Il corso, dal titolo: "Illusioni perdute. Il viaggio di formazione tra Sette e Ottocento", si incentra sul tema, di fondamentale importanza per la cultura europea, del racconto/romanzo di formazione tra Sette e Ottocento. Il confronto tra il modello settecentesco (Voltaire, Diderot, Montesquieu) e quello primo-ottocentesco (Stendhal, Balzac) ci consentirà di approfondire le reciproche influenze tra la Francia e la Germania, con particolare riferimento a Goethe e Heine
Voltaire, "Micromégas, Zadig, Candide", Garnier-Flammarion
"L'Ingénu", "Folioplus classiques",Gallimard, 2004.
Diderot, "Jacques le Fataliste", Garnier-Flammarion
Stendhal, "Le Rouge et le Noir", "Folio-Classiques", Gallimard
Balzac, "Illusions perdues", "Folio-Classiques", Gallimard
*I testi di riferimento sono disponibili presso la Libreria francese di Firenze, Piazza Ognissanti.
TESTI COMPLEMENTARI:
Cervantes, "Don Quijote"
Montesquieu, "Lettres persanes"
Jonathan Swift, "Gulliver's Travels"
Voltaire, "Micromégas"
Diderot, "Supplément au voyage de Bougainville"
Sterne, "A Sentimental Journey through France and Italy"
Germaine De Staël, "Corinne ou l'Italie"
Goethe, "Die Leiden von Jungen Werther"
Goethe, "Wilhelm Meister"
Heine, "Reisebilder"
Flaubert, "L'Education sentimentale"
Maupassant, "Bel-Ami"
BIBLIOGRAFIA CRITICA* (due testi a scelta tra tutte le categorie)
Sugli autori e le opere:
M.-H. Dumeste, "Le conte philosophique voltairien", Hatier, 2001
M.E. Diéval, "Profil d'une œuvre:l'Ingénu", Hatier, 2004.
J. Starobinski, "Le remède dans le mal.Critique et légitimation de l'artifice à l'âge des Lumières", Gallimard, 1989.
A. Ayer, "Voltaire", Il Mulino,1990.
R. Luporini, "Voltaire e le 'Lettres philosophiques': il concetto della storia e l'illuminismo", Einaudi, 1978.
"Voltaire en son temps", sous la dir. de R. Pomeau, Fayard, 1995.
J. Van den Heuvel, "Voltaire dans ses contes: de Micromégas à l'Ingénu", Slatkine, 1998.
P. Alatri, "Introduzione a Voltaire", Laterza, 1989.
"Dictionnaire général de Voltaire", sous la dir. de R. Trousson et J. Vercruysse, Champion, 2003.
R. Trousson, "Visages de Voltaire", Champion, 2001.
E. Caramaschi, "Voltaire, Mme de Staël, Balzac", Liviana, 1977.
R. Mortier, "Diderot en Allemagne", PUF, 1954.
H. Dieckmann, "Il realismo di Diderot", Laterza, 1977.
R. Kempf, "Diderot et le roman", Seuil 1964.
J. Proust, "Lectures de Diderot", Colin 1974.
E.R. Curtius, "Balzac", Il saggiatore, 1969.
F. Fiorentino, "Introduzione a Balzac", Laterza, 1989.
P. Barbéris, "Balzac: une mythologie réaliste", Larousse 1971.
J.-H. Donnard, Balzac: les réalités économiques et sociales dans la 'Comédie Humaine', Colin, 1961.
V. Brombert, "Stendhal: romanzo e temi della libertà", Il Mulino, 1994.
V. Del Litto, "Stendhal vivente", Mursia, 1974.
M. Colesanti, "Stendhal, le regole del gioco", Garzanti, 1983.
M. Anjubault Simons, "Sémiotisme de Stendhal", Droz, 1980.
Sul romanzo:
M. Bachtin, "Estetica e romanzo", Einaudi
M. Bachtin, "L'autore e l'eroe", Einaudi
H. Coulet, "Le roman jusqu'à la Révolution", Colin
J. Rousset, "Narcisse romancier", José Corti
G. Mazzoni, "Teoria del romanzo", Il Mulino
G. Genette, "Figures III", Seuil
A. Marchese, "L'Officina del romanzo", Mondadori
Sul viaggio di formazione e il realismo:
R. Girard, "Mensonge romantique et vérité romanesque", Grasset
F. Moretti, "Il romanzo di formazione", Einaudi, 1999.
M. Bertini, "Autocoscienza e inganno. Saggi sul romanzo di formazione", Liguori, 1985.
A. Beretta, "Il romanzo francese di formazione", Laterza, 2009.
T. Todorov, "Critica della critica: un romanzo di apprendistato", Einaudi, 1986.
E. Auerbach, "Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale", Einaudi, 2000.
P. Bénichou, "L'Ecole du désenchantement", Gallimard 1992.
F. Orlando, "Illuminismo, barocco e retorica freudiana", Einaudi, 1987.
* I testi critici sono in massima parte disponibili presso la Biblioteca Umanistica dell'Università. Altri testi sono acquistabili a prezzi molto moderati.
