In linea con gli obiettivi formativi qualificanti della Classe delle Lauree L-19, il Corso di studio (Cds) in Scienze dell'educazione e della formazione dell'Università degli Studi di Firenze presenta un'articolazione caratterizzata da un nucleo di insegnamenti pedagogici, presentati nelle loro varie dimensioni: teoretica, socio-educativa, didattica e sperimentale. Sono questi saperi a fornire i quadri concettuali ed epistemologici, i costrutti teorico-metodologici, le prospettive di ricerca di base e applicata, in dialogo e integrazione positivi con le discipline che, accanto alle pedagogie, costituiscono l'universo delle scienze umane: la psicologia, la sociologia, l'antropologia, la filosofia. Inoltre, la nuova normativa che regola la formazione iniziale dell'educatore della prima infanzia ha ritenuto ulteriore fattore di arricchimento delle professionalità educative anche alcuni settori scientifico-disciplinari afferenti al campo della medicina.
Nel raccordo pedagogico tra i diversi contributi che le scienze umane offrono si apre la possibilità di una comprensione efficace dei fenomeni sociali, e in particolare dei bisogni educativi e formativi espressi dall'attuale società complessa, condizione necessaria per connettere conoscenza teorica e competenze operative. Le professioni educative richiedono, infatti, la padronanza di un sapere interdisciplinare, fluido e in fieri, che dia linfa a conoscenze di alto livello sul piano culturale oltre che disciplinare, a competenze flessibili in rapporto ai diversi interlocutori e ai plurimi contesti in cui dovranno essere esercitate tali professionalità: servizi educativi per la prima infanzia, istituzioni educative non formali che erogano servizi alla persona, servizi socio-assistenziali per adolescenti e adulti a rischio marginalità, centri educativi e assistenziali volti al miglioramento della qualità di vita nella terza età, centri per l'educazione e la formazione in età adulta.
Un ruolo fondamentale assume dunque una formazione iniziale che fornisca conoscenze e competenze puntuali riguardanti la dimensione relazionale, comunicativa e di cura che, accanto alle aree dei saperi di base e specialistici, delle metodologie e delle prassi operative, costituisce il complesso delle buone pratiche che educatori e educatrici sono chiamati a elaborare, gestire, organizzare nello svolgimento del proprio ruolo professionale nei contesti precedentemente definiti. In risposta a una domanda del mondo del lavoro che richiede di saper costantemente innovare le competenze acquisite per inserirsi adeguatamente e proattivamente in un sistema di servizi che sta differenziando la propria offerta in una pluralità di settori, oltre alla formazione pedagogica di base sul piano teorico e metodologico, il Cds vuole rafforzare l'area delle competenze organizzative e progettuali, per formare professionisti in grado di coniugare sempre di più le conoscenze educativo-pedagogiche con la sfera organizzativo-economico-gestionale e operativa dei servizi. Ciò attraverso una formazione iniziale finalizzata al raggiungimento di idonee conoscenze e competenze educative, in accordo con il quadro complessivo della scienza pedagogica, corrispondenti al livello 6 del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente di cui alla Raccomandazione 2017/C 189/03 del Consiglio europeo, del 22 maggio 2017. Entro tali coordinate, il Cds offre così una preparazione di base, interdisciplinare e globale che, coniugata con la formazione di capacità critico-riflessive, contribuisce a porre le premesse per la costruzione di un sapere professionale capace di rispondere efficacemente ai bisogni educativi che emergono nei molteplici contesti d'intervento educativo e formativo.
Obiettivo del Cds è pertanto quello di preparare laureati in grado di padroneggiare un ampio repertorio di strumenti tecnico-operativi necessari per identificare e rilevare la presenza di bisogni educativi/formativi, per progettare e realizzare interventi coerenti con le esigenze riscontrate. Un aspetto molto importante riguarda altresì le competenze relative alla capacità di verifica e di valutazione degli esiti, di stabilire relazioni con i soggetti di riferimento, di creare sinergie tra i diversi contesti e le diverse professionalità coinvolte. In questo quadro, un'attenzione particolare è dedicata alla creazione di un ponte tra saperi disciplinari e pratiche agite sul territorio. A tal proposito, il Cds, accanto a insegnamenti disciplinari, prevede, nell'arco del triennio, attività formative integrative che si configurano come attività di laboratorio e di tirocinio volte a fornire agli studenti conoscenze e competenze pratiche utili per l'inserimento nel mondo del lavoro.
Le attività formative e integrative sono così articolate:
a) L'attività di laboratorio: Per l'indirizzo "Educatore per la prima infanzia" (E-34); gli studenti dovranno acquisire 5 CFU di laboratorio erogati nel corso del triennio in collegamento con specifici settori disciplinari così come previsto dalla tabella B del DM MIUR n. 378 del 9.5.2018 che, in riferimento all'Art. 4, Comma 1, Lettera e del D.lgs. 65/2017, conferma che all'interno dei requisiti minimi, pari a 55 CFU almeno 5 CFU devono consistere in attività di laboratori nei seguenti settori: M-PED/01; M-PED/02; M- PED/03; M-PED/04; M-PSI/04;
Anche gli studenti degli altri due indirizzi, E-35 e E-36 ("Educatore per l'età adulta e la terza età" e "Educatore per l'inclusione della disabilità e del disagio giovanile"), dovranno acquisire 5 CFU di laboratorio nel corso del triennio nell'ambito di specifici settori disciplinari. Si fa presente inoltre che per analogia con quanto previsto per il Corso di specializzazione di Educatore per la prima infanzia per i laureati in Scienze della Formazione Primaria, il valore di 1 CFU di Laboratorio acquisito in collegamento con i settori disciplinari sopra indicati è pari alla frequenza di 18 ore di attività formativa. Inoltre la frequenza è obbligatoria ed è previsto che parte delle ore possono essere erogate tramite la piattaforma Moodle.
b) Attività di tirocinio
12 CFU di Attività di tirocinio diretto, svolto nelle aziende. Coloro che sceglieranno l'indirizzo "Educatore per la prima infanzia" (E-34) dovranno svolgere tali attività nei servizi educativi per l'infanzia.
c) 3 CFU di Attività formative utili per l'inserimento nel mondo del lavoro. Tale attività può essere svolto svolta sotto forma di tirocinio indiretto o erogata con modalità laboratoriali. Lo studente deve scegliere questa attività nell'ambito delle proposte contenute nell'offerta formativa programmata al II anno; si tratta di una attività formativa guidata la cui durata non può essere inferiore a 18 ore, con frequenza obbligatoria. Si fa presente inoltre che sulla base del D. Lgs 81/2008 e successive modifiche e integrazioni, viene stabilito che ogni studente iscritto al corso di Laurea L-19 prima dell'avvio del tirocinio debba obbligatoriamente effettuare il corso di formazione on-line sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e superare il relativo test finale. Tutte le informazioni relative a questo punto saranno rese disponibili nella pagina web del Tirocinio.
