L’obiettivo del corso –che viene inaugrato quest’anno- è quello di fornire un approfondimento di alcuni concetti fondamentali della Filosofia sociale (tra cui individuo, società, legame sociale, comunità, passioni, mondo; e concetti normativi come riconoscimento, cura, responsabilità, felicità) e di riflettere sullo statuto della Filosofia sociale sia come teoria critica sia come prospettiva normativa.
Contenuto del corso
H. Arendt, La banalità del male, Feltrinelli (in una delle molteplici edizioni); S.Forti, I nuovi demoni. Ripensare oggi male e potere, Feltrinelli 2012
H. Arendt, La banalità del male, Feltrinelli (in una delle molteplici edizioni); S.Forti, I nuovi demoni. Ripensare oggi male e potere, Feltrinelli 2012
Obiettivi Formativi
Il corso intende proporre una riflessione sulle immagini del male nel ‘900 in una prospettiva di filosofia sociale e politica. Si focalizzerà in particolare l’attenzione su Hannah Arendt, in quanto autrice fondamentale su questo tema, e sul concetto di “banalità del male”.
Prerequisiti
Conoscenza dei concetti fondamentali della Filosofia sociale
Metodi Didattici
Lezioni frontali e discussioni seminariali
Altre Informazioni
oltre ai testi d'esame sarà fatto riferimento ad altri testi e si forniranno ulteriori indicazioni bibliografiche per l’approfondimento di singoli aspetti.
Modalità di verifica apprendimento
Si prevede anche la scrittura di brevi papers – su alcune parti dei testi in programma- da discutere insieme alla docente durante il corso per verificare le capacità di scrittura e di discussione degli studenti. Seguirà successivamente l’esame orale teso a verificare i seguenti aspetti: competenza bibliografica, conoscenza dei testi, proprietà espressiva, capacità di autonomo approfondimento dei testi.
Programma del corso
Il corso intende riflettere sul tema del male nell’ambito della riflessione moderna e contemporanea e in una prospettiva sociale e politica. Verrà trattata come autrice fondamentale Hannah Arendt per la sua cruciale e originale riflessione sul male, proposta nel celebre testo La banalità del male. Testo decisamente innovativo, nato dal sua riflessione sul processo al nazista Eichmann, che segna una svolta rispetto alle precedenti teorie del male in quanto smentisce il nesso male-malvagità e sottolinea la dimensione di “normalità” (anonima e burocratica) del male. Si cercherà di far emergere come il testo di Arendt sia non solo un’acuta riflessione sulla natura del totalitarismo, ma segni anche una svolta rispetto alle precedenti moderne teorie del male