Insegnamento mutuato da: B005574 - TUTELA DEI BENI CULTURALI Laurea Magistrale in SCIENZE DELLO SPETTACOLO Curriculum STORIA E CRITICA DELLO SPETTACOLO
Lingua Insegnamento
Lingua italiana
Contenuto del corso
Le mani sulla città. La politica del patrimonio negli anni sessanta e settanta del XX secolo.
Carlo Tosco, I beni culturali. Storia, tutela e valorizzazione, Il Mulino, Bologna 2014.
Adriano Prosperi, Un tempo senza storia. La distruzione del passato, Einaudi, Torino 2021.
Ilaria Bianco, La nascita del Ministero per i Beni culturali e ambientali. Il dibattito sulla tutela, LED, Milano 2011.
Quaderni Storici, 2022, 2, Storici dell’arte, tutela e territorio nell’Italia degli anni Settanta, con interventi di Balzani, Zezza, Spione, Capitelli, Cervini.
Da consultare: Per la salvezza dei beni culturali in Italia, 3 voll., Colombo, Roma 1967.
In generale, per quanto concerne deontologia, motivazioni e metodi della ricerca, si suggerisce (ma non solo ai laureandi):
Fulvio Cervini, Tesi e malintesi. Piccolo dizionario ad uso dei laureandi, Felici, Ghezzano 2012.
Obiettivi Formativi
La mani sulla città è il celebre film di Francesco Rosi (1963) incentrato sulla speculazione edilizia: parla di Napoli per raccontare un Paese intero devastato da una crescita incontrollata che ricade pesantemente sul patrimonio, sul paesaggio, sull’idea stessa di città e di comunità. Un film fondamentale per avvicinarsi alla rappresentazione di un’Italia in forte trasformazione, dove sembra essere rimasto ben poco spaio per i beni comuni. Prende corpo allora una corsa verso il profitto che conduce verso l’esplosione turistica e immobiliare delle città d’arte, di cui Firenze è esemplare paradigma. Parabola decisiva per la storia del patrimonio italiano fu quella che portò all’istituzione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che tenne dietro al lavoro della commissione parlamentare che prese il nome dal senatore Francesco Franceschini. Gli anni intorno al 1970 vedevano un imponente patrimonio culturale minacciato dalle derive di uno sviluppo incontrollato, ma a tempo stesso oggetto di attenzioni crescenti e sensibili che gli stessi enti preposti alla tutela rivolgevano ai territori, frutto della coscienza di un patrimonio diffuso che non di addensava solo nei grandi musei e nelle città d’arte, ma impregnava ogni minimo borgo della nazione. Un vero progetto politico che merita di essere ripensato e perché ancora straordinariamente attuale.
Il corso esamina anche alcuni aspetti della vigente legislazione italiana sui beni culturali, sviluppando in particolare l’analisi dei processi storici che hanno portato alla loro formulazione e le forme di applicazione della normativa sul campo. Dunque si parla anche di come le comunità percepiscono e vivono questo patrimonio. Scopo del corso è inoltre quello di evidenziare la specificità del “modello italiano di tutela” nel quadro internazionale e nel suo sviluppo storico. Il profilo del corso non è quindi giuridico in senso stretto, quanto piuttosto storico-culturale. Nelle lezioni saranno coinvolti alcuni colleghi dell'Università di Firenze e studiosi esterni. Il film di Rosi sarà visto e commentato per intero in aula, insieme a spezzoni di altri titoli importanti del cinema italiano di quegli anni che portano un contributo originale alla lettura dello stratificato paesaggio nazionale e delle sue contraddizioni.
In conclusione, il corso vuole fornire conoscenze approfondite sulla tutela dei beni culturali in Italia e sulle leggi che la regolano; ma soprattutto stimolare capacità riflessive e argomentative intorno alla trasmissione del patrimonio culturale e intorno ai processi dinamici che definiscono l'identità culturale. Lo scopo principale è soprattutto formare una coscienza civile che attraverso la coscienza del patrimonio aiuti gli studenti a diventare cittadini migliori.
Prerequisiti
Conoscenza di base della storia dell'arte italiana e della storia contemporanea. Elementi di diritto dei beni culturali.
Metodi Didattici
Lezioni frontali, con proiezioni di powerpoint e filmati. Potranno svolgersi anche una o più lezioni sul campo. Diversi materiali saranno disponibili sulla piattaforma Moodle.
Altre Informazioni
Gli studenti diversamente abili o con DSA sono invitati a rivolgersi allo sportello "UNIFI include" per avere istruzioni che consentano loro di raggiungere gli obiettivi formativi nella modalità più adeguata alle specifiche esigenze. Le misure concordate dovranno essere tempestivamente condivise con il docente.
Modalità di verifica apprendimento
Esame orale. L'esame sarà una conversazione intorno alla bibliografia, tesa ad accertare l'effettiva conoscenza dei testi. Una o due domande riguarderanno gli argomenti affrontati nelle lezioni e potranno prevedere il commento di immagini o spezzoni di film proiettati in aula. Gli studenti disabili o con DSA o temporaneamente impossibilitati per ragioni di salute a sostenere la prova d’esame nelle modalità previste sono invitati a rivolgersi allo sportello Unifi include per compiere nella maniera più soddisfacente un percorso formativo adeguato alle loro esigenze e usufruire delle più idonee misure compensative/dispensative. Tali misure dovranno essere tempestivamente comunicate ai docenti interessati.
Programma del corso
Il programma esteso sarà fornito all'inizio del corso.