Il Cds mira a formare una figura professionale capace di rispondere in modo sempre più puntuale alle richieste diversificate di contesti educativi in continuo divenire. L'ambito dei Servizi alla persona, infatti, investe ormai l'intero ciclo di vita e comporta la necessità per le professionalità educative di sapersi confrontare con realtà e bisogni diversi: dalla prima infanzia, ai bisogni speciali, al disagio e alla marginalità, soprattutto durante il periodo adolescenziale, alle nuove forme di devianza sociale, alle diversificate forme di disagio, ai problemi della terza/quarta età, ma anche ai nuovi bisogni di educazione in età adulta. Contemporaneamente, viene chiesto a educatori e educatrici di saper gestire i nuovi strumenti tecnologici a disposizione, di saper rispondere a un'utenza geograficamente e culturalmente sempre più diversificata, in una società in rapida trasformazione. In risposta a una domanda del mondo del lavoro che richiede di saper costantemente innovare le competenze acquisite per inserirsi adeguatamente e proattivamente in un sistema di servizi che sta differenziando la propria offerta in una pluralità di settori, oltre alla formazione pedagogica di base sul piano teorico e metodologico, il Cds vuole rafforzare anche l'area delle competenze organizzative e manageriali per formare professionisti in grado di coniugare sempre di più conoscenze educativo-pedagogiche con la sfera organizzativo-economico-gestionale e operativa dei servizi.
Pertanto, il Cds accoglie le più recenti normative che regolano la figura dell'educatore in ambito socio-pedagogico, ossia: la Legge n. 205/2017, Art. 1, Comma 594-601 (cosiddetta "Legge Iori"), entrata in vigore il 1.1.2018, e la successiva integrazione all'Articolo 1, Comma 594, della stessa Legge 205/2017, emanata in seno alla Legge n. 145/2018 (cosiddetta "Legge di Bilancio 2019"); tale integrazione chiarisce e stabilisce che il laureato nella Classe di Laurea L-19 potrà svolgere funzione di educatore socio-educativo anche nei presidi socio-sanitari, limitatamente agli aspetti educativi; infine, il DM MIUR n. 378 del 9.5.2018 che, in riferimento all'Art. 4, Comma 1, Lettera e del D.lgs. 65/2017, conferma i requisiti minimi, pari a 55 CFU composti da discipline e laboratori afferenti a specifici settori disciplinari e a tirocini, per accedere ai posti di educatore all'interno dei servizi per la prima infanzia.
In questo quadro, il Cds si impegna a formare una figura di educatore e di educatrice completa, in senso generale, e allo stesso tempo propone un'offerta formativa variegata, nell'ottica di formare profili specifici capaci di rispondere alla molteplicità dei bisogni educativi dei contesti territoriali. In quest'ottica, la L-19 dell'Università degli Studi di Firenze si articola nei seguenti tre curricula:
a) educatore per la prima infanzia (E-34);
b) educatore per l'età adulta e la terza età (E-35);
c) educatore per l'inclusione della disabilità e del disagio giovanile (E-36).
Tali indirizzi si sviluppano a partire da un primo anno in comune, rivolto a tutti gli immatricolati; nella base comune che costituisce il primo anno di Corso sono comunque presenti 24 CFU (di cui 21 disciplinari e 3 di laboratorio) che valgono sia per l'educatore inteso in senso generale, sia per quello relativo alla prima infanzia. Nel secondo e nel terzo anno del Cds, almeno 12 CFU tra discipline e laboratori e 15 CFU di tirocinio sono dedicati all'approfondimento dell'indirizzo scelto dallo studente.
Facendo riferimento ai Descrittori di Dublino, riportiamo di seguito il ventaglio di competenze che è chiamato ad acquisire il laureato in Scienze dell'Educazione e della Formazione L-19, in rapporto all'Area della conoscenza e della comprensione (knowledge and understanding), che dovrà:
- saper padroneggiare un quadro organico e interdisciplinare di conoscenze fondamentali relative alla natura dei processi di educazione e di formazione, in rapporto alle diverse età della vita, ai diversi livelli di intervento, ai diversi contesti d'azione, e alle diverse problematiche socio-educative emergenti;
- saper interpretare i contesti cogliendo in maniera puntuale i bisogni emergenti in termini di domanda di formazione;
- conoscere i fenomeni di mutamento in atto a livello sociale, tanto locale che globale, e saperne leggere le ricadute in termini di bisogni educativi e formativi per i soggetti;
- conoscere le fasi del ciclo vitale e saper leggere i bisogni inerenti le diverse età della vita, tenendo sempre conto della specificità individuale, irriducibile, di ogni soggetto;
- saper progettare interventi di carattere educativo e formativo all'interno della società in evoluzione, nella varietà dei contesti;
- saper esercitare riflessività sull'esperienza pregressa, saper riflettere in itinere e prefigurare alla luce di essa possibili ambiti di intervento, in rapporto alle azioni svolte;
- saper intervenire nelle dinamiche relazionali;
- conoscere le dinamiche della comunicazione interpersonale e gestirle in maniera positiva;
- saper riconoscere e valorizzare le specificità individuali e culturali;
- saper collocare il proprio agire professionale, in dialogo con i repertori di conoscenza disponibili, i saperi della tradizione, e prendendo parte al dibattito interno agli ambiti disciplinari cui tali conoscenze afferiscono.
Per quanto riguarda l'Area dell'applicazione della conoscenza e della comprensione (applying knowledge and understanding), il laureato dovrà:
- saper mettere in pratica modelli di progettazione educativa e formativa alla luce degli aspetti teorici e metodologici delle Scienze pedagogiche e di tutte quelle discipline che concorrono alla formazione dell'educatore;
- saper attuare risposte concrete, adeguate agli imprevisti e alle emergenze che si presentino nei contesti di lavoro;
- saper gestire gli ambienti e gli spazi e il tempo a disposizione, in un'ottica funzionale e coerente rispetto ai progetti educativi/formativi;
- saper leggere i contesti e cogliere i bisogni formativi presenti in essi, promuovendo interventi adeguati.
Queste invece sono le competenze che il laureato nella L-19 è chiamato a maturare nell'Area dell'autonomia di giudizio (making judgement):
- saper osservare e interpretare i contesti, applicare metodologie di analisi per una conoscenza approfondita e critica delle realtà;
- saper orientarsi all'interno della ricerca relativa alle discipline scientifiche studiate, su cui si articolano le relative teorie e prassi educative/formative;
- saper analizzare la complessità sociale e i modelli culturali;
- saper collocare il proprio agire professionale in un orizzonte di valori e di significati, il cui centro è rappresentato dalla dignità e dalla promozione della persona umana, dei suoi diritti fondamentali e delle sue risorse individuali, sociali e culturali;
- saper lavorare in maniera collegiale, in dialogo proattivo con colleghi, enti locali, decisori politici, familiari, esperti di altre discipline o aree di competenza;
- saper comunicare, a se stessi e agli altri, il senso del proprio agire;
- padroneggiare i mezzi di comunicazione, comprese le nuove tecnologie;
- saper gestire i processi e le metodologie di verifica dell'efficacia/efficienza degli interventi educativi/formativi realizzati, e saper adottare correttivi o implementare azioni a sostegno;
- adottare un approccio riflessivo sul proprio agire professionale.