Obiettivi Formativi
Il corso si propone un duplice obiettivo: conoscere la storia del pensiero europeo attraverso uno dei suoi temi e processi più significativi; conoscere le forme del racconto e del romanzo che si sono fatti espressione di un modello di pensiero dominante in Europa e nel mondo occidentale.
Prerequisiti
Lo studente avrà competenze sufficienti per affrontare un testo letterario a livello universitario, e una conoscenza della lingua francese adeguata alla comprensione di un testo complesso.
Metodi Didattici
Lezione frontale con discussione
Modalità di verifica apprendimento
Esame finale orale
L'esame finale orale si suddivide in tre parti:
a) Conoscenza della storia letteraria dell'Ottocento (autori, opere, contesto storico e storia delle idee)
b) Discussione di una delle due opere critiche previste dal programma (a scelta dello studente, e di diverso argomento)
c) Discussione sugli argomenti affrontati durante il corso
Per ciascuna delle tre parti, si verificheranno le seguenti competenze:
a) Originalità ed autonomia critico-argomentativa
b) Cultura generale e specifica sugli argomenti del corso
c) Maturità espressiva e proprietà di linguaggio
Programma del corso
Il corso si articola intorno ad un tema ed un processo che è da considerarsi come uno dei più caratteristici del pensiero europeo moderno: il viaggio (reale o metaforico) di acculturazione e di formazione dell'individuo. Ad esso si associa una forma di scrittura, breve o più estesa, che è il racconto o romanzo di formazione. Noto nella tradizione tedesca come Bildungsroman grazie al modello rappresentato dal "Wilhelm Meister" di Goethe, il viaggio di formazione ha origini remote; dall'Odissea alla Commedia dantesca. Il genere, che si sviluppa in Francia già a partire dal periodo classico a scopo prevalentemente pedagogico (si pensi alle "Aventures de Télémaque" di Fénelon, romanzo destinato all'educazione del delfino di Francia), si codifica nella sua forma moderna a seguito della diffusione dell'orientalismo in epoca illuministica. Nell'intento di affrancare la prospettiva da uno sguardo paternalistico e modellizzante, Montesquieu ("Lettres persanes"), Voltaire ("Candide", "L'Ingénu", "Micromégas") e Diderot ("Jacques le Fataliste"; "Supplément au voyage de Bougainville") adottano una prospettiva ironico-critica rivolta tanto al sé (individuale e collettivo) quanto all'altro, dando così avvio a una pratica di scrittura nota come "straniamento" o "spaesamento". Dopo la "romantizzazione" del viaggio di formazione promossa da Goethe, ("Viaggio in Italia"; "Wilhelm Meister"), a cui si richiama anche Germaine De Staël ("Corinne ou l'Italie"), la Francia si riappropria della sua tradizione ironico-critica. Con Stendhal ("Le rouge et le noir"; "La chartreuse de Parme") ha inizio infatti, dopo l'epoca rivoluzionaria e napoleonica, il periodo del "disincanto" e la cosiddetta "morte dell'idillio" (Bachtin). Lo sguardo di Balzac supera l'ironia situazionale di Stendhal per approdare, anche a seguito dell'influenza di Hoffmann, ad una critica formale e metascritturale ("Illusions perdues"), aprendo così la strada al realismo radicale di un Flaubert ("L'éducation sentimentale") e di un Maupassant ("Bel-Ami"). Attraversata anche la soglia dell'illusione romanzesca, si giunge al romanzo-critica di un Proust o di un Thomas Mann, fino alla negazione autoriale propria del Nouveau Roman.
Il corso si propone di percorrere le tappe di questo processo di formazione dell'individuo che, colto sotto il prisma della scrittura, attraversa la nostra modernità traghettando l'occidente dal moralismo classico al nichilismo e al minimalismo contemporaneo.