Modulo A) Introduzione al giapponese classico: “ortografia storica”; coniugazioni dei verbi e ausiliari (jodôshi); posposizioni di caso e connettivi; costruzioni marcate (kakari musubi); onorifici (cenni). Modulo B) Inquadramento storico, lettura e commento di passi selezionati da un testo letterario del periodo Heian o Kamakura.
PIGEOT, Jacqueline, Manuel de japonais classique – Initiation au bungo, Paris, Langues & Monde/L’Asiathéque, 1998.
SHIRANE, Haruo, Classical Japanese. A Grammar, New York, Columbia University Press, 2005.
Bibliografia:
a) Fonti primarie:
Bunka shûreishû, in Kaifûsô, Bunka shûreishû, Honchômonzui, a cura di Kojima Noriyuki, Iwanami shoten (“Nihon koten bungaku taikei 69”), Tôkyô, 1964.
Gosen wakashû, a cura di Katagiri Yôichi, Iwanami Shoten (“Shin Nihon Koten Bungaku Taikei 6”), Tôkyô, 1990.
Kokin wakashû, a cura di Katagiri Yôichi, Sôeisha (“Zentaiyaku Nihon Koten Shinsho”), Tôkyô, 1980.
Komachishû, a cura di Muroki Hideyuki, in Komachishû / Narihirashû / Henjôshû / Soseishû / Iseshû / Sarumarushû, a cura di Muroki Hideyuki, Takano Haruyo, Suzuki Hiroko, Meiji Shoin (“Waka Bungaku Taikei 18”), Tôkyô, 1998.
Komachishû (rufubon e ihon), in Katagiri, Yôichi, Ono Komachi tsuiseki: Komachishû ni yoru Komachi setsuwa no kenkyû, Tôkyô, Kasama shoin, 19932.
Man’yôshû, a cura di Takagi Ichinosuke, Gomi Tomohide e Ôno Susumu, Iwanami Shoten (“Nihon Koten Bungaku Taikei 4-7”), Tokyô, 1957-62.
b) Fonti secondarie:
BIRRELL, Anne (a cura di), New Songs from a Jade Terrace. An Anthology of Early Chinese Love Poetry, Penguin Books, Harmondsworth, New York, 1986.
CRANSTON, Edwin A. (a cura di), A Waka Anthology. Volume One: The Gem Glistening Cup, Stanford UP, Stanford ,1993.
CRANSTON,, Edwin A. (a cura di), A Waka Anthology. Volume Two: Grasses of Remembrance, Stanford UP, Stanford, 2 voll., 2006.
GODEL, Armen e KANO, Koichi (a cura di), Visages cachés, sentiments mêlés – Le livre poétique de Komachi, le cinq nô du cycle Komachi, le dit de Komachi par Ono no Komachi et autres, Gallimard, Paris, 1997.
FRACCARO, Francesca, Appunti sull’imitazione di Ono no Komachi nel Gosenshû e oltre, in Un’isola a Levante. Studi in onore di Adriana Boscaro, a cura di Luisa Bienati e Matilde Mastrangelo, pubblicazione online, http://scriptaweb.eu/, 20/04/2010, pp. 59-69.
HIRSHFIELD, Jane e ARATANI, Mariko (a cura di), The ink Dark Moon – Love Poems by Ono no Komachi and Izumi Shikibu, Women of the Ancient Court of Japan, Vintage Books, New York, 1986.
KAWASHIMA, Terry, Writing Margins: The Textual Construction of Gender in Heian and Kamakura Japan, Harvard University Asia Center, Cambridge (Mass.), 2001.
McCULLOUGH, Helen Craig, Brocade by Night – ‘Kokin Wakashû’ and the Court Style in Japanese Classical Poetry, Stanford UP, Stanford, 1985.
SAGIYAMA, Ikuko (a cura di), Antologia della poesia giapponese classica. Volume primo. Il Manyôshû, C.U.E.N., Napoli, 1984.
SAGIYAMA, Ikuko (a cura di), Kokin waka shû – Raccolta di poesie giapponesi antiche e moderne, Ariele, Milano, 2000.
TEELE, Roy E.; TEELE, Nicholas J.; TEELE H. Rebecca, Ono no Komachi – Poems, Stories, Nô Plays, Garland Publishing, New York, London, 1993.
Obiettivi Formativi
Modulo A) Il primo modulo mira a fornire le conoscenze di base relative alla ortografia e grammatica del bungo (“lingua scritta”), con particolare riferimento ai caratteri distintivi del “giapponese tardo antico” (chûko nihongo), ossia la lingua classica d’epoca Heian.
Modulo B) Introducendo a un’opera o a un autore d’epoca Heian o Kamakura, il secondo modulo mira a familiarizzare gli studenti con la lettura di testi in lingua classica attraverso la loro traduzione, analisi e commento in classe. I testi selezionati saranno preceduti da un inquadramento storico-letterario. Il lavoro di traduzione in classe potrà essere accompagnato da lezioni integrative o supplementari di grammatica, volte ad approfondire e espandere le conoscenze già acquisite nel primo modulo. Qualora la presenza di fonti in cinese lo richieda verranno inoltre fornite nozioni elementari di kanbun kundoku.