Quanto all'Area delle abilità comunicative (communication skills), queste sono le competenze da raggiungere dal laureato in Scienze dell'Educazione e della Formazione:
- saper costruire e praticare stabili ed efficaci relazioni, sia con soggetti fisici sia con enti e servizi, con i quali interagisce nell'ambito della propria professionalità e in rapporto ai contesti di intervento;
- saper individuare le informazioni utili allo svolgimento della propria attività professionale, condividendole con i colleghi;
- saper formulare proposte e argomentarle, partecipando a discussioni, focus group, riunioni e simili, o per iscritto, sapendo gestire le diverse tipologie della scrittura professionale;
- saper prendere parte a progetti, assumendo ruoli e mansioni nell'ottica del lavoro di gruppo;
- saper rivolgersi agli utenti dei servizi, differenziando le modalità e le strategie comunicative a seconda dei contesti e delle situazioni;
- aver capacità di ascolto e di comunicazione empatica;
- saper comprendere e comunicare nella lingua Italiana e in un'altra lingua dell'Unione Europea, con una competenza minima di livello B1, nel Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue.
Infine, le competenze maturate nell'Area delle capacità di apprendimento (learning skills) si concretizzano nella capacità di:
- leggere, comprendere e selezionare criticamente testi, documenti e altre fonti nel campo delle scienze umane e pedagogiche;
- raccogliere, organizzare e interpretare i dati, qualitativi e quantitativi, in riferimento alle ricerche pedagogiche;
- riconoscere il valore della formazione continua e dell'autoapprendimento, ai fini della propria crescita personale, culturale e professionale;
- dotarsi degli strumenti che consentono di perfezionare e aggiornare la propria formazione e professionalità, sul piano delle conoscenze, delle capacità e delle competenze;
- cogliere il significato dell'esperienza e riflettervi criticamente, al fine di migliorare la propria professionalità;
- sapere individuare le eventuali lacune della propria formazione e attivarsi per colmarle;
- saper valorizzare le proprie potenzialità, al fine di sentirsi pienamente parte della comunità professionale di appartenenza;
- saper riconoscere le opportunità formative quando e dove si presentino.
Requisiti di accesso ai corsi di studio
Per iscriversi al Cds è necessario essere in possesso di un Diploma di istruzione secondaria o di altro titolo di studio conseguito all'estero e riconosciuto come idoneo. Le conoscenze di base necessarie per l'accesso al Cds, di norma acquisite con un Diploma di scuola media superiore, sono le seguenti:
- uso corretto e appropriato della lingua italiana, livello secondario superiore;
- competenze logiche di base;
- conoscenze di base in ambito letterario, storico, filosofico e scientifico relative ai loro metodi e ai principali oggetti tematici;
- conoscenza di livello scolastico di almeno una lingua straniera;
- competenze informatiche di base (programmi di scrittura, browser internet, posta elettronica).
L'accesso al Cds prevede una prova selettiva di ingresso. La prova è inerente alle conoscenze relative alle discipline in ambito psico-pedagogico, storico-sociologico e tecnologico, e a conoscenze di cultura generale.
Gli studenti che, pur rientrando nel numero dei posti programmati, non abbiano superato il test positivamente dovranno soddisfare obblighi formativi aggiuntivi nel primo anno di Corso, mediante la frequenza ad attività di recupero organizzate dalla Scuola. Il valore al di sotto del quale la verifica è ritenuta non positiva, nonché la modalità di erogazione delle attività di recupero (in presenza, blended ed e-learning), sono indicati annualmente nel bando per l'ammissione al Cds.
Articolazione delle attivita' formative ed eventuali curricula
Il Regolamento del Cds, il cui aspetto saliente è l'organica articolazione fra discipline di base, caratterizzanti e affini e integrative, è coerente con la specificità degli obiettivi formativi e con le indicazioni esposte nell'Ordinamento.
Le discipline di base costituiscono un nucleo di conoscenze interdisciplinari riconducibile alle specificità della Classe di Laurea L-19, e si suddividono tra discipline pedagogiche e metodologico-didattiche, e discipline filosofiche, psicologiche, sociologiche e antropologiche.
Le discipline caratterizzanti si distribuiscono tra le discipline pedagogiche e metodologico-didattiche, discipline storiche, geografiche, economiche e giuridiche, discipline didattiche e per l'integrazione dei disabili, e in misura minore scientifiche, linguistiche e artistiche, e forniscono, unitamente a quelle affini e integrative, l'insieme delle competenze necessarie allo svolgimento delle professionalità educative.
Il Cds, come già accennato, si articola in tre curricula corrispondenti alla specifica articolazione del profilo professionale:
a) educatore per la prima infanzia (E-34);
b) educatore per l'età adulta e la terza età (E-35);
c) educatore per l'inclusione della disabilità e del disagio giovanile (E-36).
Come detto in precedenza, nel primo anno gli insegnamenti sono comuni a tutti gli indirizzi, mentre nel secondo e terzo, a un nucleo di insegnamenti comuni se ne affiancano altri, differenziati per ciascun curriculum.
Per quanto riguarda gli sbocchi occupazionali e professionali, i laureati nel Cds potranno lavorare in regime di lavoro dipendente, autonomo/libero professionale o parasubordinato in ambito educativo, formativo e pedagogico, con utenti di ogni età, in una prospettiva di crescita personale e sociale, secondo la normativa vigente. Le figure professionali formate nel Cds operano nei servizi e nei presidi socio-educativi, socio-assistenziali e socio-sanitari, specificamente per gli aspetti socio-educativi nei seguenti ambiti: educativo, formativo, scolastico, socio-assistenziale. I laureati nel Cds potranno operare nei seguenti servizi e presidi:
a) servizi educativi per l'infanzia gestiti da enti locali o da soggetti privati (nidi, micro-nidi, nidi aziendali, spazi-gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare, ludoteche, servizi integrativi relativi alla fascia d'età 0-3, servizi integrati di assistenza alla genitorialità e all'infanzia, Poli per l'infanzia in riferimento alla fascia d'età 0-3);
b) servizi educativi ludici, artistico/espressivi e del tempo libero per la prima infanzia, l'adolescenza, l'età adulta e la terza età;
c) servizi educativi scolastici ed extrascolastici per l'inclusione e la prevenzione del disagio;
d) servizi educativi per la tutela, la prevenzione del disagio e la promozione del benessere per gli adolescenti;
e) servizi educativi rivolti alla tutela, prevenzione del disagio e inclusione sociale per gruppi svantaggiati;
f) servizi educativi rivolti all'inclusione sociale per persone diversamente abili;
g) servizi per anziani e servizi geriatrici;
h) servizi educativi di promozione del benessere e della salute;
i) servizi per la socializzazione di gruppi, comunità sociali, culturali e territoriali;
l) servizi educativi per lo sviluppo di comunità territoriali e per la cooperazione internazionale;
m) servizi educativi per le pari opportunità;
n) servizi educativi nel sistema penitenziario e di risocializzazione dei detenuti;
o) di rieducazione e di risocializzazione volte al recupero e al reinserimento nella vita sociale dei soggetti con disagio sociale, fisico e psichico o vittime di violenza;
p) servizi educativi nell'ambito familiare e di educazione alla genitorialità;
q) servizi di educazione formale e non formale e di formazione professionale e orientamento per gli adulti;
r) servizi di educazione ambientale e ai beni culturali per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio;
s) servizi di educazione non formale per l'invecchiamento attivo;
t) servizi educativi con il compito di accogliere minori non accompagnati, famiglie e adulti immigrati.
Tipologia delle forme didattiche, anche a distanza, degli esami e delle altre verifiche del profitto
Il Cds prevede un percorso in 20 esami, compresa la valutazione finale e l'esame a scelta libera.
