Programma d'esame:
- lettura, traduzione e analisi della selezione di testi esaminati a lezione.
- Gershon Shaked, “רקוויאם לעם היהודי שנהרג (אהרון אפלפלד)ד”, in הסיפורת העברית 1980-1880, ה. בהרבה אשנבים בכניסות צדדיות, Yerushalayim-Tel Aviv, Hakibbutz hameuchad-Keter 1998, pp. 235-273.
- Gershon Shaked, "Narrativa ebraica moderna. Una letteratura nonostante tutto", Milano, Terra Santa 2011.
- 1 articolo a scelta tra quelli riportati nella sezione “Letteratura secondaria”.
Letteratura primaria:
- Aharon Appelfeld, “עשן”, Yerushalayim: Achshav 1962.
- Aharon Appelfeld, “האור והכותונת”, Tel Aviv, Am Oved 1971.
- Aharon Appelfeld, “תור הפלאות”, Tel Aviv, Hakibbutz Hameuchad 1978.
- Aharon Appelfeld, “באדנהיים עיר נופש”, Tel Aviv, Hakibbutz Hameuchad 1979 (prima edizione in שנים ושעות, Tel Aviv, Hakibbutz Hameuchad 1975).
- Aharon Appelfeld, "באדנהיים 1939", «Moznaim» 36/1 (1972), pp. 21-35.
- Aharon Appelfeld, “הכתונת והפסים”, Tel Aviv, Hakibbutz Hameuchad 1983.
Letteratura secondaria:
- Gila Ramras-Rauch, "Aharon Appelfeld: The Holocaust and Beyond", Bloomington-Indianapolis, Indiana University Press 1994 (capp. 1-2; 13; 15).
- Ead., "Aharon Appelfeld: A Hundred Years of Jewish Solitude", «World Literature Today» 72/3 (1998), pp. 493-500.
- Yigal Schwartz, "Aharon Appelfeld: From Individual Lament to Tribal Eternity", Hanover-London, Brandeis University Press 2001 (cap. 2).
- Gershon Shaked, "Appelfeld and His Times: Transformations of Ahashveros, the Eternal Wandering Jew", «Hebrew Studies» 36 (1995), pp. 87-100.
- Emily Miller Budick, "Aharon Appelfeld's Fiction. Acknowledging the Holocaust", Bloomington-Indianapolis, Indiana University Press 2005 (capp. 1-2).
- Avner Holtzman, “Gershon Shaked’s History of Hebrew Narrative Fiction: A Zionist Enterprise”. «Hebrew Studies» 49 (2008), pp. 281-89. <http://www.jstor.org/stable/27913888> (09/2021);
- Reuven Shoham, “Haim Gouri and ‘The Jewish People Who Have Been Seriously Injured’”. «AJS Review» 24/1 (1999), pp. 73-100. <http://www.jstor.org/stable/1486521> (09/2021).
- Orna Levin, “‘This Large Jewish Mass Striding with Fatal Tranquility towards Its Doom’: The Poetic and Political Jewish Illusions in Naomi Frankel’s Saul and Joanna”, Jewish Studies Quarterly 26/1 (2019), pp. 59-79. doi: 10.1628/jsq-2019-0006;
- Lara Tavarnesi, "Raccontare la catastrofe: il «problema» della Shoah nella letteratura israeliana contemporanea", «Materia Giudaica» XV-XVI (2010-2011), pp. 545-554;
- Gabriella Moscati Steindler, "Sho'ah e immaginario nella letteratura israeliana", in Paolo Amodio, Romeo De Mano, Giuseppe Lissa (a cura di), "La Sho'ah tra interpretazione e memoria", Atti del Convegno Internazionale, Napoli, Vivarium 1997, pp. 255-270;
- Ead., "Catarsi nazionale e catarsi individuale: il dramma della Sho'ah in Israele", in Francesco Aspesi, Vermondo Brugnatelli, Anna Linda Callow, Claudia Rosenzweig (a cura di), "Il mio cuore è a Oriente", Quaderni di Acme 101, Milano, Cisalpino 2008, pp. 709-718;
- Yechiam Weitz, “The Holocaust on Trial: The Impact of the Kasztner and Eichmann Trials on Israeli Society”, «Israel Studies» 1/2 (1996), pp. 1-26. <https://www.jstor.org/stable/30245489> (09/2021);
- Yael Zerubavel, “The ‘Mythological Sabra’ and Jewish Past: Trauma, Memory, and Contested Identities”, «Israel Studies» 7/2 (2002), pp. 115-44. <https://www.jstor.org/stable/30245588> (09/2021);
- Leo Yudkin (a cura di), "Hebrew Literature in the Wake of the Holocaust", London, Associated University Press 1993;
- Zoe Vania Waxman, "Writing the Holocaust. Identity, Testimony, Representation", Oxford, Oxford University Press 2006;
- Asher Salah, "La Shoah nel cinema israeliano", in Marta Baiardi, Alberto Cavaglion (a cura di), "Dopo i testimoni. Memorie, storiografie e narrazioni della deportazione razziale", Roma, Viella 2014;
- Vittorio Dan Segre, "Le metamorfosi di Israele", Torino, UTET 2006;
- George Bensoussan, "Usi e abusi della memoria della Shoah in Occidente" in Marta Baiardi, Alberto Cavaglion (a cura di), "Dopo i testimoni. Memorie, storiografie e narrazioni della deportazione razziale", Roma, Viella 2014.
