Il corso intende fornire agli studenti le nozioni fondamentali sulla catalogazione di opere d’arte e sulle problematiche collegate alla compilazione delle schede e alla loro informatizzazione, seguendo le normative di compilazione rilasciate da ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e La Documentazione del MIBACT)
-A. Bertone, L. Francia, D. Giacon, Materiali per una storia della catalogazione dei beni culturali in Italia (1861-2004), in Quaderni del Castello Sforzesco di Milano, n. 3, 2005, pp. 133-164
-M. Amaturo, P. Castellani, a cura di, Catalogare le opere d'arte, Roma 2006
Altre segnalazioni bibliografiche saranno fornite durante le lezioni.
Metodi Didattici
Alcune lezioni preliminari saranno dedicate all’analisi della legislazione legata alla nascita del concetto di catalogazione in Italia. Partendo da alcuni editti banditi nello stato Pontificio, nel Granducato di Toscana e nella Repubblica di Venezia, si passerà a studiare i vari provvedimenti dello stato post-unitario, con particolare riferimento alle leggi del 1909 e soprattutto del 1939. Attraverso i vari formati di scheda elaborati nel corso degli anni, si giunge ai tracciati più recenti, fino ad arrivare agli standard oggi in uso.
In considerazione del numero di ore a disposizione e delle necessità formative degli studenti, sarà approfondita la conoscenza della scheda OA, la più utilizzata dagli storici dell’arte. Sarà analizzato il tracciato della scheda, seguendo le normative di compilazione rilasciate da ICCD; saranno studiati i vocabolari OGTD (oggetto) e MTC (materia e tecnica) per i tracciati F (fotografia), S (stampe), MI (matrici d’incisione), D (disegno), NU (numismatica), BDM (beni demoetnoantropologici materiali) in modo da consentire agli studenti di poter usufruire di qualsiasi formato di scheda a seconda delle loro necessità di ricerca e di lavoro.
Nella seconda parte del corso si procederà alle esercitazioni pratiche di compilazione di schede e di informatizzazione nei programmi oggi in uso presso le Soprintendenze (SiGec).
Modalità di verifica apprendimento
I candidati dovranno revisionare ed aggiornare schede catalografiche esistenti o redigerne di nuove. L'esame si baserà sulla valutazione delle schede assegnate oltre alla verifica della conoscenza della storia della catalogazione in Italia.
Programma del corso
Il corso intende fornire agli studenti le nozioni fondamentali sulla catalogazione di opere d’arte e sulle problematiche collegate alla compilazione delle schede e alla loro informatizzazione, seguendo le normative di compilazione rilasciate da ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e La Documentazione del MIBACT).
Alcune lezioni preliminari saranno dedicate all’analisi della legislazione legata alla nascita del concetto di catalogazione in Italia. Partendo da alcuni editti banditi nello stato Pontificio, nel Granducato di Toscana e nella Repubblica di Venezia, si passerà a studiare i vari provvedimenti dello stato post-unitario, con particolare riferimento alle leggi del 1909 e soprattutto del 1939. Attraverso i vari formati di scheda elaborati nel corso degli anni, si giunge i tracciati più recenti, fino ad arrivare agli standard oggi in uso.
In considerazione del numero di ore a disposizione e delle necessità formative degli studenti, sarà approfondita la conoscenza della scheda OA, la più utilizzata dagli storici dell’arte. Sarà analizzato il tracciato della scheda, seguendo le normative di compilazione rilasciate da ICCD; saranno studiati i vocabolari OGTD (oggetto) e MTC (materia e tecnica) per i tracciati F (fotografia), S (stampe), MI (matrici d’incisione), D (disegno), NU (numismatica), BDM (beni demoetnoantropologici materiali) in modo da consentire agli studenti di poter usufruire di qualsiasi formato di scheda a seconda delle loro necessità di ricerca e di lavoro.
Nella seconda parte del corso si procederà alle esercitazioni pratiche di compilazione di schede e di informatizzazione nei programmi oggi in uso presso le Soprintendenze (SiGec). Un lavoro di revisione di schede esistenti e/o di elaborazione di nuove schede verrà inoltre compiuto in una o più chiese fiorentine, d'intesa con la Soprintendenza competente e compatibilmente col numero dei partecipanti al seminario.