Gli esami corrispondono a insegnamenti con un carico didattico pari, rispettivamente a 12 CFU, 6 CFU, e 5 CFU di insegnamento + 1 CFU di Laboratorio, e si svolgono sotto forma di colloquio orale, prove scritte o prove pratiche.
Le forme didattiche sono le seguenti: lezioni frontali, attività seminariali, attività laboratoriali.
Le attività formative a scelta degli studenti sono autonomamente individuate dallo studente stesso, per un massimo di 12 cfu; esse devono avere un voto finale e non una valutazione, e, soprattutto, devono essere coerenti con il progetto formativo del Cds.
Il Tirocinio, volto all'acquisizione di esperienze dirette in situazioni di lavoro professionale e di riflessione sulle stesse, è obbligatorio a partire dal secondo anno di Corso, per corrispondenti 15 CFU. Il Tirocinio si svolge sotto la guida dei Docenti-Tutor, sotto la supervisione del Presidente del Cds, e del tutor aziendale appartenente all'organizzazione o all'Ente presso il quale lo studente svolge il proprio tirocinio, all'interno di una sinergia tra Università e territorio.
Le prove di verifica del profitto prevedono accertamenti orali e/o scritti, finali e in itinere, mediante colloqui, questionari, relazioni, elaborati, ecc., sia per gli studenti frequentanti che per coloro che non frequentano. Le valutazioni avvengono in trentesimi e le prove di valutazione finale si svolgono sempre in presenza.
Modalita' di verifica della conoscenza delle lingue straniere
Il Cds prevede il raggiungimento di un'idoneità per una lingua straniera a scelta tra inglese, francese e spagnolo di livello B1; opzionale a questa idoneità viene offerta anche l'opportunità di conseguire un'idoneità di lingua inglese di livello B2, che tiene conto delle esigenze di coloro che intendono iscriversi a una laurea magistrale. Le attività relative alla preparazione e al riconoscimento dell'idoneità sono svolte in collaborazione del Centro Linguistico di Ateneo.
Modalità di verifica delle altre competenze richieste, dei risultati degli stages e dei tirocini
I referenti universitari incaricati per il Tirocinio, supportati da eventuali Tutor, verificheranno, attraverso una relazione fatta dallo studente, il raggiungimento degli obiettivi previsti nel progetto di tirocinio. Il tirocinio, volto ad acquisire esperienze in situazioni di lavoro professionale, è obbligatorio al secondo anno di corso per attività corrispondenti a 12 CFU di tirocinio diretto (equivalenti a 300 ore, di cui 296 sono da effettuare nell'azienda scelta e 4 di preparazione/informazione al tirocinio stesso, sotto la guida di un docente o di un tutor, anche sotto forma di seminario). Al terzo anno lo studente completerà il tirocinio con un'attività riflessiva e una relazione sull'esperienza pratica, sotto la guida di un docente o di un tutor, per un'attività equivalente a 3 CFU (pari a 75 ore). Questa attività potrà essere anche una base per l'elaborato di tesi. Il monte ore di tirocinio può essere completamente dispensato o ridotto nel caso che gli studenti abbiano svolto il Servizio Civile Nazionale o Regionale o altre attività formative di carattere pratico inerente agli obiettivi del CdS; In questi casi potranno presentare richiesta di riconoscimento crediti al termine dell'attività, presso la segreteria didattica del cds e presentando relativa certificazione con firma e timbro del responsabile dell'Ente dove è stata svolta l'attività, accompagnata anche da una relazione sull'attività svolta. Per poter presentare domanda parziale di riconoscimento dei crediti di tirocinio gli studenti devono almeno aver svolto 75 ore di attività di pratiche formative pari a 3 CFU.
Sulla base del D.Lgs 81/2008 e successive modifiche e integrazioni, si stabilisce che ogni studente iscritto al corso di Laurea L19 prima dell'avvio del tirocinio debba obbligatoriamente effettuare il corso di formazione generale sulla sicurezza e superare il relativo test finale. Tutte le informazioni relative a questo punto saranno rese disponibili nella pagina web del Tirocinio.
Modalità di verifica dei risultati dei periodi di studio all'estero e relativi CFU
Gli studenti sono incoraggiati a recarsi all'estero per motivi di studio e per farlo dovranno seguire la normativa di Ateneo, con relative procedure di certificazione dei CFU acquisiti.
Il CdS promuove l'internazionalizzazione della didattica e della ricerca fornendo opportunità per gli studenti di svolgere il tirocinio all'estero anche nel quadro degli accordi di cooperazione interuniversitari con paesi europei ed extraeuropei, con possibilità di riconoscimento da parte dell'Università partner dei CFU maturati.
Eventuali obblighi di frequenza ed eventuali propedeuticita
La frequenza dei corsi in presenza è vivamente consigliata, ma non obbligatoria. Non sono previste propedeuticità, ma lo studente è tenuto a seguire le annualità indicate. La frequenza dei laboratori è obbligatoria.
Eventuali modalità didattiche differenziate per studenti part-time
Il Cds non prevede modalità di didattica differenziata per gli studenti part time, ma nel caso di percorsi di tutorato dell'Ateneo/Scuola, questo servizio avrà un'attenzione particolare nei confronti degli studenti part-time. L'iscrizione come studente part-time è circoscritta nel limite del 10% (eventualmente arrotondato all'unità superiore) dei posti previsti dalla programmazione, nel rispetto della graduatoria di ammissione e secondo il Regolamento di Ateneo.
Regole e modalità di presentazione dei piani di studio
Come definito dall'art. 17 del Regolamento didattico di Ateneo, lo studente presenta il proprio piano nel rispetto dei vincoli stabiliti dal Regolamento didattico del Cds. È comunque consentita in via eccezionale la presentazione motivata di un piano di studio individuale, nel rispetto dell'ordinamento didattico. Lo studente presenta il piano di studio nei termini previsti dall'Ateneo e pubblicizzati dalla Scuola.
L'approvazione è automatica qualora il piano non si discosti dai curricula ufficiali e rientri nei margini di opzionalità e di autonomia consentiti. In caso contrario il Consiglio del Cds esamina eventuali richieste dello studente ed esprime un parere che trasmette alle strutture amministrative competenti, riservandosi di rigettare le istanze dello studente o di apportare modifiche al piano proposto da questi.
Lo studente ha comunque diritto a presentare un nuovo piano di studio nell'anno accademico successivo a quello della precedente approvazione.