Obiettivi Formativi
Le 15 ore del Laboratorio sono dedicate alla narrativa israeliana contemporanea avente come tema centrale la Shoà e consentiranno agli studenti di:
a. acquisire i fondamenti della letteratura israeliana di età contemporanea dedicata alla Shoà.
b. padroneggiare le problematiche metodologiche inerenti alla letteratura come testimonianza.
c. sviluppare le proprie capacità di traduzione, lettura e analisi critica dei testi in lingua originale.
Prerequisiti
È richiesta una conoscenza di base della lingua ebraica.
Metodi Didattici
Il modulo di letteratura israeliana si articolerà in lezioni laboratoriali in presenza. Gli studenti interessati sono invitati ad iscriversi al Laboratorio su MOODLE. Coloro che non fossero in grado di frequentare le lezioni sono invitati a contattare il docente via e-mail.
Durante le lezioni sarà richiesto agli studenti di leggere e tradurre brevi testi letterari o accademici assegnati la settimana precedente.
Altre Informazioni
Il modulo consta di 15 ore di lezione, tenute nella prima parte del semestre dal Prof. Legnaioli a partire dal 20 febbraio 2023.
Modalità di verifica apprendimento
L'esame prevederà un colloquio orale articolato in tre parti, delle quali le prime due copriranno la bibliografia assegnata (si veda la sezione "Testi di riferimento"), mentre l'ultima riguarderà i testi analizzati a lezione:
1. inserimento dell’opera di Aharon Appelfeld nel panorama letterario israeliano contemporaneo (Shaked);
2. modalità di narrazione della Shoà in Israele e problemi inerenti + tema relativo alla lettura a scelta.
3. lettura, traduzione e analisi critica di alcuni passi tra quelli esaminati durante le lezioni.
La valutazione finale non è espressa in trentesimi, ma, trattandosi di un laboratorio, verrà stabilita l'idoneità dei candidati sulla base delle risposte fornite per le tre parti elencate.
I candidati devono dimostrare:
1. la conoscenza della produzione letteraria di Aharon Appelfeld;
2. la capacità di leggere, tradurre e commentare testi letterari in ebraico con autonomia critica e servendosi del linguaggio tecnico-specialistico appropriato;
3. adeguate capacità di sintesi ed analisi.
Programma del corso
LA TRIBÙ PERDUTA: LO SPAZIO AI “MARGINI” NELL’OPERA DI APPELFELD. Il corso prenderà in esame il ruolo che la narrativa di Aharon Appelfeld ha ricoperto all'interno del panorama letterario israeliano, in particolare dagli esordi fino agli anni Ottanta. Attraverso la lettura di passi tratti da alcune delle opere dell'autore originario della Bucovina si delineerà l'opposizione sistematica alla "macrotrama sionista" (Shaked 1998) allora dominante, mettendone, tuttavia, in luce la profonda ambivalenza che si rivela nello sguardo critico riservato all'ebraismo europeo assimilato. Compiendo un percorso a ritroso in cerca delle proprie radici, Appelfeld rappresenta l'ebraismo europeo assimilato come già sulla via dell'auto-annientamento identitario, precorrendo il destino di distruzione che la Germania nazista porrà in atto.
I passi saranno tratti dalle seguenti opere:
- Aharon Appelfeld, “עשן”, Yerushalayim: Achshav 1962.
- Aharon Appelfeld, “האור והכותונת”, Tel Aviv, Am Oved 1971.
- Aharon Appelfeld, “תור הפלאות”, Tel Aviv, Hakibbutz Hameuchad 1978.
- Aharon Appelfeld, “באדנהיים עיר נופש”, Tel Aviv, Hakibbutz Hameuchad 1979 (prima edizione in שנים ושעות, Tel Aviv, Hakibbutz Hameuchad 1975).
- Aharon Appelfeld, "באדנהיים 1939", «Moznaim» 36/1 (1972), pp. 21-35.
- Aharon Appelfeld, “הכתונת והפסים”, Tel Aviv, Hakibbutz Hameuchad 1983.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
Questo insegnamento concorre alla realizzazione degli obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile