Insegnamento mutuato da: B021466 - FORME DEL CINEMA MODERNO E CONTEMPORANEO (Modulo 1) Laurea Magistrale in SCIENZE DELLO SPETTACOLO Curriculum PROSMART: PRODUZIONE DI SPETTACOLO, MUSICA, ARTE E ARTE TESSILE
Lingua Insegnamento
Italiano
Contenuto del corso
Colore e cultura visuale: prospettive intermediali dal cinema delle attrazioni al cinema digitale.
Testi metodologici:
Francesco Casetti, L’occhio del Novecento: cinema, esperienza, modernità, Bompiani, Milano, 2005.
Francesco Casetti, La galassia Lumière. Sette parole chiave per il cinema che viene, Bompiani, Milano, 2015.
Adriano D'Aloia, Ruggero Eugeni (a cura di), Teorie del cinema. Il dibattito contemporaneo, Raffaello Cortina, Milano, 2017.
Thomas Elsaesser, Film History as Media Archaeology. Tracking Digital Cinema, Amsterdam University Press, Amsterdam, 2016.
Vittorio Gallese, Michele Guerra, Lo schermo empatico. Cinema e neuroscienze, Raffaello Cortina, Milano, 2015.
Andrea Pinotti, Antonio Somaini, Cultura visuale. Immagini, sguardi, media, dispositivi, Einaudi, Torino, 2016.
Testi sul colore nel cinema:
Federico Pierotti, La seduzione dello spettro. Storia e cultura del colore nel cinema, Le Mani, Genova, 2012.
Federico Pierotti, Un’archeologia del colore nel cinema italiano. Dal Technicolor ad Antonioni, ETS, Pisa, 2016.
Luca Venzi, Il colore e la composizione filmica, ETS, Pisa, 2006.
Luca Venzi, Colore, in Roberto De Gaetano (a cura di), Lessico del cinema italiano, vol. 1, Mimesis, Milano-Udine, 2014, pp. 173-238.
Ai fini dell'esame, lo studente sarà chiamato a individuare un percorso bibliografico all'interno dei testi sopra indicati (più eventuali altri testi che saranno segnalati nel corso delle lezioni) sulla base delle modalità che saranno indicate all'inizio del corso.
Obiettivi Formativi
Conoscenza e capacità di comprensione: conoscenza avanzata della storia del cinema moderno e contemporaneo e comprensione delle forme narrative e degli stili caratteristici di ciascun periodo.
Conoscenza e capacità di comprensione applicate: conoscenza avanzata dei metodi di analisi del film e comprensione delle principali tecniche del linguaggio cinematografico.
Autonomia di giudizio: acquisizione di capacità critico-analitiche avanzate nell’ambito dell’analisi filmica.
Abilità comunicative: conoscere e utilizzare la terminologia specifica dell’analisi filmica e dello studio del linguaggio cinematografico.
Capacità di apprendere: saper utilizzare autonomamente un modello analitico per lo studio della narrazione e dello stile cinematografico.
Prerequisiti
Conoscenza dei principali periodi della storia del cinema.
Metodi Didattici
Lezioni frontali con proiezione di sequenze filmiche.
Altre Informazioni
Iscrizione alla piattaforma moodle obbligatoria.
Modalità di verifica apprendimento
L’esame si svolgerà in forma orale.
L’esame orale prevede una serie di domande sugli argomenti trattati nel corso delle lezioni, sui materiali presenti sulla piattaforma MOODLE, sulla bibliografia e la filmografia indicate nel programma. La durata dell’esame è di 30-40 minuti.
Le modalità di esame sono uguali per frequentanti e non frequentanti. Per gli studenti non frequentanti è tuttavia prevista una bibliografia e filmografia differenziata. Ulteriori informazioni sono disponibili sulla piattaforma MOODLE all’indirizzo e-l.unifi.it
Programma del corso
Colore e cultura visuale: prospettive intermediali dal cinema delle attrazioni al cinema digitale.
