1) Paola Manni, Il Trecento toscano, La lingua di Dante, Petrarca e Boccaccio, Bologna, il Mulino, 2003.
2) dispense messe a disposizione dalla docente.
Obiettivi Formativi
Capacità di analizzare un testo italiano delle origini nelle sue componenti linguistiche mettendone in evidenza i caratteri legati alla variazione diacronica, diatopica e diastratica. Capacità di lettura e interpretazione dei capolavori letterari del Trecento toscano per coglierne, alla luce delle singole tradizioni testuali, gli aspetti linguistici più significativi (grafici, fonomorfologici, sintattico-testuali, lessicali). Capacità di riflettere sugli elementi di continuità e frattura fra il volgare fiorentino d'epoca trecentesca e l'italiano di oggi.
Prerequisiti
Buona conoscenza della grammatica storica italiana, acquisita attraverso l'esame di storia della lingua italiana nella triennale.
Metodi Didattici
Lezioni frontali (nella misura e nelle modalità consentite dalla situazione di emergenza sanitaria in atto).
Altre Informazioni
Si ricorda che è richiesta una frequenza obbligatoria per i 2/3 delle
lezioni. Non
sono previste modalità di esame da non frequentante se non per gli
studenti con
iscrizione part-time (che devono prendere contatto con il docente
all'inizio del corso
per concordare un programma specifico).
Modalità di verifica apprendimento
L'esame si svolge in forma orale e verte su domande
inerenti le parti del corso e i testi analizzati.
Programma del corso
Premesse metodologiche: gli strumenti di lavoro e il problema dell'edizione dei testi delle origini. Analisi linguistica dei più antichi testi toscani (secoli XI-XII). L'articolazione linguistica interna alla Toscana due-trecentesca. Il fiorentino trecentesco e le sue manifestazioni attraverso i testi di tipo pratico e letterario. La produzione dei massimi autori: Dante, Petrarca e Boccaccio, con saggi di analisi linguistica delle opere fondamentali divenute canone della lingua italiana (Commedia, Canzoniere, Decameron). Dal fiorentino trecentesco all'italiano di oggi: riflessione sugli aspetti di continuità e frattura.