Il corso si propone di studiare le avanguardie storiche francesi, con particolare attenzione alla contemporanea psicoanalisi e alle sue implicazioni sull'arte e la letteratura.
[Nota: i testi di riferimento sono reperibili presso la Librairie Française de Florence, Piazza Ognissanti 2-Firenze]
TESTI DI APPROFONDIMENTO:
Albert Camus, "L'homme révolté", Paris, Gallimard, 1951.
BIBLIOGRAFIA CRITICA:
a) Su Apollinaire:
- M. Richter, "Apollinaire: il rinnovamento della scrittura poetica all'inizio del Novecento", Bologna, Il Mulino, 1990.
- P.-M. Adéma, "Guillaume Apollinaire", Paris, La Table Ronde, 1968.
- Ph. Renaud, "Lecture d'Apollinaire", Lausanne, L'Age d'Homme, 1969.
- "De Zola à Apollinaire, 1869-1920", par M. Décaudin et D. Leuwers, Paris, Flammarion, 1996.
- S. Zoppi, "Al festino di Esopo", Roma, Bulzoni, 1979.
b) Sul surrealismo:
- "Michel Meyer commente les Manifestes du surréalisme d'André Breton", Paris, Gallimard "Foliothèque", 2002.
- G. Angeli, "Surrealismo e umorismo nero", Bologna, Il Mulino, 1998.
- R. Brechon, "Le surréalisme", Paris, Colin, 1971.
- "Dictionnaire du surréalisme", par. J.-P. Clébert, Paris, Seuil, 1996.
- J. Chénieux-Gendron, "Le surréalisme et le roman: 1922-1950", Lausanne, L'Age d'homme, 1983.
- G.-E. Clancier, "De Rimbaud au surréalisme", Paris, Seghers, 1959.
- "Le surréalisme: théories, thèmes, techniques", par G. Durozoi et B.Lecharbonnier, Paris, Larousse, 1971.
- F. Alquié, "Philosophie du surréalisme", Paris, Flammarion, 1955.
- M. Nadeau, "Histoire du surréalisme", Paris, Seuil, 1946.
c) Su Breton:
- J.-L. Steinmetz, "André Breton et les surprises de l'amour fou", Paris, PUF, 1994.
- Y. Bonnefoy, "Breton à l'avant de soi", Paris, Farrago, 2001.
- "Les pensées d'André Breton: guide alphabétique", par H. Béhar, Lausanne, L'âge d'homme, 1988.
- "André Breton en perspective cavalière", textes réunis et présentés par M.-C. Dumas, Paris, Gallimard, 1996.
- "André Breton: Nadja", par R. Navarri, Paris, PUF, 1986.
- Ph. Lavergne, "André Breton et le mythe", Paris, Corti, 1985.
- H. Béhar, "André Breton: le grand indésirable", Paris, Calmann-Lévy, 1990.
- D. Galateria, "Invito alla lettura di Breton", Milano, Mursia, 1977.
- C. Mauriac, "André Breton: essai", Paris, Grasset, 1970.
[Nota: tutti i testi critici indicati sono disponibili presso la Biblioteca Umanistica dell'Università di Firenze]
Obiettivi Formativi
Il corso si propone i seguenti obbiettivi:
- approfondire le conoscenze su un periodo storico cruciale del primo Novecento, dove la letteratura e l'arte sono strettamente legati all'esperienza bellica.
- studiare le relazioni tra la letteratura, l'arte e la psicoanalisi, tra etica ed estetica, anche in relazione all'esperienza bellica.
Prerequisiti
Buona conoscenza della lingua francese (B1-B2) per la lettura autonoma e l'analisi del testo in lingua originale.
Metodi Didattici
Lezioni frontali-seminariali
Altre Informazioni
Il corso è suddiviso in 2 moduli da 36 ore ciascuno.
Oltre al programma del corso, in sede di esame è richiesto:
- lo studio di 2 testi critici a scelta dello studente tra quelli indicati in bibliografia.
- la conoscenza approfondita della letteratura francese del Novecento (autori, opere, processi storici)
Modalità di verifica apprendimento
Esame orale
Verranno valutate le seguenti competenze:
- Ampiezza delle informazioni generali (10/30)
- Capacità critico-argomentativa e di approccio ai testi poetici (10/30)
- Originalità nell'elaborazione degli argomenti trattati (10/30)
Programma del corso
Suddiviso in due parti, il corso analizza due fasi cruciali dell'avanguardia storica: quella della rottura con il canone rappresentata da Apollinaire il quale, in relazione con il futurismo e il cubismo, ha apportato un significativo rinnovamento nella poesia in termini di espressionismo linguistico e visivo; e quella costituita invece dal momento "normativo", con manifesti e guerre ideologiche, rappresentato dalla nascita del dadaismo e del surrealismo, anche a seguito della scoperta della psicoanalisi.
Nel caso di Apollinaire, si metterà in evidenza la relazione tra il linguaggio poetico e la modernità, intesa sia come meccanizzazione industriale che come meccanizzazione bellica. E' interessante osservare come gli effetti di questa meccanizzazione si accompagnino ad una inedita sollecitazione dell'universo pulsionale che la macchina stessa della guerra rappresenta, mentre alla centralità dell'immagine come azione e non come contemplazione (influenza del cubismo e del futurismo; la pratica del calligramma) si accompagna la necessità di catalizzare tali energie in forme e figure; spesso in proclami e parole d'ordine. L'analisi di testi scelti dalle due principali raccolte poetiche di Apollinaire, "Alcools" e "Calligrammes", ci consentirà di cogliere gli aspetti più significativi di questa fase storica.
Nel caso del Surrealismo la psicoanalisi oramai affermata contribuisce, unitamente al marxismo, a fare del movimento il "momento normativo" dell'avanguardia storica; è il momento in cui lo spirito di rivolta apollinairiano assume la fattispecie ideologica della rivoluzione. In tal caso, la componente pulsionale e la componente politica divengono una cosa sola: si tratta di elevare, contro la tradizione borghese, l'innocenza impulsiva e vitale a modello dell'arte. L'immagine come esempio di immediatezza si contrappone alla scrittura come forma della mediazione.
Allo studio dei due manifesti del Surrealismo, che rappresentano il momento normativo, seguirà l'analisi del romanzo di Breton "Nadja", dove è siglata la compenetrazione tra testo e immagine ("iconotesto"), nonché dichiarata provocatoriamente dall'autore la totale trasparenza e innocenza dell'uomo pulsionale, mentre è elevato a valore estetico l'imprevisto, l'incontro, l'occasionalità.