Il corso sarà articolato in tre parti. La prima, in occasione del 7° Centenario della morte di Dante, avrà quale oggetto le modalità della ricostruzione del rapporto tra Dante e Firenze, dagli anni immediatamente successivi alla morte del poeta fino agli anni Cinquanta del Trecento. La seconda esaminerà le Epistole di Dante e in particolare l'Epistola a Cangrande Della Scala. La terza, di carattere seminariale, avrà quale oggetto la Fiorita di Guido da Pisa
Per la prima parte:
• «Onorevole e antico cittadino di Firenze». Il Bargello per Dante, Catalogo della Mostra, a cura di L. AZZETTA, S. CHIODO, T. DE ROBERTIS, Firenze, Mandragora, 2021, pp. 17-31, 59-87, 129-41, 187-95, 214-17, 232-47
Per la seconda parte:
• D. Alighieri, Le Opere, vol. V. Epistole, Egloge, Questio de aqua et terra, a cura di M. Baglio, L. Azzetta, M. Petoletti, M. Rinaldi, Introduzione di A. Mazzucchi, Roma, Salerno Editrice, 2016, pp. 1-28, 218-27, 228-45, 271-487.
• D. Alighieri, Epistola a Cangrande, introduzione, edizione critica, traduzione e note di E. Cecchini, Firenze, Giunti, 1995.
• D. ALIGHIERI, Paradiso, I, XVII, XXI, XXV, XXVII, XXX-XXXIII (lettura, parafrasi, commento).
• Padoan, «La ‘mirabile visione’ di Dante e l’Epistola a Cangrande» (1965), in Id., Il pio Enea, l’empio Ulisse. Tradizione classica e intendimento medievale in Dante, Ravenna, Longo, 1977, pp. 30-63.
Per la terza parte:
• la bibliografia sarà indicata durante il corso.
Durante le lezioni verrà data indicazione di altra bibliografia; testi e materiali inerenti alla materia trattata (riproduzioni di testimoni manoscritti, pagine di letteratura critica e di edizioni critiche, chiose di antichi commentatori, ecc.) verranno forniti in fotocopia: la loro conoscenza è necessaria ai fini dell’esame.
Obiettivi Formativi
La prima parte del corso presenta le tappe e i protagonisti della ricostruzione postuma del rapporto tra Firenze, l’Alighieri e la sua opera nella prima metà del Trecento. La seconda parte si propone la lettura e il commento delle epistole di Dante, con l’analisi dei problemi filologici ed esegetici posti da una tradizione manoscritta in gran parte monotestimoniata (vd. Descrittori di Dublino: Capacità di apprendere). Quanto all’Epistola XIII, il corso si propone la lettura e l’analisi del testo, così da portare alla luce i problemi di natura ecdotica e interpretativa che esso implica, anche nella loro ricaduta esegetica per la Commedia (vd. Descrittori di Dublino: Autonomia di giudizio). La terza parte del corso, di carattere seminariale, intende proporre un’indagine di prima mano nella tradizione manoscritta della Fiorita di Guido da Pisa, così da avviare concretamente ai principi della critica testuale e della storia della tradizione di un testo (vd. Descrittori di Dublino: Conoscenze applicate e capacità di comprensione; Abilità comunicative).
Prerequisiti
Conoscenza della lingua latina e nozioni di base di paleografia e di critica testuale.
Metodi Didattici
Lezione frontale; si prevede l’uso di strumenti informatici. Per la terza parte del corso è prevista un’attività di tipo seminariale.
Altre Informazioni
Per chi intende acquisire 6 CFU in Filologia dantesca, si consiglia di seguire le lezioni che si terranno nella prima parte del secondo semestre.
Per qualsiasi dubbio o problema è bene rivolgersi direttamente al docente.
Modalità di verifica apprendimento
Esame orale, anche per gli studenti Erasmus. L’esame verterà sui testi discussi durante le lezioni; la bibliografia di riferimento; i materiali messi a disposizione degli studenti.
Programma del corso
Prima parte: in occasione del 7° centenario dalla morte di Dante Alighieri si propone un’analisi della ricostruzione del rapporto tra Dante e Firenze dagli anni subito successivi alla morta del poeta fino agli anni ‘50 del ‘300, quando maturò un processo di modellizzazione della memoria che permise alla città di riappropriarsi dell’opera e della figura di Dante.
Seconda parte: Dante non raccolse mai le sue epistole, che oggi si presentano in una tradizione affidata in gran parte a un unico testimone manoscritto. Ciò pone problemi di natura filologica e interpretativa che hanno portato a confrontarsi in modi differenti con il testo tradito. Quanto all'Epistola a Cangrande, essa si presenta con caratteristiche proprie: per gli argomenti che affronta, per la tradizione manoscritta, per il dibattito che ha suscitato. Il corso, attraverso la lettura e l’analisi del testo, intende indagare le questioni ecdotiche, le caratteristiche della tradizione diretta e indiretta, la struttura retorica, le scelte linguistiche, l’interpretazione del poema che essa fornisce, anche mediante il confronto con l’antica esegesi alla Commedia.
Terza parte: la Fiorita di Guido da Pisa, testo ricco di materiali danteschi, manca di un’edizione critica; il lavoro diretto sulla tradizione manoscritta consente di entrare nelle vicende ecdotiche, discutendo i problemi che il testo pone.