Lettura di testi di Ebla (XXIV sec. a.C.) e Mari (XVIII sec. a.C.) in cuneiforme e trascrizione, con approfondimenti grammaticali e lessicali, e analisi del loro contesto storico-culturale.
N. Ziegler, Le Harem de Zimri-Lim, Florilegium Marianum IV, Mémoires de NABU 5 (1999), Capitolo I, La notion de harem, pp. 5-20.
B. Lafont, Les femmes du palais de Mari, initiation à l'Orient ancien. De Sumer à la Bible présenté par Jean Bottéro (1992), pp. 170-182.
“Ebla”, A. Catagnoti, in R. Westbrook (ed.), A History of Ancient Near Eastern Law, I, Leiden-Boston 2003, pp. 227-239.
Ulteriore bibliografia verrà fornita durante il corso.
I dettagli dei testi da leggere saranno forniti in classe.
Obiettivi Formativi
Il corso mira al consolidamento delle competenze di grammatica ed epigrafia della lingua accadica di età paleobabilonese, acquisite con il I modulo (Assiriologia I), e a fornire allo studente una conoscenza della lingua di Ebla (XXIV sec. a.C.) e un approfondimento del paleobabilonese di Mari, con attenzione alle strutture sociali e politiche dei due periodi.
Prerequisiti
Raccomandabile una discreta conoscenza dell'accadico
Metodi Didattici
Serie di lezioni frontali.
I testi devono essere preparati e discussi in classe.
Esposizione da parte degli studenti di articoli scientifici di approfondimento in relazione agli argomenti trattati nel corso.
Altre Informazioni
Verranno fornite sulla piattaforma Moodle le slides mostrate durante il corso.
Modalità di verifica apprendimento
Esame orale.
Lo studente dovrà dimostrare conoscenza della scrittura cuneiforme e delle regole grammaticali.
Fanno parte della valutazione finale le esposizioni tenute nel corso delle lezioni.
Programma del corso
Il corso comprende la lettura in cuneiforme, la traduzione e il commento grammaticale di una selezione lettere di Mari e di testi amministrativi di Ebla e Mari allo scopo di illustrare la struttura sociale e la vita di corte nei due differenti periodi storici della Siria antica che emergono dall'archivio del III millennio a.C. di Ebla e da quello del II millennio a.C. della Mari di Zimri-Lim.