Il termine "comunicazione" deriva dalla radice latina "communis> communicare" ovvero “mettere in comune”, “unire in comunità” che condivide sistemi simbolici e convenzionali.
Avere competenza linguistica e relazionale significa saper usare consapevolmente e pragmaticamente, secondo la cultura di riferimento, gli aspetti verbali, paraverbali e non verbali della comunicazione.
Libri di testo consigliati per frequentanti e non frequentanti:
B. Baldi-L. M. Savoia, “Linguaggio & Comunicazione. Introduzione alla linguistica”. Libro Multimediale, Zanichelli, Bologna, 2017 (Prefazione, Cap. I/Introduzione, Cap. 2, Cap. 4, Cap. 5, Cap. 8, Cap. 10.5.1)
P. Diadori, “Comunicazione non verbale nell'insegnamento dell'italiano a stranieri in prospettiva interculturale”, in Catricalà M. (a cura di), Lettori e oltre...confine. Atti del corso di aggiornamento per lettori di italiano all'estero organizzato dal MAE, dal MPI e dell'Università per Stranieri di Siena (Siena, 11-15 ottobre 1999), Aida, Firenze 2000, pp. 69-109. (open source)
R. Cavalieri, “Così ascoltano i sordi. Riflessioni attorno ad alcune testimonianze autobiografiche dei non udenti”, Dipartimento di Scienze cognitive, della formazione e degli studi culturali, Università degli Studi di Messina. (open source)
A scelta fra: D. Regolo, “Il messaggio delle onde. Dalla sordità all'Oceano Atlantico”, Edizioni Cantagalli, Siena, 2001
oppure G. Gazzolo, “Gatta ci cova? Ve lo spiega un Asperger. I modi di dire che confondono”. Io sento diverso, Erickson, Trento, 2013
Per non frequentanti aggiungere: B. Baldi-L. M. Savoia, “Linguaggio & Comunicazione. Introduzione alla linguistica”. Libro Multimediale, Zanichelli, Bologna, 2017 (Cap. 3, Cap. 11, Cap. 12).
Entrambi: D. Regolo, “Il messaggio delle onde. Dalla sordità all'Oceano Atlantico”, Edizioni Cantagalli, Siena, 2001 G. Gazzolo, “Gatta ci cova? Ve lo spiega un Asperger. I modi di dire che confondono”. Io sento diverso, Erickson, Trento, 2013
Obiettivi Formativi
Introdurre i corsisti alla conoscenza dei linguaggi verbali, para-verbali e non verbali, e alle relative tecniche di comunicazione efficaci e inefficaci, con particolare riferimento alla pragmatica della comunicazione collegata alla cultura di riferimento.
Focus su alcune disabilità con particolare riguardo ai possibili disturbi nell'acquisizione del linguaggio e le ricadute a livello cognitivo e relazionale.
Introdurre un approccio sociolinguistico dando rilevanza al rapporto tra linguaggio, comunicazione e organizzazione sociale dove una consapevole competenza linguistica diventa fattore d'inclusione sociale ed evita l'esclusione relazionale.
Fornire cenni sulla LIS, lingua dei segni italiana, come possibile strumento d'inclusione scolastico e sociale nel caso di alcune disabilità.
Prerequisiti
Nessun Prerequisito
Metodi Didattici
Lezioni frontali tramite visione di PPT, video. Simulazioni pratiche. Feedback test.
Modalità di verifica apprendimento
Test finale scritto con domande chiuse e aperte.
Programma del corso
La comunicazione è la principale attività sociale umana che utilizza il linguaggio come canale espressivo principale.
Il termine "comunicazione" deriva dalla radice latina "communis> communicare" ovvero “mettere in comune”, “unire in comunità” che condivide sistemi simbolici e convenzionali.
Avere competenza linguistica e relazionale significa saper usare consapevolmente e pragmaticamente, secondo la cultura di riferimento, gli aspetti verbali, paraverbali e non verbali della comunicazione.
Introdurre i corsisti alla conoscenza dei linguaggi verbali, para-verbali e non verbali, e alle relative tecniche di comunicazione efficaci e inefficaci, con particolare riferimento alla pragmatica della comunicazione collegata alla cultura di riferimento.
Focus su alcune disabilità con particolare riguardo ai possibili disturbi nell'acquisizione del linguaggio e le ricadute a livello cognitivo e relazionale.
Introdurre un approccio sociolinguistico dando rilevanza al rapporto tra linguaggio, comunicazione e organizzazione sociale dove una consapevole competenza linguistica diventa fattore d'inclusione sociale ed evita l'esclusione relazionale.
Linguaggio e sordità. Fornire cenni sulla LIS, lingua dei segni italiana, come possibile strumento d'inclusione scolastico e sociale nel caso di alcune disabilità.