L’esilio è un dato biografico e per questo motivo la costruzione dell’identità è uno dei percorsi di scrittura più evidente che il tema delinea. L’esilio comincia quando ci si lascia dietro lo spazio del luogo familiare senza poter distinguere ancora lo spazio di arrivo e continua nella percezione di un’insuperabile distanza e di un’incerta presenza del paese perduto. Lo spazio di arrivo è comunque un posto privilegiato, il luogo ideale per trovare sé stesso a condizione di non farlo diventare proprio. La metafora spaziale di cui parla María Zambrano si adatta molto bene agli spazi dell’esilio letterario sia degli scrittori spagnoli in Argentina sia degli scrittori cubani in Inghilterra e negli Stati Uniti.
Agambem, G., Il linguaggio e la morte, Torino, Einaudi, 2008
Alberti, R., Retornos de los vivo lejano, Buenos Aires, Losada, 1952
Entre el clavel y la espada, Buenos Aires, Losada, 1941
Pleamar, Buenos Aires, Losada, 1944
A la pintura, Buenos Aires, Losada, 1953
Álvarez-Borland, I., Discontinuidad y ruptura en Guillermo Cabrera Infante. Gaithersburg: Ediciones Hispamerica, 1983.
Arenas, R., Viaje a La Habana, Miami, Ediciones Universal, 1995
Bachelard, G., La poética del espacio, trad. Esp. E. de Champourcin, México, Fondo de Cultura Económica, 1965.
Cabrera Infante, G., La Habana para un infante difunto, Barcelona, Plaza & Janés, 1986
Mea Cuba, Madrid, Alfaguara, 1992
De Zuleta, E., Españoles en la Argentina, El exilio literario de 1936, Buenos Aires, Atril, 1999.
Gringberg, León y Rebeca, Psicoanálisis de la migración y del exilio, Madrid, Alianza editorial, 1984
La escritura de la memoria. Reinaldo Arenas: textos, estudios y documentación, Ottmar Ette (ed.), Madrid, Vervuert, 1996.
Rama, Carlos, Historia de las relaciones culturales entre España y la América Latina. Siglo XIX, México, Fondo de Cultura Económica, 1982
Zambrano, María, Delirio e destino, trad. R. Prezzo e S. Marcelli, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2000
Los bienaventurados, Madrid, Ediciones Siruela, 2004
La bibliografia deve considerarsi provvisoria. Indicazioni più puntuali riguardo ai testi degli autori saranno date durante le lezioni.
Obiettivi Formativi
L’obiettivo formativo primario è quello di fornire una riflessione sul tema dell’esilio e l'effettiva conoscenza del patrimonio letterario che scaturisce da tale esperienza in due momenti storici fondamentali della storia di Spagna e di Ispano-America: la guerra civile spagnola e la rivoluzione cubana.
Prerequisiti
Non c’è nessuna richiesta particolare per accedere al corso.
Metodi Didattici
Al ciclo di lezioni frontali, in cui si stimola la discussione riguardante recenti scoperte e pubblicazioni, si aggiungono incontri di carattere seminariale tesi a informare e coinvolgere gli studenti nelle diverse ricerche condotte nell'ambito dell'insegnamento e nelle discussioni dei temi implicati nello stesso corso. Sarà inoltre integrato da strumenti, teorici e metodologici, adeguati ad affrontare le diverse tematiche.
Modalità di verifica apprendimento
Gli studenti dovranno scrivere un elaborato, le cui modalità saranno indicate a lezione. Dovranno poi realizzare una prova d’accertamento orale, la quale, partendo dal commento dell’elaborato, si articolerà in una serie di domande finalizzate ad accertare la conoscenza da parte dello studente dei temi trattati a lezione e dei contenuti nei diversi libri di testo.
Programma del corso
Nel primo modulo si studierà il flusso degli scrittori e intellettuali spagnoli esiliati, arrivati in Argentina dal 1936 a causa della guerra civile spagnola. L'Argentina era per molti di loro un obbligato orizzonte di preferenze, meta non soltanto della gente comune che prolungava la catena migratoria che veniva da lontano, ma anche di coloro che volevano continuare la loro attività artistica e intellettuale. A causa di un solido e complesso tessuto di interrelazioni con Spagna, si era ormai creato nel paese un clima preparatorio per il grande esodo spagnolo. L’Argentina rappresentava dunque una forte attrattiva per un importante nucleo di scrittori di primo livello, come Rafael Alberti, María Teresa León, Ramón Pérez de Ayala, Arturo Serrano-Plaja, Rosa Chacel, Ricardo Baeza, e per tanti altri critici letterari, storici, filologi, ecc.
Nel secondo modulo si studierà la problematica dell’esilio cubano. Nel presente di autori cubani come Guillermo Cabrera Infante e Reinaldo Arenas, la scrittura è il luogo della resistenza all’oblio e per questo il loro discorso è attraversato da un gesto essenziale: recuperare e riscrivere il passato. Il confronto tra l’oralità del passato e la scrittura del presente testimonia una questione che supera i tratti formali dei cambiamenti di registro linguistico o stilistico, anzi, l’oralità, che non è soltanto lingua ma tradizione, ricordi, accumulo di affetti, di immagini, di suoni, ha una funzione essenziale: riattualizzare la memoria e configurare l’identità nel processo della scrittura.
Saranno scelte per l’analisi e commento l’opera poetica dell’esilio argentino di Rafael Alberti ed alcune opere narrative di Cabrera Infante e Reinaldo Arenas.