In casi di necessità e urgenza, adeguatamente motivati, lo studente può presentare domanda di variazione al piano di studio approvato almeno trenta giorni prima della presentazione della domanda di tesi di laurea alla segreteria studenti
Caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo
Il percorso di studio del Cds si conclude con una prova finale a cui si accede dopo aver superato tutti gli esami e aver espletato le ulteriori attività previste, tirocinio compreso. Alla prova finale (obbligatoria) di laurea è riconosciuto il ruolo di occasione formativa individuale a completamento del percorso. Consiste nella presentazione di un elaborato scritto su un argomento concordato con il Docente Relatore (che evidenzi la maturità culturale e la capacità di elaborazione personale del laureando) di fronte a una Commissione d'esame finale appositamente nominata. L'argomento dell'elaborato scritto potrà essere lo sviluppo originale di un tema definito nella sua problematicità; la ricognizione di ricerche esistenti di uno o più autori; il resoconto di un dibattito attorno a un problema o a un paradigma educativo attinente al profilo curricolare e disciplinare del CdS; la rielaborazione critico/teorica di un'esperienza di ricerca empirica o di tirocinio. L'assegnazione dei 6 CFU per la prova finale e l'attribuzione della votazione di laurea sono stabilite da una commissione nominata secondo le procedure previste dall'art. 21 del Regolamento Didattico di Ateneo, che esprime la sua valutazione tenendo conto dell'intero percorso di studi, comprese le attività di tirocinio. L'elaborato sarà redatto dallo studente nelle forme testuali specifiche indicate nelle "Linee Guida per la stesura dell'elaborato scritto da presentare nella prova finale" poste sul sito del CdS; tempi e modalità della presentazione dell'elaborato dovranno rispettare le indicazioni contenute nelle Linee Guida e i termini di calendario stabiliti ogni anno dalla Scuola. Alla prova finale sarà attribuito un punteggio in base ai criteri indicati nelle Linee Guida poste sul sito del Cds (da 0 a 5 punti massimi). Tale punteggio concorre al punteggio finale espresso in centodecimi (livello di sufficienza: 66; livello massimo: 110), con possibile attribuzione, in caso di eccellenza, della menzione della "lode". Il Cds, attraverso i suoi docenti e/o un'attività di tutoraggio, s'impegna, inoltre, a sostenere gli studenti che, terminati gli esami di profitto ed effettuata l'esperienza di tirocinio, a causa di problematiche varie, abbiano bisogno di un supporto per l'elaborazione della tesi di laurea.
Procedure e criteri per eventuali trasferimenti e per il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti in altri corsi di studio e di crediti acquisiti dallo studente per competenze ed abilità professionali adeguatamente certificate e/o di conoscenze ed abilità maturate in attività formative di livello post-secondario
L'immatricolato in possesso di una carriera universitaria o che ha effettuato un passaggio/trasferimento, può presentare nei tempi e nei modi indicati dal Manifesto degli Studi richiesta di riconoscimento dei crediti di cui è in possesso. Il Cds, fermo restando l'obbligo imposto dal Regolamento didattico di Ateneo che per i trasferimenti che avvengono da Corsi di Studio collocati nella stessa classe, venga effettuato il massimo riconoscimento possibile dei crediti già acquisiti, e comunque non meno del 50 per cento degli stessi relativi al medesimo Settore Scientifico-Disciplinare, si riserva di definire i criteri di riconoscimento attraverso il Comitato per la Didattica.
Per quanto riguarda il riconoscimento di titoli non universitari, questo va da un minimo di 3 CFU a un massimo di 12 CFU ed è relativo alle competenze linguistiche e al tirocinio. Il Cds predispone i criteri di riconoscimento del tirocinio all'interno della Guida al tirocinio pubblicata sul sito del Cds medesimo.
Servizi di tutorato
I servizi di tutorato sono svolti in collaborazione con l'Ateneo e la Scuola. Per l'orientamento in ingresso opera una Commissione di Scuola che tiene conto della specificità del Cds e consiste nell'organizzazione di appositi incontri rivolti agli studenti e in attività di informazione sui processi del Cds. Sono poi organizzati presso le scuole secondarie di secondo grado incontri specifici con l'obiettivo di informare gli studenti potenzialmente interessati all'offerta didattica della Scuola. La Scuola di Studi Umanistici e della Formazione svolge anche un'attività di orientamento e tutorato in itinere in collaborazione con il CdS, attività che si pone i seguenti obiettivi:
a) favorire un efficace inserimento degli studenti nel percorso formativo del Cds attraverso, in particolare, idonee attività di tutorato rivolte in particolare agli iscritti al primo anno di corso;
b) favorire un efficace avanzamento nella carriera degli studenti attraverso: attività di assistenza nella compilazione dei piani di studio individuali; attività di orientamento in itinere, al fine di favorire la scelta da parte degli studenti del percorso formativo più consono alle loro caratteristiche; attività di recupero degli studenti in difficoltà; ecc.
L'attività di tutorato è svolta dai docenti del Cds delegati all'orientamento, dai tutor assegnati ogni anno al Cds dall'Ateneo e da eventuali Tutor individuati in collaborazione con la Scuola.
Pubblicita su procedimenti e decisioni assunte
Gli studenti sono informati che ogni pratica, procedura e/o decisione che li riguarda, è disponibile in primo luogo presso la Segreteria didattica del Cds. L'efficacia della comunicazione e pubblicizzazione di procedimenti e decisioni assunte dal Cds è garantita dalle seguenti prassi:
- aggiornamento del sito web del Cds (https://www.educazioneformazione.unifi.it/);
- periodiche attività di orientamento coordinate con gli studenti;
- uso da parte della Segreteria Didattica della posta elettronica istituzionale degli studenti come forma prioritaria di comunicazione nei loro confronti.
Valutazione della qualita'
La qualità della formazione universitaria è un obiettivo primario nella costruzione della società europea e un aspetto fondamentale dell'architettura dell'alta formazione. Pertanto deve essere basata su una continua attenzione alle esigenze degli studenti e alla loro centralità come destinatari di un'offerta formativa sensibile ai cambiamenti economici, sociali e culturali, al fine di agevolarli e sostenerli nell'apprendimento di conoscenze e competenze di qualità nello scenario europeo e internazionale.
In accordo con l'Ateneo e in base alla normativa vigente, il Cds s'impegna formalmente per una gestione della qualità basata sulle Linee Guida ANVUR, in modo da orientare e indirizzare il lavoro didattico della comunità scientifica dei docenti verso precisi e progressivi obiettivi di miglioramento del sistema organizzativo, dei processi di gestione didattica e della comunicazione.
Il Cds adotta il sistema di rilevazione dell'opinione degli studenti frequentanti gestito dal Servizio di valutazione della didattica dell'Ateneo, applicandolo a tutti i docenti e a tutti gli insegnamenti.
Il Cds verifica l'efficacia del percorso formativo anche attraverso la Commissione paritetica e dedica particolare attenzione a un'opportuna valutazione delle carriere degli studenti (abbandoni, tempi di percorrenza, numero di CFU acquisiti nei diversi anni di corso) e del rapporto tra i crediti formativi assegnati agli insegnamenti nel piano di studio e i programmi dei medesimi insegnamenti, verificando la coerenza tra obiettivi formativi e profili in uscita.
Il processo di monitoraggio e di analisi è gestito dal Gruppo di riesame (organo di gestione del Sistema di Assicurazione Interna della Qualità interno al Cds, costituito da docenti e studenti) che, sulla base dei risultati emersi, propone interventi di correzione e miglioramento dell'offerta formativa, discussi e portati all'approvazione del Consiglio di Cds.
Il Cds s'impegna a diffondere la cultura della qualità presso i docenti, gli studenti e le Parti interessate, affidando tale attività di promozione ai membri del Gruppo di riesame, al Presidente del Cds e, per quanto riguarda i rapporti con le Parti Interessate, anche attraverso lo strumento del Comitato d'Indirizzo.
Abilità comunicative (communication skills)
L'area delle abilità comunicative (communication skills) permette al laureato in Scienze dell'educazione e della formazione di:
- saper costruire e praticare stabili ed efficaci relazioni sia con soggetti sia con enti e servizi, con i quali interagisce nell'ambito della sua professionalità e in rapporto ai contesti specifici di intervento
- sapere raccogliere e interpretare informazioni utili allo svolgimento della propria attività professionale e quella dei suoi colleghi, e più in generale per la vita dell'istituzione stessa in cui opera
- saper avanzare proposte, formularle ed argomentarle, in forma orale partecipando a discussioni, focus group, riunioni e simili, o in forma scritta, sapendo gestire le diverse tipologie della scrittura professionale (format e formulari, report e progetti, modellistica in generale)
- sapere prendere parte a progetti condivisi, assumendo ruoli e mansioni nell'ottica del lavoro di gruppo o di team;
- sapere rivolgersi agli utenti dei servizi, differenziando la comunicazione in rapporto allo status, alle aspettative e ai linguaggi dei diversi interlocutori (livello specialistico, tecnico, formale, informale, colloquiale ecc.)
- avere capacità di ascolto empatico
- saper comprendere e comunicare in una lingua dell'Unione Europea oltre all'italiano ad un grado orientativamente corrispondente al livello B1 nel Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue.
I risultati di apprendimento indicati sono conseguiti dagli studenti in particolare attraverso attività di simulazione, presentazione di documenti di sintesi dell'attività di studio svolta, preparazione di resoconti di ricerche compiute anche attraverso l'utilizzo della piattaforma Moodle, e attraverso la redazione di una relazione scritta sull'attività di tirocinio svolta e la redazione della prova finale.
Concorrono al loro raggiungimento, in particolare, gli insegnamenti dei seguenti settori scientifico-disciplinari; Didattica e pedagogia speciale (M-PED/03), Pedagogia sperimentale (M-PED/04), Pedagogia generale (M-PED/01), Estetica (M-FIL/04), Sociologia dei processi culturali e comunicativi (SPS/08), Sociologia generale (SPS/07), Psicologia dello sviluppo (M-PSI/04), Psicologia clinica (M-PSI/08), Neuropsichiatria infantile (MED/39), Storia Economia aziendale (SECS-P/07); Linguistica italiana (L-FIL-LET/12); Discipline dello spettacolo (L-ART/05); Cinema, fotografia e televisione (L-ART/06); Informatica (INF/01), Disegno (ICAR/17), Abilità informatiche, Lingua inglese (livello B1), Lingua francese (livello B1
Autonomia di giudizio (making judgements)
L'area dell'autonomia di giudizio (making judgement) permette al laureato in Scienze dell'educazione e della formazione di:
- sapere osservare i contesti, interpretare i contesti di vita, applicare metodologie di analisi per una conoscenza approfondita e critica delle realtà in cui si trova a svolgere la propria professionalità;
- sapere orientarsi all'interno dei repertori di fonti e nella produzione letteraria delle diverse discipline scientifiche su cui si articolano teorie e prassi educative/formative, selezionando in rapporto alle situazione e ai contesti
- saper analizzare la complessità sociale e i modelli culturali esistenti
- saper collocare il proprio agire professionale in un orizzonte di valori e di significati, il cui centro è rappresentato dalla dignità e dalla promozione della persona umana, dei suoi diritti fondamentali e delle sue risorse individuali, sociali e culturali
- sapere dialogare con gli altri interlocutori che intervengono sugli stessi processi nei quali egli esercita la propria professionalità educativa: colleghi, enti locali, decisori politici, familiari, esperti di altre discipline o aree di competenza, instaurando un dialogo positivo
- sapere comunicare il senso del proprio agire, descrivendone e giustificandone gli obiettivi, le procedure, le metodologie
- padroneggiare i mezzi per la comunicazione e lo scambio di informazioni e saperi, ivi compresi i mezzi elettronici e le nuove tecnologie
- sapere gestire i processi e le metodologie di verifica dell'efficacia/efficienza degli interventi educativi/formativi realizzati e sapere adottare correttivi o implementare azioni a sostegno
- sapere praticare attitudine e competenza riflessiva sul proprio agire professionale.
I risultati di apprendimento indicati sono conseguiti dagli studenti mediante la partecipazione ai corsi, ma anche grazie ad attività didattiche che sviluppino le loro capacità critico riflessive, come analisi di esperienze e casi di studio, ma anche la supervisione e l'attività di tutoraggio dell'attività di tirocinio.
Concorrono al loro raggiungimento, in particolare, gli insegnamenti che sono espressione dei seguenti SSD: Pedagogia generale (M-PED/01), Storia della pedagogia (M-PED/02), Didattica e pedagogia speciale M-PED/03), Pedagogia sperimentale (M-PED/04); Filosofia morale (M-FIL/03), Sociologia generale (SPS/07), Sociologia dei processi culturali e comunicativi (SPS/08), Discipline demoetnoantropologiche (M-DEA/01), Psicologia dello sviluppo (M-PSI/04), Psicologia del lavoro e delle organizzazioni (M-PSI/06), e Storia della filosofia (M-FIL/06), Statistica sociale SECS-S/05, Sociologia giuridica, delle devianza e mutamento sociale SPS/12 .
Capacità di apprendimento (learning skills)
L'area delle capacità di apprendimento (learning skills) sono quelle che permettono al laureato di in Scienze dell'educazione e formazione:
- leggere, comprendere e selezionare criticamente testi, documenti e altre fonti nel campo delle scienze umane e pedagogiche e saperle relazionare con i contesti sociali e culturali di riferimento
- raccogliere, organizzare e interpretare i dati in riferimento alle ricerche pedagogiche sia qualitative sia quantitative
- riconoscere il valore e significato della formazione continua e dell'autoapprendimento ai fini della propria crescita personale, culturale e professionale
- dotarsi degli strumenti cognitivi, teorici, relazionali, metodologici che permettono di perfezionare costantemente la propria formazione e la propria professionalità, sul piano delle conoscenze, delle capacità e delle competenze
- cogliere il significato dell'esperienza e della sua analisi critico-riflessiva per il miglioramento della propria professionalità, sia come fonte di conoscenza, sia come repertorio di soluzioni/possibilità cui attingere nel presente
- sapere individuare le aree di debolezza della propria formazione e orientarsi nella ricerca delle forme di miglioramento
- sapere praticare il senso di autoriconoscimento e di appartenenza alla comunità professionale di cui è membro e cogliere partecipandovi le opportunità di crescita sia sul piano relazionale e personale, sia su quello professionale e culturale
- conoscere i luoghi dove perfezionare la propria formazione e professionalità e riconoscere le opportunità formative quando si presentano.
Tali risultati sono verificati mediante l'accertamento della capacità di autonomia, da parte degli studenti, nel ricercare dati, informazioni bibliografiche, presentare criticamente esperienze attraverso colloqui, questionari, prove orali e scritte sugli argomenti affrontati in aula e/o trattati nei testi suggeriti per la lettura. Particolare rilievo avranno le attività di supervisione ed il tutoraggio dell'attività di tirocinio.
Concorrono al loro raggiungimento in particolare gli insegnamenti riconducibili ai seguenti SSD: Pedagogia generale (M-PED/01), Storia della pedagogia (M-PED/02), Didattica e pedagogia speciale (M-PED/03), Pedagogia sperimentale (M-PED/04); Psicologia dello sviluppo (M-PSI/04), Sociologia generale (SPS/07), Sociologia dei processi culturali e comunicativi (SPS/08).
Comunicazioni dell'ateneo al CUN
Il Corso di Studio in Scienze dell'Educazione e della Formazione fa parte delle Classi di Laurea L-19 . L'attivazione del nuovo Corso di Studio prevede la chiusura dei due Corsi della stessa Classe di Laurea attualmente attivi, ovvero Scienze dell'Infanzia e Scienze dell'Educazione Sociale.
Il nuovo corso, che intende comunque valorizzare l'esperienza maturata dai due precedenti Corsi L19, permette di formare una figura professionale più in linea con le richieste attuali del mondo del lavoro che prefigurano un ridisegno del No Profit, obbligatorio visti i cambiamenti del Welfare. Tali cambiamenti richiedono all'Educatore una solida preparazione di base e una forte flessibilità di inserimento in una pluralità di servizi alla persona. I due Corsi esistenti, pur riconoscendo l'efficacia dell'offerta, prevedevano due figure destinate a servizi e target molto specifici. Il Corso in Scienze dell'Educazione e della Formazione intende formare una figura professionale forte nella caratterizzazione professionale dell'educatore, ma anche in grado di inserirsi criticamente nei vari contesti dell'educazione formale e dell'educazione non formale in funzione di interventi educativi e formativi per tutto il corso della vita.
Motivi dell'uso nelle attività affini di settori già previsti dal decreto per la classe
Tutti gli insegnamenti prescelti presentano all'interno delle Declaratorie di Settore ambiti di approfondimento specifici con forte affinità sia con il curricolo generico, sia con i percorso dei tre curricoli previsti dal CdS L19. Nella fattispecie, BIO/08 - Antropologia, INF/01 - Informatica, M-FIL/06 -Storia della Filosofia, M-PED/01 - Pedagogia generale e sociale, M-PED/02- Storia della pedagogia, M- PED/03- Didattica e pedagogia speciale, M-PSI/06 - Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, MED/38 - Pediatria generale e specialistica, SPS/09 - Sociologia dei processi economici e del lavoro, M-STO/02 Storia moderna, sono tutti insegnamenti che possono offrire un importante contributo per la costruzione di specifiche competenze professionalizzanti.
Obiettivi formativi specifici del corso e descrizione del percorso formativo
In linea con gli obiettivi formativi qualificanti della classe delle lauree L-19, il Corso di laurea di Scienze dell'educazione e della formazione dell'Università degli Studi di Firenze presenta un'architettura caratterizzata dal nucleo degli insegnamenti pedagogici (nelle loro articolazioni teoretica, storico-educativa, didattica e sperimentale. Sono questi saperi a fornire i quadri concettuali ed epistemologici, i costrutti teorico-metodologici, le prospettive di ricerca di base ed applicata, in dialogo e integrazione positiva con le discipline che, accanto alle pedagogie, costituiscono l'universo delle scienze umane: la psicologia, la sociologia, l'antropologia, la filosofia. Nel raccordo pedagogico tra i diversi contributi che le scienze umane offrono si apre la possibilità di una comprensione efficace dei fenomeni sociali, e in particolare dei bisogni educativi e formativi espressi dall'attuale società complessa, condizione necessaria per connettere conoscenza teorica e competenze operative. Le professioni educative infatti richiedono questa propensione al padroneggiamento di un sapere interdisciplinare, fluido e in fieri, che dia linfa a conoscenze di alto livello sul piano culturale oltre che disciplinare, a competenze flessibili in rapporto ai diversi interlocutori e ai plurimi contesti in cui dovranno essere esercitate tali professionalità: servizi educativi per la prima infanzia, istituzioni educative non formali che erogano servizi alla persona, servizi socio-sociali e socio-assistenziali per adulti a rischio marginalità, centri educativi per il benessere nella terza età, centri per l'educazione e la formazione in età adulta. Un ruolo fondamentale assume dunque la formazione rivolta alla dimensione relazionale, comunicativa e di cura che, accanto alle aree dei saperi di base e specialistici, delle metodologie e delle prassi operative, costituisce il complesso delle buone pratiche che l'educatore/formatore è chiamato a elaborare, gestire, organizzare nello svolgimento del proprio ruolo professionale nei contesti precedentemente.
In risposta ad una domanda del mondo del lavoro che richiede di saper costantemente innovare le competenze acquisite per inserirsi adeguatamente e proattivamente in sistema di servizi che sta differenziando la propria offerta in una pluralità di settori, oltre alla formazione pedagogica di base sul piano teorico e metodologico, il Corso vuole rafforzare anche l'area delle competenze organizzative e manageriali per formare professionisti in grado di coniugare sempre di più conoscenze educativo-pedagogiche alla sfera organizzativo-economico-gestionale e operativa dei servizi.
Il Corso offre così una preparazione di base, interdisciplinare e globale che, coniugata con la formazione di capacità critico-riflessive, contribuisce a porre le premesse per la costruzione di sapere professionale capace di affrontare i molteplici settori d'intervento educativo e formativo.
Obiettivo formativo del Corso di studio è quello di preparare laureati in grado di padroneggiare un ampio repertorio di strumenti tecnico-operativi necessari per identificare e rilevare la presenza di bisogni educativi/formativi, per progettare e realizzare interventi coerenti con le esigenze riscontrate, verificarne e valutarne gli esiti, stabilire relazioni con il contesto di riferimento, creare sinergie tra le diverse strutture e professionalità coinvolte, attingere nel ciclo della vita professionale alle conoscenze che provengono dalla ricerca e dal campo dell'esperienza. A tal proposito il Corso prevede l'attivazione di un'ampia gamma di Laboratori che al terzo anno, sulla base del curricolo scelto dallo studente e degli interessi maturati, possano offrire, congiuntamente al tirocinio del secondo anno, una base pratica per il futuro inserimento nel mondo del lavoro.
Sintesi del parere del comitato regionale di coordinamento
COMITATO REGIONALE DI COORDINAMENTO DELLE UNIVERSITA' TOSCANE
Verbale dell'adunanza del 23 gennaio 2015
Il giorno 23 gennaio 2015, alle ore 11.00, si è svolta la riunione del Comitato Regionale di Coordinamento delle Università Toscane, convocato per via telematica con nota prot. n. 1306 pos. II-24 del 15 gennaio 2015, per trattare il seguente ordine del giorno:
1) Comunicazioni del Presidente;
2) Istituzione nuovi corsi di studio;
a) Università degli Studi di Firenze:
L-19 Scienze della formazione nel ciclo della vita;
LMG-01 Giurisprudenza italiana e tedesca (corso interateneo con Università di Colonia con rilascio titolo congiunto);
LM-12 Design Sistema Moda.
b) Università di Pisa:
LM-21 Bionics Engineering (interateneo con la Scuola S.Anna);
LM-61 Scienze della nutrizione umana.
3) Corsi di specializzazione sul sostegno;
4) TFA 2014-2015: attivazione Corsi.
5) Varie ed eventuali.
…omissis…
2) Istituzione nuovi corsi di studio;
a) Università degli Studi di Firenze:
L-19 Scienze della formazione nel ciclo della vita;
LMG-01 Giurisprudenza italiana e tedesca (corso interateneo con Università di Colonia con rilascio titolo congiunto);
LM-12 Design Sistema Moda.
