Programma d'esame:
- Gershon Shaked, "Narrativa ebraica moderna. Una letteratura nonostante tutto", Milano, Terra Santa 2011;
- Lara Tavarnesi, "Raccontare la catastrofe: il «problema» della Shoah nella letteratura israeliana contemporanea", «Materia Giudaica» XV-XVI (2010-2011), pp. 545-554;
- 1 articolo a scelta tra quelli riportati nella sezione “Letteratura secondaria”.
Letteratura primaria:
- Chaim Gouri, “‘Isqat ha-shokolad”, Tel Aviv, Hakibbutz hameuchad 1965
- Amos Oz, "Laga‘at bamayim, laga‘at baruach", Tel Aviv, ‘am ‘oved 1973 ("Tocca l'acqua, tocca il vento", Feltrinelli 2017)
- Shulamit Hareven, "Ha-‘ed", in "Bedidut", Tel Aviv, ‘am ‘oved 1980 ("Il testimone", in G. Moscati Steindler (a cura di), "Racconti da Israele", Milano, Mondadori 1993)
- Yehoshua Kenaz, “Ha-isshà ha-gdolà min ha-chalomot”, Tel Aviv, Hakibbutz hameuchad 1973 (“La donna dei sogni”, Firenze, Giuntina 2005)
Letteratura secondaria:
- Avner Holtzman, “Gershon Shaked’s History of Hebrew Narrative Fiction: A Zionist Enterprise”. «Hebrew Studies» 49 (2008), pp. 281-89. <http://www.jstor.org/stable/27913888> (09/2021);
- Rachel Feldhay Brenner, "Discourses of Mourning and Rebirth in Post-Holocaust Israeli Literature: Leah Goldberg's "Lady of the Castle" and Shulamith Hareven's "The Witness".", «Hebrew Studies» 31 (1990), pp. 71-85;
- Reuven Shoham, “Haim Gouri and ‘The Jewish People Who Have Been Seriously Injured’”. «AJS Review» 24/1 (1999), pp. 73-100. <http://www.jstor.org/stable/1486521> (09/2021).
- Stanley Nash, “Character Portrayal and Cultural Critique in Shulamit Hareven’s Work”, «Modern Judaism» 16/3 (1996), pp. 215–228. <http://www.jstor.org/stable/1396709> (02/2022);
- Orna Levin, “‘This Large Jewish Mass Striding with Fatal Tranquility towards Its Doom’: The Poetic and Political Jewish Illusions in Naomi Frankel’s Saul and Joanna”, Jewish Studies Quarterly 26/1 (2019), pp. 59-79. doi: 10.1628/jsq-2019-0006;
- Gabriella Moscati Steindler, "Sho'ah e immaginario nella letteratura israeliana", in Paolo Amodio, Romeo De Mano, Giuseppe Lissa (a cura di), "La Sho'ah tra interpretazione e memoria", Atti del Convegno Internazionale, Napoli, Vivarium 1997, pp. 255-270;
- Eadem, "Catarsi nazionale e catarsi individuale: il dramma della Sho'ah in Israele", in Francesco Aspesi, Vermondo Brugnatelli, Anna Linda Callow, Claudia Rosenzweig (a cura di), "Il mio cuore è a Oriente", Quaderni di Acme 101, Milano, Cisalpino 2008, pp. 709-718;
- Yechiam Weitz, “The Holocaust on Trial: The Impact of the Kasztner and Eichmann Trials on Israeli Society”, «Israel Studies» 1/2 (1996), pp. 1-26. <https://www.jstor.org/stable/30245489> (09/2021);
- Yael Zerubavel, “The ‘Mythological Sabra’ and Jewish Past: Trauma, Memory, and Contested Identities”, «Israel Studies» 7/2 (2002), pp. 115-44. <https://www.jstor.org/stable/30245588> (09/2021);
- Leo Yudkin (a cura di), "Hebrew Literature in the Wake of the Holocaust", London, Associated University Press 1993;
- Zoe Vania Waxman, "Writing the Holocaust. Identity, Testimony, Representation", Oxford, Oxford University Press 2006;
- Asher Salah, "La Shoah nel cinema israeliano", in Marta Baiardi, Alberto Cavaglion (a cura di), "Dopo i testimoni. Memorie, storiografie e narrazioni della deportazione razziale", Roma, Viella 2014;
- Vittorio Dan Segre, "Le metamorfosi di Israele", Torino, UTET 2006;
- George Bensoussan, "Usi e abusi della memoria della Shoah in Occidente" in Marta Baiardi, Alberto Cavaglion (a cura di), "Dopo i testimoni. Memorie, storiografie e narrazioni della deportazione razziale", Roma, Viella 2014.
Letture aggiuntive:
- Gershon Shaked, “Hasipporet ha‘ivrit 1880-1980, 5. Beharbeh ešnabbim bikhnisot tzedadiyyot”, Yerushalayim-Tel Aviv, Hakibbutz hameuchad-Keter 1998.
- Haim Gouri, Mul ta’ hazekhukhit. Mishpat Yerushalaym, Tel Aviv, Hakibbutz hameuchad 1962 (translated by Michael Swirsky, “Facing the Glass Booth. The Jerusalem Trial of Adolf Eichmann”, Detroit, Wayne State University Press 2004).
Obiettivi Formativi
Le 15 ore del Laboratorio sono dedicate alla narrativa israeliana contemporanea avente come tema centrale la Shoà e consentiranno agli studenti di:
a. acquisire i fondamenti della letteratura israeliana di età contemporanea dedicata alla Shoà.
b. padroneggiare le problematiche metodologiche inerenti alla letteratura come testimonianza.
c. sviluppare le proprie capacità di lettura e analisi critica dei testi in lingua originale.
Prerequisiti
È richiesta una conoscenza di base della lingua ebraica.
Metodi Didattici
Il modulo di letteratura israeliana sarà erogato primariamente in presenza secondo le linee guida definite dall'ateneo. Gli studenti interessati sono invitati ad iscriversi al Laboratorio su MOODLE. Coloro che non fossero in grado di frequentare in presenza potranno accedere alle lezioni tramite il link "Lezioni online con Webex" reperibile all'interno della pagina MOODLE del corso.
Il modulo sarà articolato in due parti:
1. una parte teorica (6 ore);
2. una parte di lettura e analisi critica di una selezione di testi (9 ore).
Altre Informazioni
Il modulo consta di 15 ore di lezione (1 ora = 40 minuti di lezione), tenute nella seconda parte del semestre dal Prof. Legnaioli dal 5 maggio 2022.
Modalità di verifica apprendimento
L'esame prevederà un colloquio orale articolato in tre parti, delle quali le prime due copriranno la bibliografia assegnata (si veda la sezione "Testi di riferimento"), mentre l'ultima riguarderà i testi analizzati a lezione:
1. principali correnti e tendenze della narrativa israeliana contemporanea (Shaked);
2. modalità di narrazione della Shoà in Israele e problemi inerenti + tema relativo alla lettura a scelta.
3. lettura, traduzione e analisi critica di alcuni passi tra quelli esaminati durante le lezioni.
La valutazione finale non è espressa in trentesimi, ma, trattandosi di un laboratorio, verrà stabilita l'idoneità dei candidati sulla base delle risposte fornite per le tre parti elencate.
I candidati devono dimostrare:
1. la conoscenza dei concetti fondamentali della storia della narrativa israeliana contemporanea;
2. la capacità di leggere, tradurre e commentare testi letterari in ebraico con autonomia critica e servendosi del linguaggio tecnico-specialistico appropriato;
3. adeguate capacità di sintesi ed analisi.
Programma del corso
«IO NON SONO FRATELLO SUO.» STRATEGIE IDENTITARIE A CONFRONTO NELLA NARRATIVA ISRAELIANA.
Il corso prenderà in esame la rappresentazione letteraria dell'incontro/scontro tra sabra e sopravvissuti alla Shoà, così come emerge dalla produzione narrativa degli anni '60-'80. Attraverso la lettura di un'antologia di testi di autori quali Chaim Gouri, Amos Oz, Shulamit Hareven e Yehoshua Kenaz si delineerà il percorso lento e tortuoso che portò il pubblico israeliano ad integrare i sopravvissuti all'interno dello spazio letterario, processo che riflette specularmente il loro travagliato ingresso nel complesso e conflittuale contesto sociale dello stato levantino.
I passi saranno tratti dalle seguenti opere:
- Chaim Gouri, “‘Isqat ha-shokolad”, Tel Aviv, Hakibbutz hameuchad 1965
- Amos Oz, "Laga‘at bamayim, laga‘at baruach", Tel Aviv, ‘am ‘oved 1973 ("Tocca l'acqua, tocca il vento", Feltrinelli 2017)
- Shulamit Hareven, "Ha-‘ed", in "Bedidut", Tel Aviv, ‘am ‘oved 1980 ("Il testimone", in G. Moscati Steindler (a cura di), "Racconti da Israele", Milano, Mondadori 1993)
- Yehoshua Kenaz, “Ha-isshà ha-gdolà min ha-chalomot”, Tel Aviv, Hakibbutz hameuchad 1973 (“La donna dei sogni”, Firenze, Giuntina 2005)
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
Questo insegnamento concorre alla realizzazione degli obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile