1) S. MAZZONI, Nuove considerazioni sull’iconologia del teatro di Sabbioneta, in Studi e testimonianze in onore di Ferruccio Marotti, vol. III. Lo spettacolo dall’Umanesimo al Barocco. La Commedia dell’Arte, a cura di G. Di Palma, L. Mariti, L. Tinti, V. Valentini, «Biblioteca teatrale», n.s. (2011) [ma 2013], nn. 97-98, pp. 99-136;
2) S. MAZZONI, «Col solito stipendio di Sua Altezza». Appunti sui Gonzaga e la Commedia dell’Arte, in «Commedia dell’Arte. Annuario Internazionale», III (2010), pp. 3-18.
Obiettivi Formativi
Mirata acquisizione individuale di capacità critiche relative alla storia dei teatri italiani del Cinquecento.
CONOSCENZE E CAPACITà DI COMPRENSIONE:
Conoscenza della storia dei teatri italiani del Cinquecento.
CONOSCENZE E CAPACITà DI COMPRENSIONE APPLICATE:
Conoscere, in un'ottica contestuale, le linee essenziali della Storia dello spettacolo nel secolo XV.
AUTONOMIA DI GIUDIZIO:
Acquisizione di capacità critico-analitiche di base.
ABILITà COMUNICATIVE:
conoscere e utilizzare la terminologia dell'architettura teatrale.
CAPACITà DI APPRENDERE:
Sviluppare la capacità di apprendimento indispensabile per proseguire gli studi con autonomia critica.
Prerequisiti
Il laboratorio è destinato agli studenti del corso di Storia del teatro e dello
spettacolo impartito nel presente anno accademico dal prof. Stefano
Mazzoni.
Metodi Didattici
Approccio in loco contestuale e multilineare al teatro di Vincenzo Scamozzi.
Altre Informazioni
Le modalità organizzative del viaggio di studio verranno concordate tra il
docente e gli studenti.
Modalità di verifica apprendimento
Prova orale. La discussione verterà sui contenuti del corso e sulla bibliografia
Programma del corso
Viaggio di studio. Il teatro di Sabbioneta è il solo teatro di corte del Cinquecento italiano giunto sino a noi. Quel teatro fu edificato tra il 1588 e il 1590 dall’architetto-scenografo Vincenzo Scamozzi per il signore di Sabbioneta, Vespasiano Gonzaga Colonna. Uno spazio denso di ‘semi’ dell’effimero cinquecentesco come di allegorie e di simboli. Una cerimoniale ‘macchina’ iconografica imperiale dedicata a Rodolfo II, all’incanto del mito di Roma e all’evemerismo.