosofiche, avendo conseguito almeno 60 CFU ripartiti nei seguenti settori scientifico disciplinari: M-STO/01-09; M-DEA/01; M-FIL/01-08; L-ANT/01-10; L-ART/01-08; L-FIL-LET/01-15; M- GGR/01-02; L-OR/01-22; SPS/01-08; PSI/01-06; M-PED/01-04; IUS/1-20; è altresì necessario possedere il livello B2 di un'altra lingua europea che non sia l'italiano, garantito dall'aver ottenuto l'apposita certificazione.
I curricula e le competenze certificate esibite da chi vorrà iscriversi, saranno verificate da un'apposita Commissione di valutazione, nominata dalla struttura didattica di competenza, che potrà riservarsi di convocare il candidato per un colloquio orale preliminare laddove individuasse la necessità di implementarne conoscenze e competenze in alcuni settori specifici. Il percorso integrativo stabilito dalla Commissione dovrà essere completato dagli interessati prima dell'iscrizione definitiva al CdS Magistrale in Mediazione Interculturale e Interreligiosa.
Per i laureati che non soddisfino i requisiti previsti per una differenza inferiore ai 32 CFU, invece, l'apposita Commissione di valutazione, nominata dalla struttura didattica di competenza, proporrà un percorso formativo preliminare all'iscrizione che prevedrà il superamento di esami tali da compensare i gap formativi esistenti. Il percorso formativo dovrà essere completato dagli interessati prima dell'iscrizione definitiva al CdS Magistrale in Mediazione Interculturale e Interreligiosa.
Articolazione delle attivita' formative ed eventuali curricula
La LM64 in Mediazione interculturale e interreligiosa forma laureati con conoscenze e competenze relative alle più importanti aree religiose mondiali, funzionali alla progettazione e alla realizzazione di strategie di mediazione tra gli appartenenti a tradizioni religiose e identitarie diverse. Le strategie di mediazione devono essere strategie di inclusione, che si dispiegano grazie all'educazione alla complessità, attraverso il ricorso alle conoscenze di tipo storico come elementi capaci di depotenziare le pratiche di esclusione e di marginalizzazione effettuate attraverso l'uso di pregiudizi e di fake news non meno che attraverso l'uso del silenzio.
Il CdS in Mediazione Interculturale e Interreligiosa presenta dunque l'articolazione seguente: è organizzato in 2 anni accademici, ognuno suddiviso in 2 semestri, per un totale di 120 CFU (60 CFU per anno). Il primo anno comprende principalmente insegnamenti caratterizzanti (antropologia culturale, le storie delle varie religioni, le sociologie) e insegnamenti affini in linea con le caratterizzanti (le pedagogie). Durante il primo anno di corso sono previste le attività formative che potenziano gli strumenti di base e le materie che presentano caratteristiche di propedeuticità rispetto alle altre. Lo studente, infatti, matura e consolida la conoscenza del metodo e dell'approccio antropologico, con i quali dovrà imparare a porsi di fronte ai fenomeni di interesse, per poi affrontare la storia delle religioni e la storia del cristianesimo e delle chiese trattata in un insegnamento che ne evidenzia la pluralità fenomenologica. Dopodiché troverà gli insegnamenti relativi a numerosi contesti culturali e religiosi, tra cui dovrà scegliere di approfondire quelli di particolare interesse, e quello relativo all'area della non credenza. I 6 CFU aggiuntivi, relativi a ulteriori conoscenze linguistiche dovranno quindi essere scelti in linearità con i contesti culturali e religiosi che avrà scelto. Dopodiché sono previsti gli insegnamenti di storia delle relazioni internazionali e/o di Storia dell'Africa e gli insegnamenti relativi ai sistemi pedagogici interculturali. Potrà decidere se completare il quadro delle sue conoscenze approfondendo le dinamiche dei fenomeni linguistici o, se invece, preferirà sviluppare le conoscenze legate al patrimonio culturale materiale e immateriale come medium interculturale e interreligioso (arte) perfezionando così la conoscenza del patrimonio culturale materiale come luogo dell'intercultura che sta al centro dell'insegnamento obbligatorio di Antropologia Culturale.
Nel secondo anno lo studente completerà e specializzerà la sua formazione affrontando i grandi quadri filosofici e gnoseologici di riferimento, ma calandoli all'interno dei rispettivi contesti storici; avrà quindi modo di misurarsi con i sistemi giuridici e con la filosofia politica e potrà decidere se continuare a perfezionare le sue conoscenze legate al patrimonio, come luogo di intercultura, per mezzo dei corsi di storia dell'arte. Infine i laboratori e i tirocini progettati, organizzati e gestiti con la collaborazione delle Parti Sociali garantisce infine la formazione tecnica dello studente, imparando a misurarsi con e a gestire situazioni concrete. L'attività di Laboratorio o di Tirocinio sarà funzionale anche all'identificazione e all'approccio con il soggetto dell'elaborato della tesi Magistrale che sarà preparato dallo studente. Laboratorio/ Tirocinio e redazione dell'elaborato finale sono, quindi, obbligatoriamente in continuità.
Il percorso formativo è multidisciplinare e, con riferimento ai settori caratterizzanti, affini e integrativi previsti dalla classe LM-64, il piano formativo si articola nelle seguenti aree:
1) Attività formative caratterizzanti relative all'area antropologica e religionistica. In questa area formativa, che costituisce il nocciolo duro delle attività formative caratterizzanti, si collocano gli insegnamenti di antropologia culturale (M-DEA/01) in quanto vero e proprio collante metodologico necessario per gli studi interculturali e interreligiosi e le discipline storico religiose e delle religioni antiche e moderne, ovvero insegnamenti legati alla storia delle religioni (M‐STO/06), alla storia del cristianesimo e delle chiese (M‐STO/07), alla storia e alla cultura ebraica (L-OR/08), islamica e delle relazioni islamo-cristiane (L-OR/12 e L-OR/13), dell'induismo e del buddismo (L-OR/18) e dei neopaganesimi (L‐FIL‐LET/15).
2) Attività formative caratterizzanti relative all'area storica, filosofica e sociologica. Questi insegnamenti collocano le religioni nel relativo contesto geo-sociale, con insegnamenti di geografia sociale (M-GGR/01), e nel contesto storico - declinato con speciale attenzione al dato culturale - assicurato dagli insegnamenti di storia dell'Africa (SPS/13), di storia delle relazioni internazionali (SPS/06), di storia romana (L-ANT/03), di storia medievale (M-STO/01), moderna (M-STO/02) e contemporanea (M-STO/04). Per completare il quadro culturale dei contesti storici, sono state previste le discipline filosofiche pertinenti (M-FIL/01, FIL/03, M-FIL/06 M-FIL/08, SPS/01). Sono stati quindi introdotti gli insegnamenti di storia del diritto (IUS/19), che forniscono le conoscenze e competenze necessarie per interpretare correttamente l'orizzonte giuridico di riferimento. Il Laboratorio di Tecniche della Mediazione dei Conflitti consente poi di traghettare sul piano pratico del saper fare le conoscenze e le competenze maturate dallo studente durante i corsi e verificate attraverso le prove intermedie e gli esami di verifica
3) Attività formative affini relative all'area pedagogica. Gli insegnamenti relativi a quest'area sviluppano conoscenze e competenze specialistiche relative all'area della non credenza e relative alla pedagogia interculturale attraverso corsi di storia della pedagogia (M-PED/02), di didattica della pedagogia (M-PED/03), di pedagogia interculturale (M-PED/01), e di pedagogia sperimentale (M-PED/04). Il Laboratorio di Comunicazione e Intercultura traghetta sul piano pratico del saper fare le conoscenze e le competenze maturate dallo studente durante i corsi e verificate attraverso le prove intermedie e gli esami di verifica.
4) Attività formative affini relative all'area linguistica e della comunicazione. Gli insegnamenti relativi a quest'area sviluppano conoscenze e competenze specialistiche nel campo linguistico attraverso insegnamenti dedicati a indagare il rapporto tra i comportamenti linguistici codificati all'interno di gruppi sociali e il quadro socio-antropologico, come l'etnolinguistica (L-LIN-01), o il campo lessicale italiano ma applicato al contesto della mediazione (L-FIL-LET/12). La questione comunicativa, implicita a tutti questi insegnamenti, viene esplicitata e completata dal Laboratorio di sociologia e tecniche della mediazione, che di traghettare sul piano pratico del saper fare le conoscenze e le competenze maturate dallo studente durante i corsi e verificate attraverso le prove intermedie e gli esami di verifica.
5) Attività formative affini relative all'area artistica e letteraria. Gli insegnamenti relativi a quest'area sviluppano conoscenze e competenze specialistiche nei campi di storia dell'arte medievale, moderna e contemporanea (L-ART/01; L-ART/02; L-ART/03) per completare il quadro delle conoscenze e delle competenze relative ai patrimoni culturali materiali che costituiscono uno dei luoghi principi in cui sviluppare i percorsi di mediazione interculturale e interreligiosa e che sta al centro degli insegnamenti antropologici (M-DEA/01) previsti nell'area 1. Particolare spazio è riservato alla letteratura comparata come strumento di individuazione di valori e sentimenti comuni (L-FIL-LET/14). Tra le attività formative affini e integrative si aggiungono approfondimenti sulla cultura e la letteratura slave (L-LIN/21), in quanto le tematiche contemplate sono relative a una realtà storica e culturale molto rilevante per le dinamiche della società italiana e che, altrimenti, resterebbe esterna al piano formativo, il che, se guardiamo i dati relativi all'immigrazione in Italia sarebbe un vulnus non irrilevante nel piano formativo.
Si prevedono inoltre 12 CFU a scelta libera dello studente che gli consentono di articolare maggiormente la conoscenza di sistemi religiosi altri oppure di approfondire uno dei campi tematici incontrati durante l'iter formativo. L'ultimo segmento, in ordine cronologico, dell'iter formativo è costituito da Laboratorio-Elaborato di tesi, oppure Tirocinio-Elaborato di Tesi che predispone un sistema che consente allo studente di prendere in carico un caso concreto su cui lavorare in linearità stringente fra Laboratorio o Tirocinio e elaborato di Tesi.
Tipologia delle forme didattiche, anche a distanza, degli esami e delle altre verifiche del profitto
La durata normale del Corso di Studio è di due anni. L'apprendimento delle competenze e delle professionalità da parte degli studenti è computato in crediti formativi (CFU).
Le attività formative comprendono lezioni frontali, laboratori, seminari, tirocini. La didattica frontale comprende insegnamenti da12 e 6 CFU.
Gli insegnamenti compresi nel percorso formativo, organizzati su base semestrale, sono impartiti mediante lezioni frontali, lezioni di tipo seminariale che prevedono quindi un'attività in classe dello studente (conferenze, discussione argomentata di casi di studio etc.) che si configureranno come prove parziali di esame, i project work previsti dai Laboratori.
I Laboratori sono attività didattiche che prevedono l'intervento di esperti, di esponenti di imprese e di enti presenti nel Comitato di Indirizzo del CdS. Per ogni CFU attribuito a questa attività è previsto un carico di lavoro complessivo di 60 ore, compresi la frequenza al seminario e l'attività individuale. L'attribuzione dei CFU conseguiti per questa attività è legata allo svolgimento di un esame di verifica dell'apprendimento.
La votazione degli esami è espressa in trentesimi. L'esito della valutazione del profitto di ciascun insegnamento si considera positiva ai fini dell'attribuzione dei crediti, se si ottiene almeno il punteggio di 18/30 (idoneità per i laboratori).
Modalita' di verifica della conoscenza delle lingue straniere
La conoscenza di una lingua straniera necessaria per accedere all'esame di laurea è verificata attraverso una prova di comprensione della lingua scelta dallo studente fra quelle dell'Unione Europea (compreso l'inglese) al livello B2, diversa da quella richiesta come requisito di accesso, da sostenersi presso il Centro Linguistico di Ateneo a cui compete la certificazione di tale conoscenza.
Gli studenti in possesso di diplomi linguistici approvati dal Consiglio d'Europa o riconosciuti dal MIUR possono chiedere al Corso di Studio il riconoscimento di tali diplomi al fine del conseguimento dei CFU richiesti.
Il riconoscimento può essere richiesto anche per CFU acquisiti dagli studenti nell'ambito di corsi di studio Erasmus+ (Vedi articolo 8). Il riconoscimento di crediti linguistici è di competenza del Delegato ai crediti linguistici e di laboratorio del Corso di Studio ed è poi approvato dal Comitato per la Didattica.
Modalità di verifica delle altre competenze richieste, dei risultati degli stages e dei tirocini
Il tirocinio pratico-applicativo è svolto all'interno di imprese convenzionate sulla base di un progetto didattico concordato con il corso di laurea. Ad ogni tirocinante verrà assegnato un tutor aziendale e uno universitario. A questa attività vengono assegnati 6 CFU. Ogni CFU attribuito a questa attività corrisponde a 25 ore complessive di attività dello studente. Alla fine dell'attività lo studente dovrà presentare una relazione di fine tirocinio.
Modalità di verifica dei risultati dei periodi di studio all'estero e relativi CFU
Il Corso di Studio favorisce le esperienze di studio all'estero.
Gli studenti intenzionati a intraprendere un soggiorno di studio presso una Università straniera nell'ambito del Programma Erasmus+ (mobilità studenti per ragioni di studio) devono partecipare al bando di Ateneo.
L'interessato, una volta acquisito lo status di studente Erasmus, è chiamato a elaborare una proposta di piano di studio all'estero, da sottoporre al Presidente del Corso di Studio. Il Presidente approva la proposta (Learning Agreement) tenendo conto della coerenza dell'intero piano di studio all'estero con gli obiettivi formativi del corso di studio di appartenenza e di una complessiva corrispondenza quantitativa fra i CFU richiesti dal piano di studio e gli ECTS acquisiti all'estero nelle discipline indicate.
Durante il loro soggiorno all'estero gli studenti possono concordare con il Presidente del Corso di Studio cambiamenti motivati del Learning Agreement.
I CFU dichiarati nella proposta sono riconosciuti al rientro in Italia sulla base della certificazione presentata dallo studente e fornita dall'Università ospitante, tenendo conto delle tabelle di conversione delle votazioni europee in vigore.
Oltre alla possibilità di soggiorni di studio è possibile effettuare anche un tirocinio all'estero.
Eventuali obblighi di frequenza ed eventuali propedeuticita
La frequenza alle lezioni non è obbligatoria anche se fortemente raccomandata. Non sono previste propedeuticità.
Eventuali modalità didattiche differenziate per studenti part-time
Il Corso di Studio, in accordo con le norme di Ateneo (vedi Regolamento d'Ateneo per gli studenti part-time), prevede la possibilità di iscrizione con la qualifica di studente part-time per gli studenti impegnati contestualmente in altre attività.
Nel caso di impossibilità totale o parziale a frequentare, lo studente deve contattare il docente all'avvio delle lezioni e concordare con lui un percorso didattico sostitutivo personalizzato che possa salvaguardare al massimo il diritto a una partecipazione attiva alla vita universitaria.
Regole e modalità di presentazione dei piani di studio
Gli studenti devono presentare o modificare il piano di studio nei tempi e nei modi stabiliti dalla Scuola e pubblicizzati sul sito web della Scuola. Il piano di studio conterrà, sia nella sua prima versione che nelle versioni eventualmente modificate, l'elenco completo degli esami già sostenuti e di quelli ancora da sostenere. Gli studenti sono inoltre tenuti ad accertarsi che il piano di studi presentato sia stato approvato dal Consiglio di Corso di Studio.
Caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo
La prova finale si svolge sotto la guida di due docenti universitari, ma qualora sia condotta come prosecuzione del tirocinio, al primo relatore della tesi si affianca l'esperto esterno, che avrà mansioni di tutore dello studente. L'elaborato di tesi dovrà avere caratteristiche di originalità. La prova finale sarà valutata dall'apposita Commissione di Laurea.
Procedure e criteri per eventuali trasferimenti e per il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti in altri corsi di studio e di crediti acquisiti dallo studente per competenze ed abilità professionali adeguatamente certificate e/o di conoscenze ed abilità maturate in attività formative di livello post-secondario
Al Consiglio di Corso di Studio o al Comitato per la Didattica compete l'approvazione dei trasferimenti e passaggi da altri Atenei e Corsi di Studio e il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti in tali sedi. Nel caso di riconoscimento di titoli di studio acquisiti all'estero le equipollenze saranno stabilite e approvate di volta in volta dal Consiglio di Corso di Studio.
Servizi di tutorato
Orientamento: Il servizio di orientamento del Corso di Studio è svolto da due docenti indicati tra i docenti del CdS dal Consiglio di CdS e si articola in tre livelli: 1) in ingresso: coinvolge gli studenti iscritti ad un corso di laurea triennale per la scelta di un corso magistrale; 2) in itinere: accompagna lo studente durante il proprio percorso di studio e i docenti lavorano a stretto contatto con i tutor (si veda il punto seguente, Tutorato); 3) accompagnamento in uscita: in accordo con i tutor di coorte i laureandi vengono aiutati nella compilazione del c.v. secondo il modello europeo ed incoraggiati a relazionarsi con il Job Placement di Ateneo.
Tutorato: Il servizio di tutorato del Corso di Studi Magistrale ha lo scopo di accompagnare lo studente durante il proprio percorso di studio (in itinere). Obiettivi del servizio sono:
1) Aiutare gli studenti ad affrontare al meglio il percorso formativo del CdS consentendo loro di effettuare le scelte tra gli insegnamenti che è possibile scegliere in modo da colmare fin dove possibile gli eventuali gap formativi di partenza, consigliandoli nell'attività di studio, e prestando l'aiuto necessario per organizzare al meglio l'iter formativo. Tutto ciò avviene in stretta collaborazione con i docenti delegati all'Orientamento;
2) Fornire informazioni relative alle strutture e alle attività didattiche, organizzative, amministrative e di servizio del CdS;
3) Affrontare e risolvere per quanto possibile le difficoltà inerenti alla comprensione delle attività formative da svolgersi lungo il percorso di studi;
4) Fornire allo studente la consulenza necessaria per aiutarlo a scegliere l'area disciplinare in cui svolgere la tesi di laurea, in modo da valorizzarne le competenze, le attitudini e gli interessi;
5) Individuare le criticità oggettive e soggettive del CdS e segnalarle al CdS.
Il CdS per attuare il servizio di tutorato procederà: a) alla nomina di tutori, il cui numero dipenderà dagli studenti iscritti per coorte, che seguiranno la coorte almeno per il numero di anni di durata nominale del Corso e che lavoreranno in stretto contatto con la Presidenza del CdS e con i delegati all'Orientamento; b) al monitoraggio della coorte di riferimento almeno per il numero di anni di durata normale del Corso; c) alla elaborazione di schede per la raccolta dati da somministrare a cadenze definite; d) al controllo della progressione di carriera degli studenti avvalendosi di dati direttamente raccolti e/o forniti dal servizio statistico di Ateneo.
Pubblicita su procedimenti e decisioni assunte
Il Corso di studio pubblicizza i procedimenti relativi allo svolgimento della didattica e alla gestione organizzativa e le decisioni assunte sul proprio sito.
Valutazione della qualita'
La qualità della formazione universitaria è un obiettivo primario nella costruzione della società europea e una discriminante fondamentale dell'architettura della formazione superiore. Pertanto deve essere basata su una continua attenzione alle esigenze degli studenti e alla loro centralità come destinatari di un'offerta formativa sensibile ai cambiamenti economici, sociali e culturali, al fine di agevolarli e sostenerli nell'apprendimento di conoscenze e competenze di qualità nello scenario europeo e internazionale.
In accordo con l'Ateneo e in base alla normativa vigente, il Corso di Studio s'impegna formalmente per una gestione della qualità basata sulle Linee Guida ANVUR, in modo da orientare e indirizzare il lavoro didattico della comunità scientifica dei docenti verso precisi e progressivi obiettivi di miglioramento del sistema organizzativo, dei processi di gestione didattica e della comunicazione.
Il Corso di Studio adotta il sistema di rilevazione dell'opinione degli studenti frequentanti gestito dal Servizio di valutazione della didattica dell'Ateneo, applicandolo a tutti i docenti e a tutti gli insegnamenti.
Il Corso di Studio verifica l'efficacia del percorso formativo anche attraverso ulteriori strumenti di monitoraggio dell'opinione degli studenti sui contenuti e sulle modalità di erogazione dell'offerta formativa. E dedica particolare attenzione a un'opportuna valutazione delle carriere degli studenti (abbandoni, tempi di percorrenza, numero di CFU acquisiti nei diversi anni di corso) e del rapporto tra i crediti formativi assegnati agli insegnamenti nel piano di studio e i programmi dei medesimi insegnamenti, verificando la coerenza tra obiettivi formativi e profili in uscita.
Il processo di monitoraggio e di analisi è gestito dal Gruppo di riesame (organo di gestione della AQ interno al Corso di Studio, costituito da docenti e studenti) che, sulla base dei risultati emersi, propone interventi di correzione e miglioramento dell'offerta formativa, discussi e portati all'approvazione del Consiglio di Corso di Studio.
Il Corso di Studio s'impegna a diffondere la cultura della qualità presso i docenti, gli studenti e le Parti interessate, affidando tale attività di promozione ai membri del Gruppo di riesame, al Presidente del Corso di Studio e, per quanto riguarda i rapporti con le Parti Interessate, anche attraverso lo strumento del Comitato d'Indirizzo.