Prerequisiti
Le lezioni presuppongono la conoscenza elementare della lingua attuale e sono quindi rivolte a studenti che abbiano acquisito almeno 12 CFU nello studio del giapponese moderno.
Metodi Didattici
Lezioni frontali
Altre Informazioni
Il corso si suddivide in due moduli di 36 ore ciascuno
Modalità di verifica apprendimento
Le modalità di verifica dell’apprendimento prevedono: A) una prova scritta di grammatica del giapponese classico; B) la traduzione orale dei testi affrontati a lezione, accompagnata dalla loro analisi grammaticale e dal loro inquadramento storico-letterario.
N.B.: La prova scritta si terrà nei tre appelli della sessione invernale, e durante il primo appello delle sessioni estiva e autunnale.
La lista dei testi da portare all'esame orale verrà fornita alla fine del corso.
Programma del corso
Kobun (letteratura classica): la grammatica e i testi
Modulo A) Le lezioni del primo modulo verteranno principalmente sulla fonologia del giapponese antico (cenni) e l’ortografia storica (rekishiteki kanazukai), sulla morfologia del verbo (katsuyôkei), sugli ausiliari (jodôshi), sulle costruzioni marcate (kakari musubi); cenni introduttivi saranno dedicati anche alle posposizioni di caso (kakujoshi), ai connettivi (setsuzokujoshi) e al linguaggio onorifico. Per ogni argomento trattato verranno fornite illustrazioni tratte da testi classici, con particolare riferimento alla letteratura dei periodi Heian e Kamakura.
Modulo B) Il corso verterà sulla poesia di Ono no Komachi e la sua ricezione nel corso del X secolo.
Benché le si possano ascrivere con certezza solo diciotto waka, Ono no Komachi (att. metà IX sec.) è considerata una delle più grandi poetesse della storia letteraria del Giappone. Sintesi di retaggi diversi, autoctoni e continentali, la sua produzione rappresenta uno degli apici del cosiddetto filone poetico “femminile” (onnauta), fissando un modello letterario (ma anche identitario) destinato a replicarsi e svilupparsi su più fronti: la poesia, innanzitutto, ma anche la narrativa e il teatro nô. Pur vagliando gli scarsissimi dati biografici in nostro possesso, nel corso ci occuperemo in primo luogo del personaggio ‘Komachi’ quale costruzione letteraria, elaborata partendo dai ruoli e scenari femminili codificati nella poesia autoctona del periodo arcaico e d’epoca Nara, e dal modello della ‘donna negletta’ istituito nella poesia cinese delle Sei Dinastie (i cosiddetti “lamenti delle camere interne” o guiyuanshi). Inquadrato il periodo storico-letterario cui appartengono, l’età dei rokkasen (seconda metà del IX secolo), verranno poi analizzate le poesie di Komachi incluse nel Kokinshû, al fine di enuclearne i caratteri tematici e stilistici, nonché il profilo di donna che esse, lette nel loro insieme, contribuiscono a creare. Su queste basi si passerà ad affrontare nella seconda parte del corso la ricezione e l’imitazione di Komachi nella poesia del X secolo.
La prima parte verterà in particolare sulle caratteristiche generali, la genesi e lo sviluppo della “poesia femminile” (onnauta) dal periodo arcaico al periodo Heian, sino alla comparsa di Komachi. Attraverso l’analisi dei testi letterari, verranno in particolare affrontati i seguenti argomenti. a) Il retaggio autoctono: il ruolo femminile negli scambi poetici della poesia arcaica (utagaki) e nel Man’yôshû. L’introversione del dialogo nella poesia femminile della terza fase del Man’yôshû (Ôtomo no Sakanoue no Iratsume). b) Il retaggio cinese: il modello muliebre nella poesia in “stile di palazzo” delle Sei dinastie e gli influssi dello Yutai xingyong (g. Gyokudai shin’ei) sul Man’yôshû e sulle antologie imperiali di kanshi (Bunka shûreishû) della prima metà del IX secolo. c) Performance poetiche e finzioni femminili nell’età dei rokkasen: l’adattamento dei modelli cinesi e le contaminazioni con la narrativa. d) La critica di Komachi nel Kanajo e nel Manajo del Kokinshû. e) Retorica e stile nella poesia di Komachi. L’interpretazione dei ruoli femminili convenzionali (la donna che si nega, la donna che attende) e i “modi toccanti” (aware naru yau) nei diciotto waka komachiani del Kokinshû. f) Modelli letterari e destini esemplari: il “filone di Sotoorihime” e la ‘storia’ di Komachi.
La seconda parte si incentrerà sulla ricezione di Komachi nel secolo successivo alla sua morte, con particolare riferimento all’imitazione di Komachi nella seconda antologia imperiale, il Gosenshû, e alla compilazione postuma della sua raccolta poetica personale, il Komachishû, databile intorno all’anno 1000. Verranno in particolare affrontati i seguenti argomenti: a) la costruzione di ruoli femminili ‘alla Komachi’ nelle poesie del Gosenshû. b) Il Komachishû: la tradizione manoscritta, il textus receptus (rufubon) e il testo “variante” (ihon). d) La struttura del rufubon e dello ihon. c) La costruzione della ‘Komachi debole’ nel rufubon: le liriche sulla pescatrice e sulla yamazato no onna.