Studenti full-time
Syllabus delle lezioni e bibliografia (tre testi a scelta dal punto 1. e un testo a scelta per ciascuno dei punti da 2. a 6.)
1. Introduzione.
a. Francesco Casetti, La galassia Lumière. Sette parole chiave per il cinema che viene, Bompiani, Milano, 2015, pp. 33-71 (capitolo Rilocazione).
b. Jonathan Crary, Le tecniche dell'osservatore: visione e modernità nel XIX secolo, Einaudi, Torino, 2013, pp. 3-28 e pp. 71-101 (capitoli La modernità e la questione dell’osservatore e La visione soggettiva e la separazione dei sensi).
c. Thomas Elsaesser, Film History as Media Archaeology, Amsterdam University Press, Amsterdam, 2016, pp. 71-99 (capitolo Film History as Media Archaeology).
d. John Gage, Colore e cultura: usi e significati dall'antichità all'arte astratta, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 2001, pp. 191-212 (capitolo Colori della mente: l’eredità di Goethe).
e. Erkki Huhtamo, Jussi Parikka, Un’archeologia dell’archeologia dei media, in Adriano D’Aloia, Ruggero Eugeni (a cura di), Teorie del cinema. Il dibattito contemporaneo, Raffaello Cortina, Milano, 2017.
f. José Moure, Archeologia degli schermi e delle loro immagini, in Federico Pierotti, Paola Valentini, Federico Vitella (a cura di), Cinema italiano: pratiche e tecniche, in «Quaderni del CSCI», 13, 2017.
g. Andrea Pinotti, Antonio Somaini, Cultura visuale. Immagini, sguardi, media, dispositivi, Einaudi, Torino, 2016, pp. 137-183 (capitolo Supporti, media, dispositivi).
2. Colore e cultura visuale moderna. La color revolution. L’immagine ibridata. Le tecniche di colorazione del cinema muto. Cinema delle attrazioni vs modo di rappresentazione istituzionale. Il colore come aggiunta: attrazione vs narrazione e produzione vs riproduzione.
a. Philippe Dubois, Hybridations et métissages. Les mélanges du noir-et-blanc et de la couleur, in Jacques Aumont (a cura di), La couleur en cinéma, Mazzotta-Cinémathèque Française, Milano-Paris, 1995, pp. 74-92.
b. Noël Burch, Il lucernario dell’infinito. Nascita del linguaggio cinematografico, Il Castoro, Milano, 1991, pp. 211-230 (capitolo Racconto, diegesi: le soglie e i limiti).
c. Tom Gunning, Metafore colorate: l’attrazione del colore nel cinema delle origini, in Monica Dall'Asta, Guglielmo Pescatore (a cura di), Il colore nel cinema, in «Fotogenia», I, n. 1, 1994, pp. 25-38.
d. Tom Gunning, Prima del documentario: il cinema non-fiction delle origini e l’estetica della ‘veduta’, in «Cinegrafie», V, n. 8, giugno 1995, pp. 11-21.
3. Colore e regolazione degli stimoli. La modernità e l’«intensificazione della vita nervosa». Il colore fisiologico Goethe e le «afterimages». Il contrasto simultaneo. Il colore come disciplina: dall’«osservatore standard» della colorimetria ai color space digitali. La cromoterapia. Il colore come dispositivo sociale. L’impatto emozionale del colore. La psicologia della pubblicità e le psicotecniche. Il problema della fatica e dell’attenzione.
a. Francesco Casetti, L’occhio del Novecento: cinema, esperienza, modernità, Bompiani, Milano, 2005, pp. 181-227 (capitolo Sensazioni forti).
b. Michael Cowan, Walter Ruttmann and the Cinema of Multiplicity. Avant-Garde, Advertising, Modernity, Amsterdam University Press, Amsterdam, Amsterdam, 2014, pp. 27-54 (capitolo Absolute Advertising: Abstraction and Figuration in Ruttmann’s Animated Product Advertisements (1922-1927)).
