Insegnamento mutuato da: B029021 - FILOLOGIA ITALIANA Laurea Magistrale in FILOLOGIA MODERNA
Lingua Insegnamento
Italiano
Contenuto del corso
Il corso, attraverso una scelta di casi esemplari, affronterà i problemi filologici e interpretativi connessi con due generi tra i più caratteristici della produzione fiorentina e toscana in prosa dei secoli XIV-XVI: 1) le scritture autografe note come libri di ‘ricordi’ o di ‘famiglia’, rivolte ai soli discendenti degli autori; 2) le orazioni volgari, di contenuto civile o diplomatico, che invece, trasmesse spesso in raccolte miscellanee, attraggono un uditorio vasto e differenziato.
La bibliografia critica, sia di carattere generale che relativa ai singoli autori, nonché i materiali di supporto allo studio necessari per sostenere l’esame, saranno indicati all’inizio del corso e resi disponibili, per quanto possibile, sulla piattaforma moodle. Fin d’ora è possibile tuttavia prevedere che saranno impiegati e discussi, almeno in parte, i seguenti studi e testi:
Angelo Cicchetti, Raul Mordenti, I libri di famiglia in Italia, I, Filologia e storiografia letteraria, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1985.
Camilla Russo, Firenze nuova Roma. Arte retorica e impegno civile nelle miscellanee di prose del primo Rinascimento, Firenze, Cesati, 2019.
Mercanti scrittori. Ricordi nella Firenze tra Medioevo e Rinascimento, a cura di Vittore Branca, Milano, 1986.
Leonardo Bruni, Opere letterarie e politiche, a cura di Paolo Viti, Torino, Torino, Unione tipografico-editrice torinese, 1996.
Giovanni di Pagolo Rucellai, Zibaldone, a cura di Gabriella Battista, prefazione di Anthony Molho, Firenze, Sismel – Edizioni del Galluzzo, 2013.
Bonaccorso Pitti, Ricordi, a cura di Veronica Vestri, prefazione di Stefano U. Baldassarri, Firenze, Firenze University Press, 2015.
Giovanni di Pagolo Morelli, Ricordi. Nuova edizione e introduzione storica, a cura di Claudia Tripodi, Firenze, Firenze University Press, 2019.
Obiettivi Formativi
Il corso si propone il conseguimento dei seguenti obiettivi formativi:
1) capacità di comprendere le caratteristiche metodologiche della filologia applicata sia a testi caratterizzati dalla pratica dell’autografia, che si concretizza all’interno di uno ‘scrittoio familiare’; sia a opere che viceversa, approntate da copisti per passione o professionali, sono destinati a circolare ampiamente e ad essere talvolta profondamente rimaneggiati;
2) capacità di inquadrare criticamente le opere degli autori studiati all’interno del loro periodo storico e culturale e di comprendere i problemi filologici legati alla composizione, alla trasmissione e alla ricezione dei loro scritti;
3) acquisizione graduale, anche attraverso semplici esercitazioni pratiche, di una prima familiarità con le testimonianze e i materiali che ci restituiscono opere fino ad oggi rimaste piuttosto marginali nella tradizione culturale e letteraria italiana. In tal modo, gli studenti saranno incoraggiati a sviluppare e affinare un autonomo metodo di indagine che consenta loro di raccogliere e interpretare tutti quei dati utili per avvicinarsi con il giusto rigore storico e filologico a testi che per essere compresi nel loro più autentico significato richiedono l’attivazione di strumenti critici e strategie mirate.
Prerequisiti
Coloro che durante il percorso curriculare della laurea triennale non avessero frequentato un insegnamento di filologia italiana, dovranno preparare per l’esame il seguente manuale:
Alfredo Stussi, Breve avviamento alla filologia italiana. Quarta edizione, Bologna, il Mulino, 2015.
Metodi Didattici
Lezione frontale. Si farà ricorso ad alcune risorse online attinenti all’argomento e agli autori oggetto del corso. Potranno aver luogo attività di tipo seminariale se il numero degli iscritti lo consentirà.
Altre Informazioni
L’esame di Filologia Italiana (12CFU) richiede la frequenza di entrambi i moduli e e prevede lo svolgimento di un’attività di tipo pratico-seminariale con relazione scritta necessaria per sostenere la prova orale. L’esame di Filologia Italiana 1 (6CFU) richiede invece la frequenza, a scelta, soltanto di uno dei due moduli e non prevede una relazione scritta.
Modalità di verifica apprendimento
Esame orale. La prova consisterà in un colloquio volto ad accertare e valutare:
1) la familiarità dello studente con gli argomenti generali trattati nel corso (integrati, per chi opta per i 12 CFU, da una discussione della relazione scritta);
2) la capacità di inquadrare correttamente l’opera degli autori studiati nel suo contesto storico e letterario;
3) l’abilità di lettura e interpretazione dei testi assegnati, con particolare riguardo alla discussione degli aspetti di carattere filologico;
4) la chiarezza e l’efficacia dell’esposizione.
Programma del corso
Il corso, che si articolerà in due moduli indipendenti, affronterà attraverso una scelta di casi esemplari i principali problemi filologici e interpretativi connessi con due generi tra i più caratteristici della produzione fiorentina e toscana in prosa dei secoli XIV-XVI.
La prima parte del corso (I sottosemestre) prenderà in esame le scritture autografe note come libri di ‘ricordi’ o di ‘famiglia’, alla cui stesura concorrono talvolta più generazioni e che in origine intrattengono rapporti assai stretti con la diffusa tipologia dei ‘libri di conti’. Di questo tipo di testi, in particolare a Firenze, si registra tra Medioevo e Rinascimento una fioritura eccezionale, in grado di coinvolgere e raggiungere quasi tutti gli strati sociali. È un tipo di esperienza che naturalmente comprende, pur non esaurendosi con essa, la fortunata categoria dei ‘mercanti scrittori’, dove spiccano figure ormai piuttosto celebri, quali Bonaccorso Pitti (1354-1430 ca.), Giovanni Morelli (1371-1444), e Giovanni Rucellai (1403-1481). La curiosa coincidenza che tutti e tre questi memorialisti siano stati oggetto in anni recenti di un rinnovato interesse editoriale, unita alla circostanza che non poche di queste scritture familiari, riconducibili anche a personaggi di primo piano (eloquente, a questo proposito, il caso del secondo libro di ‘ricordanze’ di Francesco Guicciardini), giacciono in parte ancora inedite nelle biblioteche e negli archivi, offre lo spunto per riaprire la discussione sulla cura filologica che è opportuno riservare a opere di questo genere, considerate tradizionalmente, per la loro natura eminentemente privata, quasi ai ‘confini’ della letteratura.
La seconda parte del corso (II sottosemestre) avrà come oggetto l’oratoria volgare, pratica legata in primo luogo all’esercizio della diplomazia, ma connessa strettamente anche con il vivace cerimoniale civico e con un dibattito politico secolare, pronto ad accendersi a Firenze con straordinaria forza in particolari momenti della storia cittadina (lo dimostra, tra il 1527 e il 1530, l’intensa attività che su questo fronte si registrò in occasione dell’ultima Repubblica fiorentina). Destinata a raggiungere e a coinvolgere un uditorio sempre più vasto e differenziato, e trasmessa per lo più in raccolte miscellanee, questa produzione, di cui fa parte a pieno titolo la letteratura dei ‘protesti di giustizia’, e a cui concorrono personaggi di primo piano della cultura della Firenze tardomedievale e rinascimentale, da Leonardo Bruni (sec. XIV ex. - 1440) a Giannozzo Manetti (1396-1459), da Marsilio Ficino (1433-1499) a Niccolò Machiavelli (1469-1527) al giovane Pier Vettori (1499-1585), è stata studiata di recente con risultati particolarmente convincenti grazie al ricorso alla cosiddetta filologia delle strutture.