In linea con gli obiettivi formativi qualificanti della Classe delle Lauree L-19, il Corso di studio (Cds) in Scienze dell'educazione e della formazione dell'Università degli Studi di Firenze presenta un'articolazione caratterizzata da un nucleo di insegnamenti pedagogici, presentati nelle loro varie dimensioni: teoretica, socio-educativa, didattica e sperimentale. Sono questi saperi a fornire i quadri concettuali ed epistemologici, i costrutti teorico-metodologici, le prospettive di ricerca di base e applicata, in dialogo e integrazione positivi con le discipline che, accanto alle pedagogie, costituiscono l'universo delle scienze umane: la psicologia, la sociologia, l'antropologia, la filosofia. Inoltre, la nuova normativa che regola la formazione iniziale dell'educatore della prima infanzia ha ritenuto ulteriore fattore di arricchimento delle professionalità educative anche alcuni settori scientifico-disciplinari afferenti al campo della medicina.
Nel raccordo pedagogico tra i diversi contributi che le scienze umane offrono si apre la possibilità di una comprensione efficace dei fenomeni sociali, e in particolare dei bisogni educativi e formativi espressi dall'attuale società complessa, condizione necessaria per connettere conoscenza teorica e competenze operative. Le professioni educative richiedono, infatti, la padronanza di un sapere interdisciplinare, fluido e in fieri, che dia linfa a conoscenze di alto livello sul piano culturale oltre che disciplinare, a competenze flessibili in rapporto ai diversi interlocutori e ai plurimi contesti in cui dovranno essere esercitate tali professionalità: servizi educativi per la prima infanzia, istituzioni educative non formali che erogano servizi alla persona, servizi socio-assistenziali per adolescenti e adulti a rischio marginalità, centri educativi e assistenziali volti al miglioramento della qualità di vita nella terza età, centri per l'educazione e la formazione in età adulta.
Un ruolo fondamentale assume dunque una formazione iniziale che fornisca conoscenze e competenze puntuali riguardanti la dimensione relazionale, comunicativa e di cura che, accanto alle aree dei saperi di base e specialistici, delle metodologie e delle prassi operative, costituisce il complesso delle buone pratiche che educatori e educatrici sono chiamati a elaborare, gestire, organizzare nello svolgimento del proprio ruolo professionale nei contesti precedentemente definiti. In risposta a una domanda del mondo del lavoro che richiede di saper costantemente innovare le competenze acquisite per inserirsi adeguatamente e proattivamente in un sistema di servizi che sta differenziando la propria offerta in una pluralità di settori, oltre alla formazione pedagogica di base sul piano teorico e metodologico, il Cds vuole rafforzare l'area delle competenze organizzative e progettuali, per formare professionisti in grado di coniugare sempre di più le conoscenze educativo-pedagogiche con la sfera organizzativo-economico-gestionale e operativa dei servizi.
Ciò attraverso una formazione iniziale finalizzata al raggiungimento di idonee conoscenze e competenze educative, in accordo con il quadro complessivo della scienza pedagogica, corrispondenti al livello 6 del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente di cui alla Raccomandazione 2017/C 189/03 del Consiglio europeo, del 22 maggio 2017. Entro tali coordinate, il Cds offre così una preparazione di base, interdisciplinare e globale che, coniugata con la formazione di capacità critico-riflessive, contribuisce a porre le premesse per la costruzione di un sapere professionale capace di rispondere efficacemente ai bisogni educativi che emergono nei molteplici contesti d'intervento educativo e formativo.
Obiettivo del Cds è pertanto quello di preparare laureati in grado di padroneggiare un ampio repertorio di strumenti tecnico-operativi necessari per identificare e rilevare la presenza di bisogni educativi/formativi, per progettare e realizzare interventi coerenti con le esigenze riscontrate. Un aspetto molto importante riguarda altresì le competenze relative alla capacità di verifica e di valutazione degli esiti, di stabilire relazioni con i soggetti di riferimento, di creare sinergie tra i diversi contesti e le diverse professionalità coinvolte. In questo quadro, un'attenzione particolare è dedicata alla creazione di un ponte tra saperi disciplinari e pratiche agite sul territorio. A tal proposito, il Cds, accanto a insegnamenti disciplinari, prevede, nell'arco del triennio, attività formative integrative che si configurano come attività di laboratorio e di tirocinio volte a fornire agli studenti conoscenze e competenze pratiche utili per l'inserimento nel mondo del lavoro.
Le attività formative e integrative sono così articolate:
a) Insegnamenti per 151 CFU complessivi tutti previsti nella classe di laurea L-19 che andranno a formare l'offerta formativa tenuta conto la ripartizione in TAF (Di base, Caratterizzanti, Affini e Integrative) e considerando quei requisiti minimi disciplinari in specifici SSD pari ai 55 CFU previsti dal D.lgs. 65/2017 sopra richiamato;
b) L'attività di laboratorio per 5 CFU connessa ai seguenti SSD: M-PED/01; M-PED/02; M-PED/03; M-PED/04; M-PSI/04, come previsto dalla tabella B del DM MIUR n. 378 del 9.5.2018 in ottemperanza all'Art. 4, Comma 1, Lettera e del D.lgs. 65/2017;
Il valore di 1 CFU di Laboratorio acquisito in collegamento con i settori disciplinari sopra indicati è pari alla frequenza obbligatoria di 12 ore di attività formativa che possono essere erogate anche tramite la piattaforma MOODLE.
c) Attività di tirocinio
Tutti gli studenti dovranno svolgere 12 CFU di tirocinio diretto, di cui almeno 5 CFU dovranno essere svolti nei servizi educativi per l'infanzia.
d) Attività formative utili per l'inserimento nel mondo del lavoro
Tutti gli studenti dovranno svolgere 3 CFU di attività formative utili per l'inserimento nel mondo del lavoro, non inferiori a 18 ore, anche sotto forma di tirocinio indiretto, erogate anche con modalità laboratoriali, a frequenza obbligatoria, e scelte nell'ambito delle proposte contenute nell'offerta formativa programmata.
e) Idoneità linguistica
Il Cds prevede il raggiungimento di un'idoneità per una lingua europea a scelta tra inglese, francese tedesco, portoghese e spagnolo di livello B1 o livello B2 equivalente a 3 CFU. Le attività relative alla preparazione e al riconoscimento dell'idoneità sono svolte in collaborazione con il Centro Linguistico di Ateneo.
f) Il percorso di studio del Cds si conclude con una prova finale pari a 6 CFU cui si accede dopo aver superato tutti gli esami e aver espletato le ulteriori attività previste, tirocinio compreso.
Il Cds mira a formare una figura professionale globale sui temi dell'educazione e della cura pedagogica della persona capace di rispondere in modo sempre più puntuale alle richieste diversificate di contesti educativi in continuo divenire. L'ambito dei Servizi alla persona, infatti, investe ormai l'intero ciclo di vita e comporta la necessità per le professionalità educative di sapersi confrontare con realtà e bisogni diversi: dalla prima infanzia, ai bisogni speciali, al disagio e alla marginalità, soprattutto durante il periodo adolescenziale, alle nuove forme di devianza sociale, alle diversificate forme di disagio, ai problemi della terza/quarta età, ma anche ai nuovi bisogni di educazione in età adulta. Contemporaneamente, viene chiesto a educatori e educatrici di saper gestire i nuovi strumenti tecnologici a disposizione, di saper rispondere a un'utenza geograficamente e culturalmente sempre più diversificata, in una società in rapida trasformazione.
In questa prospettiva, il Cds accoglie le più recenti normative che regolano la figura dell'educatore in ambito socio- pedagogico, ossia: la Legge n. 205/2017, Art. 1, Comma 594-601 (cosiddetta "Legge Iori"), entrata in vigore il 01/01/2018, e la successiva integrazione all'Articolo 1, Comma 594, della stessa Legge 205/2017, emanata in seno alla Legge n. 145/2018 (cosiddetta "Legge di Bilancio 2019"); tale integrazione chiarisce e stabilisce che il laureato nella Classe di Laurea L-19 potrà svolgere la funzione di educatore socio-educativo anche nei presidi socio-sanitari, limitatamente agli aspetti educativi; infine, il D.M. MIUR n. 378 del 09/05/2018 che, in riferimento all'Art. 4, Comma 1, Lettera e) del D.lgs. 65/2017, conferma i requisiti minimi, pari a 55 CFU composti da discipline e laboratori afferenti a specifici settori disciplinari e a tirocini, per accedere ai posti di educatore all'interno dei servizi per la prima infanzia.
In questo quadro, il Cds si impegna a formare una figura di educatore e di educatrice completa, in senso generale, proponendo un'offerta formativa variegata, nell'ottica di formare un personale educativo capace di rispondere alla molteplicità dei bisogni educativi dei contesti territoriali.
Facendo riferimento ai Descrittori di Dublino, riportiamo di seguito il ventaglio di competenze che è chiamato ad acquisire il laureato in Scienze dell'Educazione e della Formazione L-19, in rapporto all'Area della conoscenza e della comprensione (knowledge and understanding), che dovrà:
- saper padroneggiare un quadro organico e interdisciplinare di conoscenze fondamentali relative alla natura dei processi di educazione e di formazione, in rapporto alle diverse età della vita, ai diversi livelli di intervento, ai diversi contesti d'azione, e alle diverse problematiche socio-educative emergenti;
- saper interpretare i contesti cogliendo in maniera puntuale i bisogni emergenti in termini di domanda di formazione;
- conoscere i fenomeni di mutamento in atto a livello sociale, tanto locale che globale, e saperne leggere le ricadute in termini di bisogni educativi e formativi per i soggetti;
- conoscere le fasi del ciclo vitale e saper leggere i bisogni inerenti le diverse età della vita, tenendo sempre conto della specificità individuale, irriducibile, di ogni soggetto;
- saper progettare interventi di carattere educativo e formativo all'interno della società in evoluzione, nella varietà dei contesti;
- saper esercitare riflessività sull'esperienza pregressa, saper riflettere in itinere e prefigurare alla luce di essa possibili ambiti di intervento, in rapporto alle azioni svolte;
- saper intervenire nelle dinamiche relazionali;
- conoscere le dinamiche della comunicazione interpersonale e gestirle in maniera positiva;
- saper riconoscere e valorizzare le specificità individuali e culturali;
- saper collocare il proprio agire professionale, in dialogo con i repertori di conoscenza disponibili, i saperi della tradizione, e prendendo parte al dibattito interno agli ambiti disciplinari cui tali conoscenze afferiscono.
Per quanto riguarda l'Area dell'applicazione della conoscenza e della comprensione (applying knowledge and understanding), il laureato dovrà:
- saper mettere in pratica modelli di progettazione educativa e formativa alla luce degli aspetti teorici e metodologici delle Scienze pedagogiche e di tutte quelle discipline che concorrono alla formazione dell'educatore;
- saper attuare risposte concrete, adeguate agli imprevisti e alle emergenze che si presentino nei contesti di lavoro;
- saper gestire gli ambienti e gli spazi e il tempo a disposizione, in un'ottica funzionale e coerente rispetto ai progetti educativi/formativi;
- saper leggere i contesti e cogliere i bisogni formativi presenti in essi, promuovendo interventi adeguati.
Queste invece sono le competenze che il laureato nella L-19 è chiamato a maturare nell'Area dell'autonomia di giudizio (making judgement):
- saper osservare e interpretare i contesti, applicare metodologie di analisi per una conoscenza approfondita e critica delle realtà;
- saper orientarsi all'interno della ricerca relativa alle discipline scientifiche studiate, su cui si articolano le relative teorie e prassi educative/formative;
- saper analizzare la complessità sociale e i modelli culturali;
- saper collocare il proprio agire professionale in un orizzonte di valori e di significati, il cui centro è rappresentato dalla dignità e dalla promozione della persona umana, dei suoi diritti fondamentali e delle sue risorse individuali, sociali e culturali;
- saper lavorare in maniera collegiale, in dialogo proattivo con colleghi, enti locali, decisori politici, familiari, esperti di altre discipline o aree di competenza;
- saper comunicare, a se stessi e agli altri, il senso del proprio agire;
- padroneggiare i mezzi di comunicazione, comprese le nuove tecnologie;
- saper gestire i processi e le metodologie di verifica dell'efficacia/efficienza degli interventi educativi/formativi realizzati, e saper adottare correttivi o implementare azioni a sostegno;
- adottare un approccio riflessivo sul proprio agire professionale.
Quanto all'Area delle abilità comunicative (communication skills), queste sono le competenze da raggiungere dal laureato in Scienze dell'Educazione e della Formazione:
- saper costruire e praticare stabili ed efficaci relazioni, sia con soggetti fisici sia con enti e servizi, con i quali interagisce nell'ambito della propria professionalità e in rapporto ai contesti di intervento;
- saper individuare le informazioni utili allo svolgimento della propria attività professionale, condividendole con i colleghi;
- saper formulare proposte e argomentarle, partecipando a discussioni, focus group, riunioni e simili, o per iscritto, sapendo gestire le diverse tipologie della scrittura professionale;
- saper prendere parte a progetti, assumendo ruoli e mansioni nell'ottica del lavoro di gruppo;
- saper rivolgersi agli utenti dei servizi, differenziando le modalità e le strategie comunicative a seconda dei contesti e delle situazioni;
- aver capacità di ascolto e di comunicazione empatica;
- saper comprendere e comunicare nella lingua Italiana e in un'altra lingua dell'Unione Europea, con una competenza minima di livello B1, nel Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue.
Infine, le competenze maturate nell'Area delle capacità di apprendimento (learning skills) si concretizzano nella capacità di:
- leggere, comprendere e selezionare criticamente testi, documenti e altre fonti nel campo delle scienze umane e pedagogiche;
- raccogliere, organizzare e interpretare i dati, qualitativi e quantitativi, in riferimento alle ricerche pedagogiche;
- riconoscere il valore della formazione continua e dell'autoapprendimento, ai fini della propria crescita personale, culturale e professionale;
- dotarsi degli strumenti che consentono di perfezionare e aggiornare la propria formazione e professionalità, sul piano delle conoscenze, delle capacità e delle competenze;
- cogliere il significato dell'esperienza e riflettervi criticamente, al fine di migliorare la propria professionalità;
- saper individuare le eventuali lacune della propria formazione e attivarsi per colmarle;
- saper valorizzare le proprie potenzialità, al fine di sentirsi pienamente parte della comunità professionale di appartenenza;
- saper riconoscere le opportunità formative quando e dove si presentino.
Requisiti di accesso ai corsi di studio
Per iscriversi al Cds è necessario essere in possesso di un Diploma di istruzione secondaria o di altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto come idoneo. Le conoscenze di base necessarie per l'accesso al Cds, di norma acquisite con un Diploma di scuola media superiore, sono le seguenti:
- uso corretto e appropriato della lingua italiana, livello secondario superiore;
- competenze logiche di base;
- conoscenze di base in ambito letterario, storico, filosofico e scientifico relative ai loro metodi e ai principali oggetti tematici;
- conoscenza di livello scolastico di almeno una lingua straniera;
- competenze informatiche di base (programmi di scrittura, browser internet, posta elettronica).
Essendo il Cds a numero programmato prevede una selezione nelle modalità e nei tempi pubblicizzati sui siti di Ateneo.
Gli eventuali obblighi formativi (OFA) derivanti da carenze nelle predette conoscenze dovranno essere colmati secondo le modalità previste dalla Scuola e comunicate attraverso il sito.
Articolazione delle attivita' formative ed eventuali curricula
Il Regolamento del Cds, il cui aspetto saliente è l'organica articolazione fra discipline di base, caratterizzanti e affini e integrative, è coerente con la specificità degli obiettivi formativi e con le indicazioni esposte nell'Ordinamento.
Le discipline di base costituiscono un nucleo di conoscenze interdisciplinari riconducibile alle specificità della Classe di Laurea L-19, e si suddividono tra discipline pedagogiche e metodologico-didattiche, e discipline filosofiche, psicologiche, sociologiche e antropologiche.
Le discipline caratterizzanti si distribuiscono tra le discipline pedagogiche e metodologico-didattiche, discipline storiche, geografiche, economiche e giuridiche, discipline didattiche e per l'integrazione dei disabili, e in misura minore scientifiche, linguistiche e artistiche, e forniscono, unitamente a quelle affini e integrative, l'insieme delle competenze necessarie allo svolgimento delle professionalità educative.
Per quanto riguarda gli sbocchi occupazionali e professionali, i laureati nel Cds potranno operare in
regime di lavoro dipendente, autonomo/libero professionale o parasubordinato in ambito educativo, formativo e pedagogico, con utenti di ogni età, in una prospettiva di crescita personale e sociale, secondo la normativa vigente. Le figure professionali formate nel Cds operano nei servizi e nei presidi socio-educativi, socio-assistenziali e socio-sanitari, specificamente per gli aspetti socio-educativi nei seguenti ambiti: educativo, formativo, scolastico, socio-assistenziale. I laureati nel Cds potranno pertanto lavorare nei seguenti servizi e presidi:
a) servizi educativi per l'infanzia gestiti da enti locali o da soggetti privati e del terzo settore (nidi, micro-nidi, nidi aziendali, spazi-gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare, ludoteche, servizi integrativi relativi alla fascia d'età 0-3, servizi integrati di assistenza alla genitorialità e all'infanzia, Poli per l'infanzia in riferimento alla fascia d'età 0-3);
b) servizi educativi ludici, artistico/espressivi e del tempo libero per la prima infanzia, l'adolescenza, l'età adulta e la terza età;
c) servizi educativi scolastici ed extrascolastici per l'inclusione e la prevenzione del disagio;
d) servizi educativi per la tutela, la prevenzione del disagio e la promozione del benessere per gli adolescenti;
e) servizi educativi rivolti alla tutela, prevenzione del disagio e inclusione sociale per gruppi in condizione di vulnerabilità;
f) servizi educativi rivolti all'inclusione sociale per persone con disabilità;
g) servizi per anziani e servizi geriatrici;
h) servizi educativi di promozione del benessere e della salute;
i) servizi per la socializzazione di gruppi, comunità sociali, culturali e territoriali;
l) servizi educativi per lo sviluppo di comunità territoriali e per la cooperazione internazionale;
m) servizi educativi per le pari opportunità;
n) servizi educativi nel sistema penitenziario e di risocializzazione dei detenuti;
o) servizi di rieducazione e di risocializzazione volte al recupero e al reinserimento nella vita sociale dei soggetti con disagio sociale, fisico e psichico o vittime di violenza;
p) servizi educativi nell'ambito familiare e di educazione alla genitorialità;
q) servizi di educazione formale e non formale e di formazione professionale e orientamento per gli adulti;
r) servizi di educazione ambientale e ai beni culturali per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio;
s) servizi di educazione non formale per l'invecchiamento attivo;
t) servizi educativi con il compito di accogliere minori non accompagnati, famiglie e adulti immigrati.
Tipologia delle forme didattiche, anche a distanza, degli esami e delle altre verifiche del profitto
Il Cds prevede un percorso in 20 esami, compresa la valutazione finale e l'esame a scelta libera. Gli esami corrispondono a insegnamenti con un carico didattico pari, rispettivamente a 12 CFU, 6 CFU, e 5 CFU di insegnamento + 1 CFU di Laboratorio, e si svolgono sotto forma di colloquio orale, prove scritte o prove pratiche.
Le forme didattiche sono le seguenti: lezioni frontali, attività seminariali, attività laboratoriali. Le prove di verifica del profitto prevedono accertamenti orali e/o scritti, finali e in itinere, mediante colloqui, questionari, relazioni, elaborati, ecc., sia per gli studenti frequentanti che per coloro che non frequentano. Le valutazioni avvengono in trentesimi e le prove di valutazione finale si svolgono sempre in presenza.
L'esame a scelta è autonomamente individuato dallo studente stesso, per un massimo di 12 CFU; esso deve avere un voto finale e non una valutazione, e, soprattutto, deve essere coerente con il progetto formativo del Cds.
Il Tirocinio, volto all'acquisizione di esperienze dirette in situazioni di lavoro professionale e di riflessione sulle stesse, è obbligatorio a partire dal secondo anno di Corso, per corrispondenti 12 CFU. Il Tirocinio si svolge sotto la guida dei Docenti-Tutor, sotto la supervisione del Presidente del Cds, e del tutor aziendale appartenente all'organizzazione o all'Ente presso il quale lo studente svolge il proprio tirocinio, all'interno di una sinergia tra Università e territorio.
Modalita' di verifica della conoscenza delle lingue straniere
Il Cds prevede il raggiungimento di un'idoneità per una lingua straniera a scelta tra inglese, francese, tedesco, portoghese e spagnolo di livello B1; opzionale a questa idoneità viene offerta anche l'opportunità di conseguire un'idoneità delle stesse lingue di livello B2, che tiene conto delle esigenze di coloro che intendono iscriversi a una laurea magistrale. Le attività relative alla preparazione e al riconoscimento dell'idoneità sono svolte in collaborazione del Centro Linguistico di Ateneo.
Modalità di verifica delle altre competenze richieste, dei risultati degli stages e dei tirocini
I referenti universitari incaricati per il Tirocinio, supportati da eventuali Tutor, verificheranno, attraverso una relazione fatta dallo studente, il raggiungimento degli obiettivi previsti nel progetto di tirocinio. Il tirocinio, volto ad acquisire esperienze in situazioni di lavoro professionale, può essere svolto a partire dal secondo anno di corso per attività corrispondenti a 12 CFU di tirocinio (equivalente a 300 ore) in conformità con la guida tirocinio presente sul sito del Cds. Al terzo secondo anno lo studente svolgerà 3 CFU di "attività formative utili all'inserimento nel mondo del lavoro", pari a 18 ore di attività didattica realizzata in forma laboratoriale, nell'ambito della quale potrà riflettere anche sull'esperienza di tirocinio.
Questa attività, assieme al tirocinio, potrà essere anche una base per l'elaborato di tesi. Il monte ore di tirocinio può essere completamente dispensato o ridotto nel caso che gli studenti abbiano svolto il Servizio Civile Nazionale o Regionale o altre attività formative di carattere pratico inerente agli obiettivi del Cds; in questi casi potranno presentare richiesta di riconoscimento crediti al termine dell'attività, presso la segreteria didattica del Cds e presentando relativa certificazione con firma e timbro del responsabile dell'Ente dove è stata svolta l'attività, accompagnata anche da una relazione sull'attività svolta. Per poter presentare domanda parziale di riconoscimento dei crediti di tirocinio gli studenti devono aver svolto almeno 75 ore di attività pratiche realizzate anche all'interno di un percorso lavorativo pari a 3 CFU.
Sulla base del D.Lgs 81/2008 e successive modifiche e integrazioni, si stabilisce che ogni studente iscritto al corso di Laurea L-19 prima dell'avvio del tirocinio debba obbligatoriamente effettuare il corso di formazione generale sulla sicurezza e superare il relativo test finale. Tutte le informazioni relative a questo punto saranno rese disponibili nella pagina web del Cds del Tirocinio.
Modalità di verifica dei risultati dei periodi di studio all'estero e relativi CFU
Gli studenti sono incoraggiati a recarsi all'estero per motivi di studio e per farlo dovranno seguire la normativa di Ateneo, con relative procedure di certificazione dei CFU acquisiti.
Il Cds promuove l'internazionalizzazione della didattica e della ricerca fornendo opportunità per gli studenti e le studentesse di svolgere il tirocinio all'estero anche nel quadro degli accordi di cooperazione interuniversitari con paesi europei ed extraeuropei, con possibilità di riconoscimento da parte dell'Università partner dei CFU maturati.
Eventuali obblighi di frequenza ed eventuali propedeuticita
La frequenza dei corsi non è obbligatoria, tuttavia il CdS la raccomanda vivamente, considerandola essenziale ai fini del raggiungimento degli obiettivi formativi. La frequenza dei laboratori e delle attività formative utili all'inserimento nel mondo del lavoro è invece obbligatoria e avranno assolto tale obbligo gli studenti che saranno stati presenti ad almeno tre quarti delle ore complessive di tali attività previsti nel Piano di studi.
Non sono previste propedeuticità ma lo studente è tenuto a seguire le annualità indicate.
Eventuali modalità didattiche differenziate per studenti part-time
Il Cds non prevede modalità di didattica differenziata per gli studenti part-time ma nel caso di percorsi di tutorato dell'Ateneo/Scuola, questo servizio avrà un'attenzione particolare nei confronti degli studenti part-time. L'iscrizione come studente part-time è circoscritta nel limite del 10% (eventualmente arrotondato all'unità superiore) dei posti previsti dalla programmazione, nel rispetto della graduatoria di ammissione e secondo il Regolamento di Ateneo.
Regole e modalità di presentazione dei piani di studio
Come definito dall'art. 17 del Regolamento didattico di Ateneo, lo studente presenta il proprio piano nel rispetto dei vincoli stabiliti dal Regolamento didattico del Cds. È comunque consentita in via eccezionale la presentazione motivata di un piano di studio individuale, nel rispetto dell'ordinamento didattico. Lo studente presenta il piano di studio nei termini previsti e pubblicizzati dalla Scuola.
L'approvazione è automatica qualora il piano non si discosti dal curriculum ufficiale e rientri nei margini di opzionalità e di autonomia consentiti. In caso contrario il Consiglio del Cds esamina eventuali richieste dello studente ed esprime un parere che trasmette alle strutture amministrative competenti, riservandosi di rigettare le istanze dello studente o di apportare modifiche al piano proposto da questi.
Lo studente ha comunque diritto a presentare un nuovo piano di studio nell'anno accademico successivo a quello della precedente approvazione.
In casi di necessità e urgenza, adeguatamente motivati, lo studente può presentare domanda di variazione al piano di studio approvato contemporaneamente alla presentazione della domanda di tesi di laurea.
Caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo
Il percorso di studio del Cds si conclude con una prova finale a cui si accede dopo aver superato tutti gli esami e aver espletato le ulteriori attività previste, tirocinio compreso. L'elaborazione della tesi di laurea rappresenta un'occasione formativa individuale a completamento del percorso. L'argomento dell'elaborato scritto potrà riguardare lo sviluppo originale di un tema definito nella sua problematicità; la ricognizione di ricerche esistenti di uno o più autori; il resoconto di un dibattito attorno a un problema o a un paradigma educativo attinente al profilo professionale in uscita; la rielaborazione critica di un'esperienza di ricerca empirica o di tirocinio. Il laureando presenta un elaborato scritto su un argomento concordato con un docente (relatore) parte del Consiglio del Cds, in cui evidenzia la propria maturità culturale e le proprie capacità di elaborare un testo su un argomento specifico. L'attribuzione della votazione di laurea è stabilita da una commissione nominata secondo le procedure previste dall'art. 21 del Regolamento Didattico di Ateneo, che esprime la sua valutazione tenendo conto dell'intero percorso di studi, comprese le attività di tirocinio.
L'elaborato sarà redatto dallo studente nelle forme testuali specifiche indicate nelle "Linee Guida per la stesura dell'elaborato scritto da presentare nella prova finale" poste sul sito del CdS; tempi e modalità della presentazione dell'elaborato dovranno rispettare le indicazioni contenute nelle Linee Guida e i termini di calendario stabiliti ogni anno dalla Scuola. Alla prova finale sarà attribuito un punteggio in base ai criteri indicati nelle Linee Guida poste sul sito del Cds (da 0 a 5 punti massimi). Tale punteggio concorre al punteggio finale espresso in cento decimi (livello di sufficienza: 66; livello massimo: 110), con possibile attribuzione, in caso di eccellenza, della menzione della "lode". Il Cds, attraverso i suoi docenti e/o un'attività di tutoraggio, s'impegna, inoltre, a sostenere gli studenti che, terminati gli esami di profitto ed effettuata l'esperienza di tirocinio, a causa di problematiche varie, abbiano bisogno di un supporto per l'elaborazione della tesi di laurea.
Procedure e criteri per eventuali trasferimenti e per il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti in altri corsi di studio e di crediti acquisiti dallo studente per competenze ed abilità professionali adeguatamente certificate e/o di conoscenze ed abilità maturate in attività formative di livello post-secondario
L'immatricolato in possesso di una precedente carriera universitaria o che ha effettuato un passaggio/trasferimento, può presentare nei tempi e nei modi indicati dal Manifesto degli Studi richiesta di riconoscimento dei crediti di cui è in possesso. Il Cds, fermo restando l'obbligo imposto dal Regolamento didattico di Ateneo che per i trasferimenti che avvengono da Corsi di Studio collocati nella stessa classe, venga effettuato il massimo riconoscimento possibile dei crediti già acquisiti, e comunque non meno del 50 per cento degli stessi relativi al medesimo Settore Scientifico-Disciplinare, si riserva di definire i criteri di riconoscimento attraverso il Comitato per la Didattica.
Per quanto riguarda il riconoscimento di titoli non universitari, questo va da un minimo di 3 CFU a un massimo di 12 CFU ed è relativo alle competenze linguistiche e al tirocinio. Il Cds predispone i criteri di riconoscimento del tirocinio all'interno della Guida al tirocinio pubblicata sul sito del Cds medesimo.
Servizi di tutorato
I servizi di tutorato sono svolti in collaborazione con l'Ateneo e la Scuola. Per l'orientamento in ingresso opera una Commissione di Scuola e di Dipartimento che tiene conto della specificità del Cds e consiste nell'organizzazione di appositi incontri rivolti agli studenti e in attività di informazione sui processi del Cds. Possono essere organizzati incontri specifici a favore degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado con l'obiettivo di informare loro sull'offerta didattica del Cds. La Scuola di Studi Umanistici e della Formazione svolge anche un'attività di orientamento e tutorato in itinere in collaborazione con il CdS, attività che si pone i seguenti obiettivi:
a) favorire un efficace inserimento degli studenti nel percorso formativo del Cds attraverso, in particolare, idonee attività di tutorato rivolte in particolare agli iscritti al primo anno di corso;
b) favorire un efficace avanzamento nella carriera degli studenti attraverso: attività di assistenza nella compilazione dei piani di studio individuali; attività di orientamento in itinere, al fine di favorire la scelta da parte degli studenti del percorso formativo più consono alle loro caratteristiche; attività di recupero degli studenti in difficoltà; ecc.
L'attività di tutorato è svolta dai docenti del Cds delegati all'orientamento, dai tutor assegnati ogni anno al Cds dall'Ateneo e da eventuali Tutor individuati in collaborazione con la Scuola.
Pubblicita su procedimenti e decisioni assunte
Gli studenti sono informati che ogni pratica, procedura e/o decisione che li riguarda, è disponibile in primo luogo presso la Segreteria didattica del Cds. L'efficacia della comunicazione e pubblicizzazione di procedimenti e decisioni assunte dal Cds è garantita dalle seguenti prassi:
- aggiornamento del sito web del Cds (www.educazioneformazione.unifi.it);
- periodiche attività di orientamento coordinate con gli studenti;
- uso da parte della Segreteria Didattica della posta elettronica istituzionale degli studenti come forma prioritaria di comunicazione nei loro confronti
Valutazione della qualita'
La qualità della formazione universitaria è un obiettivo primario nella costruzione delle società attuali ed è un aspetto fondamentale dell'architettura dell'alta formazione. Pertanto, deve essere basata su una continua attenzione alle esigenze degli studenti e alla loro centralità come destinatari di un'offerta formativa attenta ai cambiamenti economici, sociali e culturali, al fine di agevolarli e sostenerli nell'apprendimento di conoscenze e competenze di qualità che tiene conto dello scenario internazionale.
In accordo con l'Ateneo e in base alla normativa vigente, il Cds si impegna formalmente per una gestione della qualità basata sulle Linee Guida ANVUR, in modo da orientare e indirizzare il lavoro didattico della comunità scientifica dei docenti verso precisi e progressivi obiettivi di miglioramento del sistema organizzativo, dei processi di gestione didattica e della comunicazione.
Il Cds adotta il sistema di rilevazione dell'opinione degli studenti frequentanti gestito dal Servizio di valutazione della didattica dell'Ateneo, applicandolo a tutti i docenti e a tutti gli insegnamenti. Il Cds verifica l'efficacia del percorso formativo anche attraverso la Commissione paritetica e dedica particolare attenzione a un'opportuna valutazione delle carriere degli studenti (abbandoni, tempi di percorrenza, numero di CFU acquisiti nei diversi anni di corso) e del rapporto tra i crediti formativi assegnati agli insegnamenti nel piano di studio e i programmi dei medesimi insegnamenti, verificando la coerenza tra obiettivi formativi e profili in uscita.
Il processo di monitoraggio e di analisi è gestito dal Gruppo di riesame (organo di gestione del Sistema di Assicurazione Interna della Qualità interno al Cds, costituito da docenti e studenti) che, sulla base dei risultati emersi, propone interventi di correzione e miglioramento dell'offerta formativa, discussi e portati all'approvazione del Consiglio di Cds.
Il Cds s'impegna a diffondere la cultura della qualità presso i docenti, gli studenti e le Parti interessate, attraverso il lavoro del Presidente del Cds, in collaborazione con i membri del Gruppo di riesame e di altri gruppi e commissioni impegnati nei processi del Cds stesso. Inoltre, tale cultura della qualità è condivisa anche con le parti interessate attraverso lo strumento del Comitato d'indirizzo