c. Scott Higgins, Harnessing the Technicolor Rainbow. Color Design in the 1930s, University of Texas Press, Austin, 2007, pp. 22-47.
d. Federico Pierotti, Chromatic Objects: Colour Advertising and French Avant-garde Films of the 1920s, in Giovanna Fossati et al. (eds.), The Colour Fantastic: Chromatic Worlds of Silent Cinema, Amsterdam University Press, Amsterdam, 2017 (in corso di stampa).
4. Il colore e l’organizzazione del sensibile. La diffusione del colore: i media e la società. Colori funzionali e colori desiderabili. Faber Birren e il «color conditioning». Il musical. Il colore in Hitchcock.
a. Regina Blaszczyk, The Color Revolution, MIT Press, Cambridge, 2012, pp. 215-240 (capitolo Mood Conditioning).
b. Jacques Rancière, Il destino delle immagini, Pellegrini, Cosenza, 2007, pp. 135-154 (capitolo La superficie del design).
c. Pamela Roberts, The Genius of Color Photography. From the Autochrome to the Digital Age, Goodman, London, 2007, pp. 126-161 (capitoli The Colour Boom e We Are All Colour Photographers Now)
5. La realtà dipinta: la «rimediazione» pittorica e l’organizzazione del sensibile. Pasolini: il tableau vivant e la diffusione delle immagini artistiche. Il cinema francese e il rinnovamento dei codici. Antonioni e le «nuove tecniche di vita».
a. Alain Bergala, La Couleur, la Nouvelle Vague et ses maîtres des années cinquante, in in Jacques Aumont (a cura di), La couleur en cinéma, Mazzotta-Cinémathèque Française, Milano-Paris, 1995, pp. 126-136.
b. Federico Pierotti, La seduzione dello spettro. Storia e cultura del colore nel cinema, Le Mani, Genova, 2012, pp. 213-244 (capitolo Visioni della modernità. Verso un nuovo ordine cromatico).
c. Tomaso Subini, Pier Paolo Pasolini. La ricotta, Lindau, 2009, pp. 140-154
6. La svolta digitale: media technologies e computing technologies.
a. Lev Manovich, Il linguaggio dei nuovi media, Olivares, Milano, 2009, pp. 36-87 (capitolo Che cosa sono i nuovi media?)
b. Richard Misek, Chromatic Cinema. A History of Screen Color, John Wiley & Sons, 2010, pp. 152-180 (capitolo Digital Color)
Studenti part-time
Bibliografia
1. Francesco Casetti, La galassia Lumière. Sette parole chiave per il cinema che viene, Bompiani, Milano, 2015 (tutto).
2. Federico Pierotti, Un’archeologia del colore nel cinema italiano. Dal Technicolor ad Antonioni, ETS, Pisa, 2016 (tutto).
3. Luca Venzi, Colore, in Roberto De Gaetano (a cura di), Lessico del cinema italiano, vol. 1, Mimesis, Milano-Udine, 2014, pp. 173-238.
Filmografia
1. Totò a colori (Steno, 1952)
2. Aida (Clemente Fracassi, 1953)
3. Racconti romani (Gianni Franciolini, 1955)
4. La risaia (Raffaello Matarazzo, 1955)
5. Giulietta e Romeo (Renato Castellani, 1954)
6. Le fatiche di Ercole (Pietro Francisci, 1957)
7. Il deserto rosso (Michelangelo Antonioni, 1964)
8. La ricotta (Pier Paolo Pasolini, 1963)
9. La frusta e il corpo (Mario Bava, 1963)
10. Roma (Federico Fellini, 1972)
11. Suspiria (Dario Argento, 1977)
12. Il mistero di Oberwald (Michelangelo Antonioni, 1980)