Su invito del Presidente, la Prof.ssa Nozzoli Prorettore alla didattica dell'Università degli Studi di Firenze illustra i Corsi di Studio.
…omissis…
Il Comitato regionale di Coordinamento
Viste le Leggi sull'Istruzione universitaria;
Visto il DM 22/10/2004, n. 270, con il quale è stato approvato il Regolamento sull'autonomia didattica degli Atenei in sostituzione del DM 3/11/1999n. 509;
visto il D.M. 23/12/2013, n. 1059, "Autovalutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei Corsi di Studio e valutazione periodica. Adeguamenti e integrazioni al DM.30 gennaio 2013, n. 47, ";
Viste le motivazioni della progettazione dei Corsi di Studio;
Tenuto conto della spiegazione dei Corsi dalla Prof.ssa Nozzoli con la quale è stata illustrata la richiesta di parere sull'istituzione di due nuovi Cds e del materiale presentato dall'Area didattica e Servizi agli Studenti dell'Università degli Studi di Firenze;
tenuto conto delle considerazioni emerse durante la discussione;
esprime parere favorevole alla proposta di istituzione, da parte dell'Università degli Studi di Firenze, dei Corsi di Studio:
L 19 Scienze dell'Educazione e della Formazione (Scuola di Studi Umanistici e della Formazione); LM 12 Design Sistema Moda (Scuola di Architettura); LMG/01 Giurisprudenza – Laurea Magistrale Interateneo- (titolo congiunto in Giurisprudenza italiana e tedesca) (Scuola di Giurisprudenza).
(allegato estratto integrale)
Consultazione con le organizzazioni rappresentative - a livello nazionale e internazionale - della produzione di beni e servizi, delle professioni (Istituzione del corso)
I Corsi di Studio afferenti al Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia attraverso i propri Presidenti, ma anche attraverso i GAV grazie alla presenza di rappresentanti del mondo del lavoro, realizzano regolarmente consultazioni con organizzazioni rappresentative a livello regionale, nazionale e internazionale, della produzione di beni e servizi, delle professioni dell'educazione e della formazione. I Corsi possono inoltre avvalersi di dati rilevati da ricerche mirate di livello nazionale e internazionale
Ogni anno vengono organizzati incontri, in genere due, tra studenti e rappresentanti degli enti pubblici e privati operanti nel mondo dei servizi educativi e della formazione allo scopo di permettere l'incontro tra domanda e offerta di formazione professionalizzante da un lato, esigenze degli stakeholders pubblici e privati e bisogni espressi dagli studenti.
La richiesta di qualità della formazione che giunge dal territorio, dai servizi socioeducativi, da quelli socio-sanitari, dal mercato del lavoro dove operano processi educativi e formativi, richiede sempre di più di essere allineata con le competenze consegnate agli studenti dei CdS dell'area delle Scienze della Formazione (CdS della classe L19).
Significativi i dati emersi dal Progetto SALM - Skills And labour Market, to raise youth employment (SALM, European Project Number 527690-LLP-1-2012-1-PTLEONARDO-LMP), un progetto di ricerca europeo della durata di 2 anni, 2012-2014, che ha visto coinvolti Italia, Germania, Spagna, Malta, Scozia, Romania, Portogallo hanno fornito evidenze riguardo al profilo dell'educatore e del formatore in uscita dai CdS dell'Area di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi di Firenze. Tali informazioni sono a disposizione dei CdS. Il fine della ricerca è stato quello di affrontare il problema della disoccupazione giovanile, principalmente tra i 15 e i 24 anni attraverso lo studio di nuove opportunità lavorative generate dai bisogni del mercato del lavoro nei settori dei servizi sociali e anche del turismo per anziani. L'indagine svolta in Italia si è concentrata sul settore di produzione dei servizi socio-educativi dove i laureati dell'area delle Scienze della Formazione hanno il naturale bacino di inserimento. Sono state ascoltate organizzazioni presenti nel mercato dell'economia sociale che agiscono a livello regionale toscano per la produzione di servizi socio-educativi, socio-sanitari, socio-culturali, con particolare riferimento alle province di Firenze, Pisa, Siena. La rilevazione è stata effettuata su 17 organizzazioni per un totale di circa 27.000 utenti beneficiari (dati Febbraio 2014). I lavoratori censiti under 30 attraverso le interviste ai responsabili e ai dirigenti appartengono ai livelli Isced 4-5 e 5-6, sono nell'ordine di circa 3500 lavoratori.
Tra le tipologie di lavoratori rispondenti alle necessità del territorio è sicuramente rilevante la richiesta di educatori specializzati. In particolar modo, la ricerca ha evidenziato la necessità di lavoratori con competenze trasversali di carattere didattico-educativo, comunicativo-relazionale, ma soprattutto competenze di progettazione, di rendicontazione, di analisi dei bisogni del territorio e delle aziende impegnate nella formazione. Ne è emersa una figura di educatore/formatore versatile e in grado di
affrontare le nuove emergenze educative (disagio sociale con infanzia, minori, famiglie, nuovi anziani), ma anche in grado di comprendere e interpretare anche le innovazioni richieste da un mercato delle professioni educativo-formative per accedere più velocemente ai bisogni di una utenza longitudinalmente (per posizione geografica, appartenenza culturale) e verticalmente distribuita (per età e condizione anagrafica). È emersa anche l'esigenza di una figura di educatore con competenze giuridico-economiche-progettuali, ben coese con le competenze trasversali di comprensione della persona e dei bisogni della persona. Certamente tali competenze rappresentano dei traguardi che richiedono di leggere anche il profilo in uscita dalla L19 all'interno di una filiera che metta in collegamento la laurea triennale con la laurea magistrale, ma anche, eventualmente, con il Dottorato di Ricerca e, sicuramente, con attività di formazione continua post-laurea. In tal senso i profili si collocano in filiera con i Corsi di Laurea Magistrale del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia, in particolare con il Corso LM-50 e il Corso LM-57/85 e con il Dottorato di Ricerca in Scienze della Formazione e Psicologia. Del resto alcune delle professioni comprese nei profili ISTAT identificati (Cfr Quadro A2a) richiedono, per essere svolte, conoscenze e competenze acquisibili attraverso un percorso universitario di secondo livello. Da quanto rilevato diventa evidente che il CdS L19 ha certamente il compito di attivare quelle competenze strategiche che consentono ai laureati di continuare ad apprendere all'interno dei luoghi di lavoro attraverso percorsi di autoformazione, ma anche di acquisire consapevolezza dei propri bisogni formativi professionali per accedere ad una ulteriore formazione universitaria mirata.
Sulla stessa linea anche recentissime consultazioni avvenute con il mondo del lavoro e curate dai componenti della Commissione Didattica del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia, incaricata di procedere con la programmazione del nuovo CdS L19. Tra il mese di dicembre 2014 e il mese gennaio 2015 sono state ascoltate Istituzioni e Cooperative, in particolare la Regione Toscana, Settore Istruzione e Educazione, Consorzio Zenith, Consorzio Metropoli, Cooperativa Arca, Consorzio Pegaso. Gli incontri e le risposte fornite sono state regolarmente verbalizzate e documentate.
Comitato di Indirizzo
Tali consultazioni hanno consentito la verifica del profilo elaborato per i Corso di Studi di nuova attivazione attraverso la realizzazione di un apposito incontro svoltosi il 13 gennaio 2015.